A fine ‘500 la Madonna delle Rocche apparve a una povera donna, riempendo il suo cesto di pane freschissimo, e a un uomo storpio, che recuperò le sue facoltà.
Una donna molto povera che abitava nella città di Molare, in provincia di Alessandria, di nome Clarice, stava infatti portando un po’ di erbe cotte al marito che stava lavorando nel bosco come taglialegna. Mentre passeggiava nella strada che lo conduceva al marito, però, a un tratto si imbatté in una signora bellissima. Queste le chiese un po’ di pane. “Un pezzo di pane per il mio bambino”, domandò.
Clarice però non ne aveva, e affranta le risposte che non poteva darle quello che la donna le stava chiedendo. “Signora, io non ho pane; porto solamente un piatto di erbe cotte a mio marito, che si trova su in montagna a tagliare legna”. La era infatti uscita di casa con un magro carico di poche erbe cotte, da portare al marito affinché si sostenesse durante il suo lavoro.
La signora le disse di guardare meglio all’interno del suo cestino. “Aprite il canestro e troverete del pane fresco”. Clarice non capiva, e allora guardò meglio. Vide che il suo cesto era pieno di pane freschissimo. Quella Signore che Clarice aveva incontrato per la strada, infatti, era la Madonna.
Prima di sparire, la Vergine chiese alla donna di fare edificare una chiesa da dedicare a Lei. “Và a Molare e dì a tutti che qui desidero una Chiesa a mio nome. Qui porrò un trono di grazie”, disse Maria alla donna, ampiamente commossa nel vedere che le sue erbe si era trasformate in fragrante pane, capendo che davanti a lei aveva la Beata Vergine.
La donna, in preda alla commozione per il fatto che le era apparsa la Beata Vergine Maria, corse in paese a raccontare l’accaduto. Tutti ascoltarono il suo racconto con grande curiosità e stupore.
Tra questi, vi era anche uno storpio, Giovanni Maria Cazuli. “Conducetemi sul luogo. Se è Maria, mi guarirà!”, pronunciò all’istante. Così l’uomo, profondamente toccato dall’accaduto, arrancò sulle sue grucce fino al luogo in cui Maria era apparsa alla donna.
Questo luogo si trovava infatti in alto, in cima a una collina. Una volta arrivatosi, con grande difficoltà fisica, cominciò a supplicare la Vergine con tutte le sue forze e con tutto il suo cuore affinché lo guarisse dalla sua malattia. Subito la Madonna volle concedergli questa guarigione.
Fu così che tutti i molaresi capirono la potenza e la meraviglia di quanto accaduto. La chiesa venne edificata, completata nel 1620, e rifatta nel 1661. Tutti perciò realizzarono che veramente la Vergine aveva scelto il loro paese per apparire a una povera donna, e infondere coraggio, speranza e consolazione nei loro cuori.
Ogni anno, il 10 agosto, si commemora nel Santuario, officiato dai Padri Passionisti, l’incoronazione e allo stesso tempo il miracolo dell’apparizione della Vergine a Molare.
Giovanni Bernardi
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