Maria è una giovanissima astrofisica veneta che ha deciso di abbandonare il campo accademico per dedicarsi totalmente alla religione. Da poco è partita per l’Ucraina per evangelizzare il popolo est europeo.
Cosa conduce una brillante astrofisica di 26 anni a partire per l’Ucraina con la missione di evangelizzare il popolo est europeo? Semplice, ciò che contraddistingue la voglia di studiare e conoscere i segreti dell’Universo, la curiosità. Maria ha giustificato in questo modo al sito di informazione ‘Gente Veneta‘ la decisione di lasciare tutto quello che conosce e gli affetti più cari per la difficile missione di evangelizzare il popolo ucraino.
Tutto è iniziato a maggio quando Maria, astrofisica laureata con 110 e lode, riceve una chiamata dalla sua comunità nella quale le viene chiesto se è disposta ad un viaggio di evangelizzazione (carisma fondamentale per il percorso neocatecumenale). La ragazza ci pensa un po’, era perplessa dal fatto che l’avrebbero potuta mandare in qualsiasi parte del mondo, ma alla fine dà la propria disponibilità a partire. In ottobre Maria è partita insieme ad un’altra ragazza alla volta dell’Ucraina, dove per un primo periodo è stata ospitata da una famiglia di origine spagnola.
Maria parte per evangelizzare l’Ucraina: “La gente è disposta ad ascoltare”
La scelta di Maria potrebbe sembrare antitetica a quella fatta in precedenza di studiare Astrofisica, ma la stessa ragazza spiega che proprio la scelta di un simile campo di studi è stato dettato dalla fede: “Io sono sempre stata una persona curiosa, aperta al nuovo, attratta dalle grandi domande sul mistero della vita, sull’origine dell’universo… E’ per questo che ho scelto di studiare Astrofisica: in un certo senso era una sfida, volevo mettere alla prova anche la mia fede”. Lo studio non ha solo consolidato la sua fede, ma le ha fatto capire che la scienza e Dio non sono incompatibili.
Adesso che si trova in Ucraina è pronta a testimoniare l’Amore di Dio, primo compito di un evangelizzatore. L’obbiettivo è quello di fare capire ai locali quanto sia profondo l’amore del Signore e come contraccambiarlo possa portare alla salvezza. Un compito esaltante in una terra in cui ci sono atei e ortodossi e dove il cattolicesimo è qualcosa di nuovo ed estraneo: “Qui il comunismo ha sradicato profondamente la fede delle persone e, tra i cristiani presenti, la maggior parte è ortodossa, ma ho notato una disponibilità all’ascolto maggiore che in Italia. E poi, siamo molto emozionate perché qui a Rivne si sta costruendo la prima Chiesa cattolica della città, ed è bellissima!”.
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Luca Scapatello
Fonte: Gente Veneta