La sorella di Papa Francesco, Maria Elena Bergoglio, ha rivelato in un’intervista l’intenso rapporto che la lega al fratello.
Un rapporto che si fonda su un forte legame familiare ma che è stato impreziosito anche dalla comune fede in Gesù Cristo.
L’incapacità di capacitarsi dell’elezione come Papa
Quando il conclave si è espresso e Jorge Bergoglio è stato nominato Papa, cambiando il suo nome in Francesco, è stato un momento storico per la Chiesa Cattolica e travolgente per lui. Per la prima volta nella storia, infatti, un Papa aveva deciso di abdicare (Benedetto XVI) e la Chiesa avrebbe avuto due Pontefici in vita. Per il nuovo Santo Padre, invece, si preannunciava un percorso irto, pieno di difficoltà e sfide da affrontare (ultima il presunto scontro sulla questione celibato).
Quel giorno è stato uno “tsunami” anche per la sua famiglia. Ad ammetterlo in un’intervista rilasciata a ‘Tv2000’ è la sorella del Papa, Maria Elena Bergoglio. Parlando di quello che ha provato, infatti, la donna ha spiegato di essersi sentita spaesata: all’improvviso i media cercavano lei ed i suoi fratelli per delle interviste, tutti si complimentavano con loro per il ruolo che il fratello aveva ricevuto. Quando l’intervistatrice le chiede cosa prova per la nomina a Papa di Jorge lei risponde: “Non saprei, ancora non sono riuscita ad interiorizzarlo”.
Uniti nella fede
Degli istanti immediatamente successivi Maria Elena Bergoglio ricorda la telefonata che il fratello le ha fatto. Il Papa le disse: “Hanno deciso di darmi questo ruolo, ed io l’ho accettato”. A quel punto la sorella gli ha detto: “Vorrei abbracciarti” e lui con benevolenza le ha risposto: “Siamo già abbracciati nella fede”. Una frase che lei si sente di poter confermare ed infatti quando le viene chiesto aggiunge con certezza: “Sì, siamo uniti nella fede”.
Donna dalla grande fede cattolica, come tutta la sua famiglia, Maria Elena è convinta che Papa Bergoglio sarà un “Papa che imporrà un cambiamento”. Ma avverte anche che sebbene sia quella la sua intenzione sin da principio, ci potrà riuscire solamente con l’aiuto di tutti gli altri cattolici: “Ci riuscirà se gli staremo accanto. Perché la Chiesa siamo tutti noi. E quando chiediamo alla Chiesa un cambiamento dobbiamo essere coscienti che dobbiamo cambiare noi per primi“. Conclude l’intervista chiedendo al fratello di ricambiare la richiesta che lui fa sempre a loro: “Come noi preghiamo per lui, gli chiedo sempre che lui preghi per noi”.
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Luca Scapatello