Maria è il nome di donna più pronunciato, invocato da tutte le generazioni, è quello scelto per la Madre di Dio, ma di cui tanti ignorano il senso.
Un nome che racchiude in se tutta la missione unica e straordinaria per cui Maria è stata scelta.
Dopo il nome di Gesù non c’è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria Santissima.
Maria è il nome dinanzi a cui s’inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l’inferno trema. E’ il nome che San Bernardo ci raccomanda:«Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, invoca Maria. Un sì bel nome sia sempre sulla tua bocca, e nel tuo cuore».
Mare: dall’ebraico Maryam, nome adatto ad esprimere la sovrabbondanza delle grazie sparse sopra di lei. Come invero tutti i fiumi sboccano nell’oceano, così tutti i tesori delle grazie celesti, tutte le eccelse prerogative e carismi furono versati sopra l’anima della Vergine, la quale è chiamata:« Madre di grazie».
Amarezza: anche questo conviene moltissimo alla Vergine, il cui cuore nuotò in un mare di angoscia, precisamente come aveva predetto il Profeta:«Immenso come il mare è il tuo cordoglio». Come la Vergine era stata colmata più di tutti i Santi di grazia, così più di tutti loro doveva bere il calice amaro della passione di suo Figlio Gesù.
Stella: con questo appellativo la Chiesa invoca la Vergine nel bellissimo inno « Ave, Maris Stella ». San Bernardo intreccia sapientemente a questo significato le più belle pagine di eloquenza e le più consolanti considerazioni: « Ella è la pura e gloriosa stella che sorge da Giacobbe ed illumina tutto il mondo. La sua luce brilla nei cieli e penetra negli abissi, percorre la terra, infiamma d’amor divino ogni cuore, suscita le virtù e distrugge il vizio.
Ella è la candida e dolce stella dalla Provvidenza innalzata sopra il profondo mare dell’universo, per illuminarlo con lo splendore del suo esempio ». Maria è ancora gioia per il nostro cuore, melodia soave all’orecchio, balsamo salutare ad ogni sorta di fragilità e difficoltà. Come l’arcobaleno indica la fine della tempesta ed annunzia il ritorno della calma, così il nome di Maria entrato in un’anima ne allontana il peccato e la dispone a vivere la pace col Signore.
Il Martirologio Romano ricorda in questo giorno, attraverso il culto del Santissimo nome di Maria, l’amore della Madre di Dio verso suo Figlio. E’ un culto che si diffuse nel corso dei secoli in tutta la Chiesa, ed i Pontefici arricchirono d’indulgenze l’invocazione dei nomi di Gesù e di Maria. Nel 1513 il Papa Giulio II da Roma concesse alla Spagna una festa in onore del nome di Maria.
San Pio V la sopprese, Sisto V la ripristinò e si estese poi nel 1671 al Regno di Napoli fino a raggiungere Milano. Dopo la vittoria riportata nel nome di Maria contro i Turchi da Giovanni Sobieski, re di Polonia, il Beato Pontefice Innocenzo XI il 12 settembre 1683, in memoria e grato del prodigio, estese questa festa a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica fra l’Ottava della Natività. Fu infine San Pio X a riportarla al 12 settembre.
In questo giorno si rievoca l’immenso e indescrivibile amore della Madre di Dio verso suo Figlio. Ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore perché sia devotamente invocata.
Simona Amabene
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