A Francavilla succede l’impensabile. Un uomo si sta recando di corsa in ospedale, di notte, per ricevere cure di emergenza. I carabinieri lo bloccano, poi la multa.
Insomma, invece che aiutarlo, gli infliggono una multa di ben 500 euro per avere violato il coprifuoco notturno. Questa è la tragica situazione delle forze dell’ordine in Italia, purtoppo, all’epoca del Coronavirus.
La denuncia è stata resa nota dall’uomo, con una lettera inviata alla redazione di Brindisi del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. “Vorrei porre all’attenzione della comunità un fatto assurdo accadutomi nella notte dell’11 novembre”, scrive Angelo Micocci nella lettera, con allegato la fotocopia del verbale.
Micocci ha spiegato che presto andrà a fare ricorso. “Premetto che, da meno di un mese, sono seguito dal medico curante e dal cardiologo in quanto combatto con la trombocitosi e l’ipertensione conseguenti ad una ischemia risalente al mese di agosto; per questo sono in malattia dal lavoro dal mese di settembre”.
L’uomo intorno all’una di notte accusa un attacco di ipertensione e sospetta fibrillazione. Così di tutta corsa si reca in auto al pronto soccorso di Francavilla. “Non chiamo il 118 per non spaventare i miei figli minori, il condominio e per non intralciare il lavoro dei soccorritori in questo delicato periodo“, racconta.
A un certo punto, però, giusto a pochi metri dalla sua abitazione, l’uomo viene fermato da una pattuglia dei carabinieri. Questi, una volta appurata la situazione, invece di venire incontro all’uomo e comprendere la ragione per cui era appena uscito di casa, lo bloccano. A quel punto all’uomo viene impedito di procedere.
Accertando i documenti di circolazione, i carabinieri stendono un un verbale di oltre 500 euro. Il motivo? Non avere rispettato il coprifuoco. In sostanza, le spiegazioni dell’uomo non sono valse a nulla. E non lo è valso nemmeno il suo stato evidente di preoccupazione, oltre che il suo stato di salute più che aggravato.
“A nulla sono valse le spiegazioni sul mio stato di salute e il mio, evidente e aggravato dalle circostanze, stato di preoccupazione”, testimonia l’uomo. “Su mia insistenza e dopo avermi consegnato il verbale l’agente chiama il 118 e mi ordina di tornare a casa”.
La delusione quindi è tanta. “Fino ad oggi io ho sempre creduto che le forze dell’ordine rappresentassero un supporto al cittadino e non un ostacolo alla salute delle persone”, conclude l’uomo. “Sto procedendo a fare ricorso”
Giovanni Bernardi
Fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it
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