La preghiera è qualcosa che va ben oltre la ripetizione di semplici parole, questo è un pensiero radicato nella storia della cristianità grazie anche all’insegnamento di Madre Teresa di Calcutta: per la Santa, è la voce stessa di Cristo, che si eleva in alto. Il pensiero di Madre Teresa ci invita a riscoprire l’essenza della preghiera.

Sono molteplici, nel corso della storia della Chiesa, i Santi che hanno espresso il loro pensiero in merito all’importanza della preghiera. Tra questi, dobbiamo annoverare Madre Teresa di Calcutta, la cui riflessione si pone come fonte di ispirazione e di insegnamento per ogni fedele. La sua preziosa riflessione sul tema della preghiera ci fa scoprire un aspetto del tutto nuovo in merito a questa dibattuta tematica. Per farlo, la Santa si avvale di un elemento centrale nella storia cristiana, ovvero la voce del Cristo.
Quando la Santa parla di Gesù come fondamentale preghiera, mette in luce un concetto essenziale: il Cristo non è solo il destinatario delle preghiere, ma è Egli stesso la preghiera vivente. Questo pensiero ci porta a riflettere a fondo su quella che a volte facciamo diventare una semplice “richiesta”. Il Nuovo Testamento, infatti, è molto ricco di episodi dove il Cristo si rivolge al Padre attraverso parole di supplica, ma anche di lode.
Madre Teresa di Calcutta e la voce del Cristo
Santa Teresa affermava che “In realtà, esiste soltanto una vera preghiera, soltanto una preghiera fondamentale: Cristo stesso. C’è soltanto una voce che si leva sopra la faccia della terra: la voce di Cristo. La Sua voce riunisce e coordina in sé tutte le voci levate in preghiera” (fonte: pensieri di Madre Teresa di Calcutta).
Dunque, nella sua riflessione c’è un insegnamento vero e profondo: la voce che si eleva è una e una soltanto, quella di Gesù. Questo pensiero si radica in un concetto fondamentale della storia ecclesiastica, ovvero quello che l’unico mediatore tra l’umano e Dio è Gesù stesso. Allora, ci insegna la Santa, ogni preghiera vera e autentica, a prescindere dal momento o dal contesto in cui essa viene espressa, rimanda, trova origine e compimento nel Cristo.
La preghiera: un atto universale
Questo pensiero ci invita poi a riflettere anche su un altro importante aspetto legato alla preghiera e alla meditazione. Quello della preghiera è un vero e proprio atto universale. Tutte le voci dei fedeli si uniscono a quella che potrebbe essere pensata come un’armonia ancora più grande. Pregare, nella visione della Santa, significa proprio rendere Cristo presente. Questo, ovviamente, non viene fatto esclusivamente attraverso le parole. Qui si apre un altro momento di riflessione.
Per Madre Teresa, infatti, pregare non significava esclusivamente “recitare” un insieme di parole che vanno a formare una supplica o una lode. Pregare, invece, significa rendere Cristo presente, ma in che modo? Attraverso le azioni quotidiane, le azioni di bene, trasformando la carità in una profonda via di comunicazione con Dio. Allora il nostro compito non è solo quello di pregare attraverso le parole (che di per sé è importante), ma confermare ciò che si prega attraverso una vita unita a quella di Gesù.
Leggi anche: Dio e la giustizia: l’attualità nel messaggio di San Paolo