La Quaresima ci porta a riflettere sulla sofferenza che Gesù ha sopportato sulla Croce per noi.
Sono molti i Santi che hanno “portato la croce e le piaghe di Cristo” nel corso della loro vita.
E insieme a lui, ogni volta (e, anche, nei momenti più forti dell’anno liturgico) hanno rivissuto la sofferenza e il dolore della croce. Una di queste Sante è napoletana. Predisse molti eventi avvenuti a persone di fede e a sacerdoti che si rivolgevano a lei come guida e consigliera.
Santi e Sante che hanno “condiviso”, durante la loro vita, il dolore e la sofferenza subita da Gesù in croce. Lo hanno accompagnato, hanno portato sul loro corpo quei segni indelebili, che li hanno ancora di più avvicinati a Lui. Cristo li ha scelti, ha visto in loro la fede e la forza di sopportare, come lui, questo dolore. Ma li ha scelti anche perché tutti credessero in Lui.
Santi in ogni parte d’Italia e del mondo: si contano, infatti, circa 300 Santi che hanno vissuto la Passione di Cristo. Una di queste Sante è di origini napoletane: Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe.
Vissuta nel 1700, religiosa del terz’ordine regolare di San Francesco, nata nei Quartieri Spagnoli a Napoli. Una fede manifestata sin da bambina, nonostante la durezza e il carattere severo di suo padre che si opponeva completamente alla docilità di sua madre.
Una fede che la portò ad esser soprannominata, nel suo quartiere, “la santarella”, per la sua grande devozione ai sacramenti. Offriva a Dio tutte le sofferenze per la salvezza delle anime. La forza della sua fede la portò, all’età di 16 anni, a manifestare a suo padre il desiderio di entrare nell’ordine francescano. Ma lui glielo impedì.
Nonostante tutto, nel 1731, lasciandosi persuadere da un frate, il padre acconsentì all’ingresso in convento di sua figlia e, l’8 settembre di quello stesso anno, la giovane Anna Maria (questo era il suo nome da ragazza), pronunciò i voti assumendo il nome di Maria Francesca delle Cinque Piaghe, per la particolare devozione che aveva verso la Passione di Cristo.
All’inizio, fu affidata alla direzione spirituale di un prete di tendenze gianseniste che, per saggiarne la santità, le imponeva gravose penitenze, che lei accettò volentieri, aggiungendone altre volontarie.
La sua fede, la sua perseveranza, la sua preghiera: come hanno raccontato i fedeli, suor Maria Francesca possedeva il carisma della profezia. Predisse molti eventi avvenuti, poi, a persone di fede e a sacerdoti che si rivolgevano a lei come guida e consigliera. Pare che abbia predetto, molti anni prima, anche lo scoppio della Rivoluzione francese.
Ma ciò che l’ha contraddistinta, per tutta la vita, è stata la sua devozione alla Passione di Cristo. Ha vissuto ed avuto, sul suo corpo, le stimmate (come fu per San Francesco) e, ogni venerdì e per tutta la durata della Quaresima, riferiva di avvertire i dolori proprio della Passione. Da lì, il suo nome affiancato alle Cinque Piaghe.
Oggi è particolarmente venerata nella città di Napoli, soprattutto dalla popolazione dei Quartieri spagnoli, che invocò la sua protezione anche durante la Seconda Guerra Mondiale. La piccola chiesa, situata a vico Tre Re, ricavata vicino a quella che era la sua casa, è meta di continui pellegrinaggi.
All’interno del convento, in particolare, vi è una sedia ritenuta miracolosa dai fedeli. Era la sedia dove, solitamente, Suor Maria Francesca si sedeva per riposare e trovare sollievo durante i dolori della Passione.
Oggi chi vuol chiedere una grazia alla santa, vi si siede e le rivolge una preghiera. Questo “rito” è particolarmente seguito dalle donne sterili che desiderano il concepimento di un figlio.
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ROSALIA GIGLIANO
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