Chi è affetto da male spirituale vive una grande sofferenza, e una vera risposta sta nel perdono verso chi è causa di queste sofferenze.
La testimonianza di una donna afflitta da numerosi mali spirituali tocca questo argomento nel profondo, ed offre anche una prospettiva di rinascita molto toccante. Nella lettera che la donna, anonima, ha inviato al blog di Annalisa Colzi si spiega con grande nitidità e apertura di cuore che “chi è affetto da male spirituale soffre tanto e sempre”.
Per questo condividere con il prossimo le sofferenze della vita diventa una grande arma per uscirne insieme e per farsi colmare il cuore dell’amore che solo Gesù sa dare, ma che talvolta ha bisogno di condivisione con il prossimo, in una relazione umana che permette di elevarci al Signore sentendosi prima fratelli e sorelle parte di una comunità che vive in Cristo.
Nel Vangelo di Matteo, 18, 19-20 , Gesù dice: “Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro“.
Spesso uomini e donne vittime di grandi sofferenti possono diventare veri e propri assenti dal mondo, ma l’amore vissuto e donato non li abbandona mai. E rivolgersi a Lui permette di ritrovarsi insieme all’Amore che guarisce e salva. Assieme alla condivisione, però, c’è anche bisogno di mettere in pratica il perdono verso chi ci ha inflitto lo stesso male che è alla radice delle nostre sofferenze.
Così continua infatti il Vangelo di Matteo 18, 21-21: “Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette“.
La donna racconta infatti di avere perdonato i suoi stessi genitori. “Li ho perdonati con tutto il mio cuore e il Signore mi ha ricolmato di grazie. Amo mia madre di un amore speciale, discreto, che non fa rumore. Prego per lei”, ha spiegato, raccontando di come il perdono abbia cambiato il suo cuore.
La sofferenza spirituale infatti per la donna è stata una grande afflizione che ha complicato la sua vita, ma che ora le ha permesso di rinascere cambiata e cresciuta interiormente. “Ho sperimentato cos’è la sofferenza. Per questo le persone che mi farà incontrare Gesù le accoglierò tutte nel mio cuore, con un sorriso, una preghiera; ascolterò le loro disgrazie e, per quel che posso, consiglierò”, spiega.
“Quanta sofferenza, chi è affetto da male spirituale soffre tanto, sempre…”, ripercorre la donna. Raccontando della madre, alla memoria riaffiorano i momenti belli vissuti con lei, in particolare dopo che l’amore del Signore ha toccato entrambe. Lo stesso per il padre della donna.
“Mio padre, l’uomo assente della mia vita, è diventato un nonno e un padre amorevole. Se ho sentito la sua mancanza da piccola e nell’adolescenza, non posso dire altrettanto ora”, spiega.
Tutto ciò è anche merito della preghiera. “La preghiera che sto facendo per ricongiungere i miei genitori dalla separazione di tanti anni fa sta portando frutti; ho chiesto al Signore la loro riconciliazione prima di raggiungere il cielo, non vorrei mai che uno di loro soffrisse così tanto alla mancanza dell’altro, per il rimorso di un male non colpevole provocato dal demonio che ha distrutto le loro anime portando a loro, a tutti sofferenze”.
Grazie alla preghiera infatti i genitori della donna, dopo essere stati distanti per anni senza mai rivolgersi parola, ora si sono ricongiunti. “Che bello!”, esclama la donna. “Queste sono le grazie, le gioie del cuore, altroché i soldi, il potere, il lusso. Tutti lasciamo questo mondo, ma non lasciamo l’amore che abbiamo vissuto e donato, lo portiamo con noi, oltre i confini del cielo, nell’eternità”.
Constatazione che la portano oggi a ringraziare e lodare ogni giorno il Signore per tutto ciò che ci ha donato in questa vita. “Grazie mio Dio di avermi fatto conoscere tuo figlio Gesù, la sua Dolcissima e forte Mamma, il tuo speciale mistero”, conclude la donna. “Testimonierò sempre in Tuo onore la Tua vera e amorevole Presenza. Essa sta in tutte le cose del mondo, negli uomini, nella natura, nelle cose, nella sofferenza della nostra stessa vita”.
E anche se “il vuoto del cuore nella mancanza d’amore porta purtroppo su strade sbagliate”, conclude la donna parlando dei figli e dei più giovani, “non abbiate paura ad ammonirli quando sbagliano e affidateli sempre a Maria, ogni giorno, perché lei li proteggerà”.
Giovanni Bernardi
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