Coronavirus, ecco come sarà la nostra estate nelle spiagge italiane. Tra preoccupazioni e sicurezza, così si prepara la stagione balneare.
“Con le pinne fucile ed occhiali quando il mare è una tavola blu sotto un cielo di mille colori ci tuffiamo con la testa all’ingiù”.
Così nel 1962 Edoardo Vianello aveva cantato la colonna sonora dell’estate di milioni di italiani. Un inno alle vacanze al mare che risuona ancora oggi a quasi sessant’anni di distanza. Ma quest’anno, nel post Covid-19 come ci aspetta quella tavola blu?
Quali soluzioni sono ipotizzate per l’estate al mare
Distanziamento e spazi personali di dieci metri quadrati, delimitati con picchetti e corde all’interno dei quali poggiare il proprio ombrellone e i lettini. Con distanza minima di un metro tra un lettino e l’altro, anche se nella stessa area. Sono solo alcune delle soluzioni ipotizzate dal governo italiano per rendere possibile la stagione balneare.
Gli stabilimenti infatti fin da ora devono cominciare a pianificare la propria strategia di contenimento del virus, se si vogliono tenere aperte le spiagge. Che saranno fondamentali anche per rialzare il paese dal punto di vista psicologico, e fare prendere una boccata d’aria a chi è confinato nelle proprie abitazioni in città. Dove le temperature, d’estate, diventano torride e l’aria irrespirabile.
Si trattano delle “prove tecniche d’estate”, commenta la Cna balneari Puglia che sta lavorando a Porto Cesareo, una delle capitali del turismo salentino. Dopo il via libera dei lavori agli stabilimenti infatti, firmato mercoledì 15 aprile dal governatore pugliese Michele Emiliano, sono cominciate a fioccare le diverse ipotesi da parte degli addetti ai lavori.
Le prime prove di allestimento in riva al mare
Le prime prove di allestimento sono arrivate sulle spiagge del lido Bacino Grande, a Porto Cesareo. I sindacati hanno spiegato che ancora si stanno “facendo alcuni tentativi utilizzando ombrelloni, lettini e altro materiale per predisporre, a varie distanze, le attrezzature usate ogni anno da migliaia di turisti sul nostro litorale”.
“Stiamo lavorando, per tempo e insieme agli altri operatori del settore per assicurare un’estate sicura e protetta a coloro che frequenteranno le nostre spiagge”, ha invece spiegato l’amministratore di Lido Bacino Grande Luigi Marzano. “Presto presenteremo le nostre idee ai tavoli in cui saremo chiamati per aiutare chi dovrà redigere le regole per la prossima stagione turistica”.
Il bisogno di risposte rapide per organizzarsi
Il punto però messo in luce da Marzano è che “abbiamo bisogno di risposte rapide e inequivocabili per poter realizzare gli standard qualitativi che abbiamo sempre offerto qui a Porto Cesareo a decine di migliaia di turisti ogni anno, italiani e stranieri. E soprattutto dobbiamo incominciare a dare risposte alle tante famiglie che iniziano a telefonare, anche da fuori regione”.
L’obiettivo è quello di mettere in piedi proposte praticabili da approvare il prima possibile per passare alla fase della preparazione, che arriverà dopo il vertice con Emiliano in programma per l’inizio di maggio. Sperando in un coordinamento a livello nazionale che non lasci al proprio arbitrio ogni singola regione.
Pinne fucile e… Mascherina FFP3? Servono proposte valide.
“Vogliamo mettere sul tavolo proposte valide per supportare chi deve decidere le nuove norme destinate a regolare l’ospitalità dei turisti sui lidi della Puglia”, hanno spiegato Toti Di Mattina e Giuseppe Mancarella, a capo di Cna balneari Puglia e Salento.
Resta però il fatto che gli operatori “hanno bisogno di risposte rapide e inequivocabili per cominciare a dare indicazioni – controbatte Marzano – alle tante famiglie che cominciano a telefonare anche da fuori regione”. In quella tavola blu sono in tanti infatti che, in sicurezza, desiderano e sperano di tuffarsi quanto prima.
Giovanni Bernardi
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