Mattia ha solo 21 anni e nel corso della sua adolescenza ha compreso che il modo di affrontare la vita dei giovani è superficiale e vuoto. L’illuminazione è giunta, come sempre in questi casi, dopo un periodo di tribolazione interiore. Mattia racconta di aver vissuto fino a quel momento in maniera semplice e di aver cominciato ad intessere relazioni virtuali sui social come qualsiasi coetaneo. Proprio a causa di quel modo di rapportarsi con l’alterità il giovane è entrato in contatto con estranei che lo minacciavano in cambio di denaro. Lui era preoccupato che la sua vita venisse rovinata, ma si vergognava troppo per chiedere aiuto ai genitori e per un lungo periodo ha vissuto quella situazione di ricatto con angoscia.
Colpito da una forte depressione, a Mattia non è rimasto altro che rivolgersi a Dio ed in quel momento la Madre Celeste è giunta in suo soccorso: “Non so perché ma tutto a un tratto, quando non sapevo più a chi rivolgermi, sono stato attirato verso la chiesa. Sentivo che solo una forza superiore avrebbe potuto aiutarmi. Sono entrato, non c’era nessuno, e mi sono catapultato davanti alla statua della Madonna. Mi sono inginocchiato e ho cominciato a pregare una decina di ‘Ave Maria’, intensamente. Ho poi continuato, parlandole come se fosse li con me e ho iniziato a piangere come un bambino, sfogandomi, dicendole quali erano stati i miei problemi e chiedendole di aiutarmi. Un infinità gioia mi stava attraversando l’anima… ho sentito la sua presenza ed è stato bellissimo”.
Dopo quella bellissima sensazione Mattia ha cominciato ad andare in chiesa con costanza e a pregare ogni giorno, fino ad arrivare al punto di sentire il desiderio di un viaggio a Medjugorje. Dopo quell’esperienza la sua vita è cambiata totalmente, prima della visita al paesino serbo non aveva mai compreso come una preghiera potesse cambiare la vita di una persona ma adesso ne è consapevole e non smette mai di condividere questa consapevolezza con il prossimo. A chi come lui prima di Medjugorje, non crede alla potenza della preghiera, Mattia dice: “Ci si può credere o meno, ma io so che se prima ero una pecorella smarrita, ora non lo sono più. Tutto quello che definivo “Problema”, è diventato più piccolo di un granello di sabbia. Quella persona non mia ha più minacciato e non si è più fatta sentire. Tutto grazie a Lei, che mi ha chiamato in quella giornata di fine maggio, in questa chiesa”.
Fabio Scapatello