La Madonna di Terlizzi stupì un uomo pio nel corso di una delle sue giornate di lavoro ordinario. Da allora non lasciò più né lui né tutta la sua cittadina.
La vicenda legata a questa straordinaria devozione riporta a un tempo non meglio precisato, e alla cittadina di Terlizzi, in provincia di Bari. Nello specifico, in località denominata Suberito, forse per la presenza di alberi da sughero, legata all’antico agro di Terlizzi, un piccolo agglomerato di fondazione longobarda che intorno all’anno Mille si affacciava alla storia come civitas.
Il protagonista della vicenda fu un pastore di Bitonto, che durante il suo quotidiano tragitto si accorse di avere smarrito una sua pecore. Una volta individuata, si fermò a soccorrerla, dopo essersi accorta che era rimasta incastrata con una sua zampina in una fenditura del terreno. Tuttavia, il fatto non fu del tutto normale, ma si verificò un evento molto insolito che destò la curiosità dell’uomo.
Da quella strana fessura, infatti, filtrava molto stranamente una luce misteriosa. A quel punto allora accadde che l’uomo cominciò a scavare, a all’improvviso, con suo grande stupore, trovò di fronte a sé una grotta sotterranea. La curiosità allora crebbe fortemente, e si spinse a guardare meglio che cosa vi era all’interno.
Vide infatti che vi era posizionato un particolare quadro della Madonna. Il che destò in lui grande entusiasmo, misto però tanto a stupore quanto a sospetto. Si trattava infatti di una Madonna di tipo bizantino, che era però finita in quel luogo, e non si sapeva di certo come né tantomeno quando fosse accaduto questo strano fatto. Davanti a quel quadro, ardeva in maniera miracolosa una grande lampada. Una volta venuti a conoscenza dell’insolito evento, i fedeli di Bitonto e Terlizzi confluirono verso il sacro luogo in un men che non si dica.
A quel punto, però, bisognava capire a chi appartenesse da quel momento in poi l’immagine sacra. Se ai bitontini, dall’origine della persona che aveva rinvenuto l’oggetto, oppure ai terlizzesi, legati cioè al luogo in cui era stato ritrovato. La cittadina era infatti vicina a Soverato, e a causa di questa semplice indicazione geografica in un primo momento si pensò quindi di chiamare la misteriosa effige della Madonna di Soverato.
A deciderlo fu però in un certo senso quello che venne considerato come il giudizio di Dio. aggiogarono due tori ad un carro e si accettò la proprietà dell’immagine solo nel momento in cui uno dei due orientò la direzione del carro verso Terlizzi. Venne così portata poco tempo dopo in cattedrale a Terlizzi, e da quel momento in poi si decise di renderla patrona di questa comunità, che nel tempo dovette molto a questa particolare devozione, perché la protesse dal male in molteplici circostanze.
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Ogni anno, tuttavia, l’icona della Madonna di Terlizzi viene portata in processione fino alla vicina Soverato, in segno di questo legame che dura nel tempo e che segna fin nel profondo la popolazione locale, in particolare anche a causa dei numerosi miracoli e delle particolari grazie che da sempre circondano la presenza di questa immagine prodigiosa, e di conseguenza anche del culto che con gli anni si sviluppò attorno ad essa.
Così ancora oggi, nel vasto panorama delle ricorrenze celebrative dei santi patroni in Puglia, la festa della Madonna di Sovereto a Terlizzi occupa senza dubbio un posto di tutto rilievo, grazie anche alla traslazione dell’immagine della Patrona che avviene sul cosiddetto carro trionfale.
Giovanni Bernardi
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