Prima del Sinodo sull’Eucarestia, suor Nirmala ricordava Madre Teresa ed il suo straordinario rapporto con il Sacramento.
L’imbeccata gli è giunta direttamente dal Santo Padre che durante l’Angelus di domenica aveva citato la Santa come esempio da seguire.
Le parole del Papa Emerito sull’Eucarestia e su Madre Teresa
Era il 2005 quando il neo eletto Benedetto XVI indicava in Madre Teresa di Calcutta un esempio luminoso da seguire. L’attuale Papa Emerito riteneva che proprio la religiosa fosse colei che poteva insegnarci come rapportarci alla Sacra Eucarestia. Poco più in là nei giorni, infatti, si sarebbe riunito il Sinodo dei Vescovi sul Sacramento e la tipologia di devozione della suora di Skopje era ciò su cui si doveva partire. Su di lei diceva che dall’adorazione del Corpo di Cristo traeva: “luce e energia per riconoscere, amare e servire Gesù nei poveri”.
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In seguito a quelle belle parole di Benedetto XVI, che definiva l’Eucarestia “il più grande lascito che ci ha fatto Gesù” e che parlava di Madre Teresa come di una donna “di carità operosa e non di rado eroica”, ‘Asianews’ ha intervistato Suor Nirmala. La Superiora generale delle Missionarie della Carità ha spiegato alla testata in che modo Madre Teresa le aveva ispirate: “Madre Teresa ci ha incoraggiate e ispirate attraverso il suo tenero e personale amore per Gesù nell’Eucarestia. La Madre faceva sempre profonde genuflessioni davanti al Santissimo Sacramento: lei sapeva Chi vi era dentro e Lo amava con passione. Il sacrificio eucaristico quotidiano e l’adorazione erano parte della sua vita; vi partecipava insieme a noi con grande amore, tenera devozione e entusiasmo”.
Ispirazione per l’adorazione del Santissimo Sacramento
In un secondo momento Suor Nirmala ha spiegato anche in che modo la Santa fosse divenuta per molti fedeli nel mondo un esempio. A renderla esemplare erano tanto le sue parole quanto i suoi comportamenti: “La Madre incoraggiava i bambini e gli adulti ad andare alla messa domenicale nelle proprie parrocchie, dove invitava all’adorazione eucaristica. Per questo le cappelle del nostro convento rimangono aperte per coloro che vogliono unirsi a noi nella messa e nell’adorazione. Per quanto possibile, in ognuna delle nostre case per i poveri abbiamo una cappella dove chi vuole è libero di venire alla presenza eucaristica di Gesù per ricevere la sua pace, il suo amore e la sua gioia”.
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Luca Scapatello