La Madonna di Petrella salvò una ragazza da uno stato di forte pericolo, ma di fronte alla bestemmia se ne andò. Il segno che aveva lasciato però guarì molti.
Una fanciulla di nome Persiana nacque a Petrella, comune del Lazio in provincia di Rieti, tra il 1549 e il 1550 da Giampietro Faina e da Camilla. Della sua famiglia non si conosce quasi nulla, se non che he possedevano un campo ai piedi del colle culminante con la chiesa di San Rocco, nel punto dove questo, addolcendo il declivio, si lega alla vallata dove un tempo era la “Curtis del Brollo” ed il Colle Dordonis, dove si ergeva una piccola chiesa.
Il 31 Maggio 1562 la dodicenne Persiana Faina lasciò la sua casa situata a Petrella, uscendo dalla Porta Orientale di Petrella e percorrendo la strada che dai pressi di San Rocco scende fino alla valle, per andare nel suo campo e osservare se le ciliegie erano mature. Non era però ancora stagione. Nel suo terreno infatti c’era un albero carico di ciliegie che, però, in quel periodo erano ancora acerbe.
Lei riuscì tuttavia a salire su di un albero e finì per coglierne una grembiulata ugualmente. Ma quando la giovane tentò di ridiscendere dall’albero iniziarono per lei serie difficoltà. Non riusciva infatti più a scendere, perché un dolore acutissimo al braccio le impediva di compiere ogni manovra.
Nel pieno della disperazione, con l’altra mano che aveva disponibile tirò fuori dalla tasca un rosario e cominciò a pregare, invocando la Madonna affinché la salvasse. Iniziò a pregare con devozione e intensità straordinaria, presa dal timore che lo assaliva sempre di più. A quel punto comparve veramente, all’improvviso, una Signora vestita di bianco che la toccò sul braccio dolorante e all’improvviso, miracolosamente, il male scomparve. A quel punto aiutò anche la ragazzina a scendere dall’albero e la accompagnò per un breve tratto di strada.
La giovane vorrebbe tanto offrirle alcune ciliegie, ma purtroppo erano acerbe. La Madonna le gradì comunque, e i frutti maturarono all’improvviso. A quel punto la giovane capisce con certezza che si trattava della Madre di Cristo. Maria le trasmise così un messaggio, ordinandole di chiedere al suoi concittadini conversione, penitenza, preghiera, rispetto per il sabato come giorno consacrato alla Madonna, frequenza dei Sacramenti.
Continuando a camminare, arrivarono in fondo alla strada di campagna, e nel punto in cui finiva, diventando di tufo, sentirono una grande bestemmia, proveniente dal punto in cui si trovavano alcuni giovani intenti a giocare nella piazza antistante la chiesa di San Rocco. In quel secondo l’apparizione scompare all’improvviso e tuttavia sul tufo rimase impressa l’impronta del piede di Maria. Più tardi Persiana la rivedrà in cielo circondata da grande splendore. Quando la giovane però si reca in paese per raccontare a tutti l’accaduto, i compaesani stentano a crederla.
Nel momento però in cui vedono le ciliegie mature cominciarono a farsi qualche dubbio, e nella loro mente si insinua l’idea che la veggente forse non raccontava il falso. A quel punto due persone si recarono sul luogo del miracolo.
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Si trattava di uno storpio di Varco Sabino di nome Scrocca e di un cieco di San Salvatore, attualmente in comune di Fiamignano, che andarono nel luogo esatto in cui Maria indicava di avere ricevuto l’apparizione. Tornarono entrambi incredibilmente guariti. Da quel giorno in poi la popolazione, stupita per l’accaduto, cominciò a costruire in santuario da dedicare alla Vergine, che prese il nome di Santa Maria apparì.
Giovanni Bernardi
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