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Devozione del mese: Marzo è interamente dedicato a San Giuseppe

Il calendario della forma Straordinaria del Rito Romano indica una devozione per ogni mese dell’anno, scelta in base agli eventi che si ricordano in quel periodo specifico.

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Così, Marzo è dedicato a San Giuseppe, il padre putativo di Gesù Cristo, il papà per eccellenza.

Lo ricorda il giorno 19. Lui è lo sposo della Vergine Maria, l’uomo giusto, casto, fedele, lavoratore e mite per eccellenza, che ha rispettato la chiamata della sua sposa e il volere di Dio su di lei.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”.”.

Sempre accanto a Maria e a Gesù

Quando Gesù venne ad abitare in mezzo agli uomini, la sua prima dimora fu la casa di Maria e Giuseppe. Tutto ciò che si può dire sulla vita del padre terreno del Messia è riportato nei Vangeli. Il ritratto che se ne ricava è quello di un uomo che aderisce al progetto di Dio con grande disponibilità. Giuseppe è un falegname, che viene chiamato ad accudire il Figlio di Dio e ad essere sposo della sua Vergine Madre. Sempre dedito alla famiglia -mai la sua figura viene scissa da quelle di Gesù e Maria- è una presenza discreta che non interferisce col disegno del Creatore, ma lo contempla e lo favorisce, ne segue il corso in umile silenzio.

Da ascolto all’Angelo che gli svela il mistero a cui la sua giovane sposa è chiamata; obbedisce fuggendo in Egitto per salvare il Bambino Gesù dalla furia di Erode. Fa di ogni richiesta del Padre celeste un suo fine, vive sulla propria pelle ogni Parola, senza indugiare o chiederne il perché.

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San Giuseppe, sorveglia i papà

San Giuseppe è il rappresentante di tutti i papà del mondo e, come tale, lo invochiamo anche perché li protegga e li guidi, nel difficile compito di educatori dei figli.
Con lui ricordiamo, dunque, anche il nostro papà, tornando con la mente a quando, da bambini, aspettavano che ritornasse da lavoro.

Forse, adesso, qualche papà è già volato in cielo, ma, li, è lui ad attenderci, per incontrarci nei nostri ricordi più belli (e un giorno anche alla presenza di Dio) che affiorano, sicuramente, nostalgici alla mente.
E, proprio per festeggiare al meglio i papà e inneggiare alla condotta irreprensibile di un Santo d’eccezione, che accompagnò la Madre del Cristo, durante la sua vita terrena, perché portasse a compimento il progetto di salvezza, per tutti gli uomini, in molte regioni del centro e del sud dell’Italia, soprattutto, si preparano dei dolci adorabili, chiamati zeppole di San Giuseppe.

E tra le tante tradizioni di cui San Giuseppe è protagonista, ve n’è una, diffusa in molti paesini, che ha tutto l’aspetto di una pratica per rinsaldare i vincoli sociali. La sera del 18 Marzo, le famiglie che vogliono esprimere una particolare devozione, allestiscono, a mo’ di buffet, banchetti votivi su cui troneggia un’immagine del Santo. Tutte le pietanze preparate per l’occasione vengono messe a disposizione di quanti visiteranno quella casa.

Così, bisognosi e devoti, consumano e pregano in ossequioso atteggiamento e chi può lascia offerte da devolvere in beneficenza.
San Giuseppe è Patrono dei padri di famiglia, dei carpentieri, dei moribondi, dei lavoratori. Si celebra il 19 Marzo e il 1 Maggio, festa dei lavoratori.

Preghiera a San Giuseppe lavoratore

O San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo purissimo di Maria, che a Nazareth hai conosciuto la dignità e il peso del lavoro, accettandolo in ossequio alla volontà del Padre e per contribuire alla nostra salvezza, aiutaci a fare del lavoro quotidiano un mezzo di elevazione; insegnaci a fare del luogo di lavoro una “comunità di persone”, unita dalla solidarietà e dall’amore.

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Dona a tutti i lavoratori e alle loro famiglie, la salute, la serenità e la fede; fa che i disoccupati trovino presto una dignitosa occupazione e che coloro che hanno onorato il lavoro per una vita intera, possano godere di un lungo e meritato riposo.

Te lo chiediamo per Gesù, nostro Redentore e per Maria, tua castissima Sposa e nostra carissima Madre. Amen.

Antonella Sanicanti


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