“Non si perda il suo valore iniziale e lo spirito di solidarietà”
In un’intervista ai media vaticani, il capo dello stato guarda all’Italia sotto una diversa luce.
Il presidente della Repubblica Mattarella guarda all’Italia “dove stanno affiorando atteggiamenti di intolleranza, ma spero che nel nostro paese prevalga la solidarietà”. Il capo dello stato loda la dichiarazione di Umana Fratellanza firmata da papa Francesco e dall’Iman di Al Azhar: “E’ un segno di grande importanza perché si rimuovano le basi della predicazione di odio del terrorismo”.
Un discorso a 360 gradi quello affrontato da Mattarella, un discorso che mira alla ricerca al ritorno ad una Europa “che si curi delle persone, in particolare della loro sorte”: “Auspico che in Italia si recuperi il senso e il valore di sentirsi comunità di vita. In Italia ci sono tantissime iniziative di solidarietà che, a volte, non riescono a fare quel rumore necessario per abbattere quelli di intolleranza e di aggressività che stanno nascendo. È vero che sono fenomeni minoritari e che sono sempre esistiti, però è una condizione che in Europa comincia a sentirsi un po’ di più” – afferma Mattarella.
Il mondo sta cambiando ed anche gli atteggiamenti nei confronti delle altre persone sono mutati: “Ovunque vediamo ambiti di smarrimento e di confusione, smarrimento accentuato poiché vengono meno i soggetti aggreganti nei vari contesti della società. Dai partiti politici alle altre varie rappresentanze: essi stanno perdendo quell’attrattiva così necessari per unire soggetti tanto diversi fra loro che animano la nostra società” – osserva il presidente.
Nell’ambito dell’intervista con i media vaticani, il presidente Mattarella parla anche dei rapporti Stato – Chiesa: “Sono ottime relazioni sotto ogni profilo ed aspetto. La collaborazione in ogni settore è piena con la Santa Sede, sia in campo nazionale che internazionale. Papa Francesco ha una grande attenzione ed influenza sui nostri cittadini, è diventato un loro punto di riferimento e contribuisce alla crescita spirituale ed umana del nostro paese. La presenza della chiesa nella dimensione cultuale, associativa e sociale è motivo di riconoscenza e gratitudine, in particolare per l’accoglienza ai migranti”.
L’attenzione del presidente, come lo è stato per papa Francesco, è soprattutto verso un’Europa che sta cambiando: “Ho subito aderito a un appello, per le prossime elezioni europee, che mi è stato prospettato dal presidente tedesco Steinmeier. Si tratta di un documento firmato da tutti i presidenti dei paesi europei: in esso vi è scritto che l’integrazione europea è quella migliore che potessimo prospettare di avere per il nostro continente.
L’unione deve ritrovare ciò che si erano prospettati i padri fondatori e non cadere più nell’errore delle divisioni e delle lacerazioni che l’hanno attraversata nel secolo scorso. Dobbiamo continuare ad avere un’idea di Europa unita e solidale, che permetta a tutti di circolare liberamente, in particolare ai giovani, e che non si fermi al palo dell’egoismo, della chiusura. Ed anche papa Francesco ha, più volte, con saggezza, indicato il centro della questione”.
Un’Europa unita come lo è sempre stato dall’inizio: un appello chiaro ed accorato quello che arriva dal presidente Mattarella.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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