“Ognuno di noi ha un nodo” così Don Massimiliano nella Messa dell’ultimo sabato del mese a Napoli per Maria che scioglie i nodi.
Il sabato del mese dedicato a Maria che scioglie i nodi ha visto la partecipazione di un sacerdote proveniente dalla Diocesi di Palermo.
Il sabato a Maria che scioglie i nodi
L’ultimo sabato del mese, a Napoli, nella Chiesa Santa Maria Incoronatella nella Pietà dei Turchini, è dedicato alla devozione a Maria che scioglie i nodi.
Anche per questo mese di febbraio, si ripete la preghiera alla Vergine con il classico incendio dei nodi dopo la Santa Messa. Non si tratta del solo appuntamento del mese. Data la grande affluenza di pellegrini e fedeli, dall’inizio del Giubileo Straordinario (dallo scorso mese di ottobre), gli appuntamenti di preghiera sono raddoppiati: il secondo e l’ultimo sabato del mese.
La venuta di Don Massimiliano Scalici
Oggi la Celebrazione è stata presieduta da Don Massimiliano Scalici, parroco della Diocesi di Palermo, arrivato a Napoli sia per pregare ai piedi del quadro della Vergine che scioglie i nodi, ma anche per presentare (lunedì 2 marzo) a Casoria, presso la Parrocchia “Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe”, il suo libro dal titolo “Dio ti perdono. La misericordia capovolta”.
“Come state?” – questa è stata la prima domanda che Don Massimiliano ha rivolto ai fedeli li presenti. “Beh, se siete e siamo qui, vuol dire che ognuno di noi ha un nodo, un’angoscia da presentare a Maria, affinché lo sciolga e ci porti pace”.
Con queste parole, il sacerdote siciliano ha voluto iniziare la sua omelia, un momento personale di dialogo e di riflessione, anche, con il popolo di Napoli lì riunito: “Sono qui, anche, per presentarvi la storia di una donna, Loretta. Lei pratica la fede, legge la Bibbia ogni giorno, ma non sempre le cose le vanno bene. Allora lei cosa fa? Se la prende con Dio: Più prego e tu non mi consideri, gli dice. Nonostante tutto, alla fine è sempre lì, da quel Dio che secondo lei la sta deludendo”.
“Se ci arrabbiamo con Gesù, vuol dire che ci teniamo a lui”
Il racconto di don Massimiliano si concentra, proprio, sul suo aver accompagnato questa donna in questo difficile percorso di vita: “Quando mi sono imbattuto nel suo difficile accompagnamento spirituale, mi è venuto in mente un episodio accaduto quando, da bambino, ero venuto qui a Napoli: una ramanzina, che vidi, di una signora che faceva ad una statua del Cuore di Gesù, per una cosa che le era successa.
Questo mi ha fatto pensare: noi dobbiamo parlare con Gesù. Possiamo anche arrabbiarci con lui, e sapete cosa vuol dire ciò? Che a lui ci teniamo, vuol dire che con lui abbiamo una relazione”.
L’attenzione è posta sul rapporto che ognuno di noi deve avere con Dio: possiamo e dobbiamo essere schietti con lui, non dobbiamo avere un rapporto formale: “E’ così che noi comprendiamo cos’è la fede, è così che preghiamo veramente, è così che lui entra in contatto con noi e ci fa davvero pregare”.
“Dio non è lontano da noi”
Dio non guarda la nostra vita come uno spettatore, ci dice don Massimiliano: “Lui ci guarda da vicino, si fa coinvolgere, arrivando a diventare quasi un non Dio. Gesù si coinvolge con noi. Il Signore non è distante. Vuole che ci avviciniamo a lui. Gesù vuole farci capire che, quando noi soffriamo, lui soffre con noi”.
La preghiera di don Massimiliano a Maria che scioglie i nodi
La preghiera che il sacerdote ha rivolto a Maria che scioglie i nodi non è stata una preghiera personale, ma comunitaria: “Ognuno di noi ha un nodo che chiede a Maria di sciogliere. Ma ricordiamoci che, alcuni nodi, forse, non devono essere sciolti del tutto, ma riannodati meglio, perché sono quelli che ci legano e ci uniscono a Dio. Preghiamolo perché ci ascolti, e preghiamo Maria affinché sia sempre a noi vicina e non si stanchi mai di ascoltarci”.
ROSALIA GIGLIANO
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