L’unione di questi due sposi mostra tutta la bellezza del matrimonio cristiano capace di superare ogni ostacolo.
L’amore di Michael ed Elisabetta, che si sono uniti in matrimonio, sfida infatti anche la malattia, a testimonianza che ciò che viene da Cristo non può di certo esaurirsi di fronte alle difficoltà della vita. “Questa storia può servire a chi può leggerla e per questo la vogliamo condividere”, sono le parole che i due hanno affidato a Toscana Oggi e ai media cattolici italiani, dopo essere diventati da qualche giorno marito e moglie.
Le nozze che hanno colpito tanti al cuore
Le nozze hanno avuto luogo sabato 26 giugno nella chiesa di Santa Maria a Ricorboli e sono state benedette da don Fabio Marella, che avevano conosciuto all’ospedale Meyer di cui è cappellano. Michael, infatti, cinque anni fa ha cominciato ad accusare i sintomi del sarcoma di Ewing, un tumore al bacino che solitamente si manifesta entro i 18 anni.
L’ospedale Meyer è una delle strutture migliori in circolazione per affrontare questo male, che non è di certo facile da affrontare. Ma di certo quando si vive in Cristo e ci si abbandona a Lui nulla è impossibile, nemmeno vivere pienamente l’unione sponsale, per questo i due hanno deciso di andare fino in fondo nel loro rapporto e di testimoniare la loro storia come segno per i tanti sfiduciati dalla vita e in difficoltà per le tante vicissitudini che possono presentarsi nel corso di un’esistenza.
L’incontro tra i due e l’inizio di una bella storia d’amore
Michael è originario di Termoli e ha 29 anni, mentre Elisabetta ne ha 27. Entrambi sono ballerini professionisti, in particolare specializzati nel latinoamericano. Il loro incontro avviene a marzo 2014 nel paese di lei, Ruvo di Puglia. L’occasione è una prova di ballo insieme, a causa del fatto che lui era rimasto da sei mesi senza partner in pista.
La prova infatti, fin da subito andò più che bene. I due, affiatati fin dal primo momento, già in estate divennero coppia, oltre che sulle piste di ballo, anche nella vita. Così, in un primo momento tutto pareva procedere a gonfie vele e per il meglio. Le gare, i viaggi di lavoro anche all’estero, gli impegni per sostenere le spese.
I primi sospetti e l’amore che non si ferma neanche davanti al male
Poi però cominciano i primi sospetti dolori alla schiena, che precedono la nefasta diagnosi nell’agosto del 2017, che precede il trasferimento in Toscana per le terapie, che in un primo momento sembrano dare buoni risultati. Tra oscillazioni di varia natura, però, le cure non riescono a fermare il tumore.
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Nemmeno l’amore tra i due però si ferma, anzi, va fino in fondo, vale a dire al matrimonio in chiesa. La decisione di sposarsi arriva infatti lo scorso Natale, che precede la richiesta di celebrare le nozze a don Fabio. Il sacerdote diventa infatti subito loro amico e confidente, specialmente dopo averli “pizzicati” a ballare insieme dentro l’ospedale, con Michael attaccato alla flebo.
La terapia del ragazzo e la vita che procede come sempre
Il ragazzo infatti, ad oggi, è ancora sotto terapia. Purtroppo però si tratta di una cura che porta a un’esito che al momento pare già “scontato”. Al punto che si è trovato a dovere lasciare il precedente lavoro, e a dedicarsi a quello che può all’interno della casa. Elisabetta, intanto, continua a darsi da fare come operatrice sanitaria a Villa Solaria di Sesto Fiorentino.
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Il tutto contornato dall’affetto di parenti, amici e della comunità cattolica tutta, che li segue con la preghiera e l’affetto che gli è fatto pervenire anche tramite i mezzi di comunicazione. Insieme a loro vive anche Gina, la golden retriever che ha avuto un ruolo a dir poco eccezionale durante le nozze. La cagnetta infatti ha portato loro le fedi all’altare, legate sulla groppa.
La toccante affermazione di Michael e la gioia di vivere con Gesù
Ora in paese tutti aspettano il loro ritorno per continuare i festeggiamenti, che avverrà probabilmente già questa estate, come scrive il giornale toscano. “Perché la vita non si ferma, come dimostra Michael con il suo immancabile e sconvolgente sorriso”. “Ci hanno detto che prima o poi morirò, ma prima o poi moriamo tutti. E io non voglio morire prima di morire”, sono le toccanti parole del giovane.
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Preghiamo per questi due giovani ringraziandoli per la loro commovente e potente testimonianza evangelica, di una vita che non si ferma certo di fronte alla difficoltà ma che al contrario non ha paura di andare fino in fondo, per indagare la Verità e la bellezza dell’amore che Gesù riesce a donarci in maniera smisurata e incondizionata. Un’amore che supera ogni barriera per donare ai suoi figli la salvezza.
Giovanni Bernardi