“La mia malattia è durata fino a Giugno del 2009, è terminata il giorno del mio pellegrinaggio a Medjugorje”, racconta Raffaella Mazzocchi, che non vedeva da un occhio.
Nel dicembre del 2001, lei aveva solo 16 anni e un virus le aveva distrutto il nervo ottico dell’occhio destro. Fu una neurite ottica retro bulbare, che cominciò a procurarle anche delle crisi epilettiche.
Pellegrinaggio a Medjugorje per riavere la vista
Poi la mamma le programmò un viaggio a Medjugorje: “Raffaella mi disse: mamma, io vengo, ma non credere che chissà cosa succederà. E vabbè, le risposi, ci saremmo fatti una passeggiata. Neanche pregavamo più per l’occhio, ormai rassegnati, vista la gravità del problema, le nostre preghiere erano finalizzate affinché le passassero le gravi e ricorrenti crisi epilettiche”.
Appena arrivati a Medjugorje, la prima cosa che Raffaella notò fu che venne inondata di una serenità che non provava più da tanto tempo: “Siamo salite sulla collina e abbiamo pregato. Durante la discesa dopo le foto alla Croce Blu, mia cognata mi disse di vedere il sole girare. Così ho preso gli occhiali da sole di mia di sorella e con il mio occhio buono, il sinistro, ho visto chiaramente il sole ruotare e pulsare, quasi avvicinarsi al mio viso e poi tornare indietro di nuovo, e poi cambiare colore costantemente, diventando rosso, blu, arancione, verde”.
A quel punto, la sua vista svanì del tutto e Raffaella, disperata, cominciò a piangere, credendosi cieca per sempre.
“Improvvisamente sentii il bisogno di aprire il mio occhio destro, quello malato, e mi resi conto che potevo vedere le mie mani. Aprii l’altro occhio e potei vedere molto bene anche con quello. Capii che ero guarita. La cui guarigione ha un’unica spiegazione: un miracolo. Non è stata una guarigione graduale, ma improvvisa. Completamente cieca da un occhio, ha riacquistato completamente la vista”.
Antonella Sanicanti