Da giorni l’attenzione è sul maxi rave e i gravi rischi che ne conseguono ma le parole del Questore lasciano interdetti.
Finalmente l’area è stata liberata, e all’interno del luogo occupato da giorni da migliaia di persone ormai non c’è più nessuno, ha affermato nelle scorse ore il sindaco di Valentano Stefano Bigiotti. Nonostante ciò, resta un evento assolutamente illegale che si è svolto per giorni interi, con la polizia impossibilitata dal compiere alcuna operazione che pattugliava all’esterno, e le istituzioni incapaci nel fronteggiare l’emergenza.
Giorni in cui, da quanto riportano le cronache, pare sia successo di tutto: tra gli stupri, il commercio e l’utilizzo costante di droga, pare in mezzo al delirio ci sia stato persino un parto, una bambina che è venuta al mondo in quel luogo. Il momento più oscuro, tuttavia, è stato quello della morte di un ventiquattrenne italo-inglese, Gianluca Santiago, di Reggio Emilia, annegato nel lago.
Il corpo del giovane è stato trovato infatti nei giorni scorsi nelle acque del Mezzano, dove era stato visto immergersi, e al momento i magistrati sono in attesa dei risultati dell’autopsia disposta per accertare le cause del decesso. Incredibilmente, dopo questo evento il rave è proseguito ininterrottamente, tra musica assordante, cani abbandonati sotto il sole e droghe a non finire.
Il tutto sotto gli occhi del proprietario del terreno, Piero Camilli, e soprattutto dell’opinione pubblica esterrefatta. Da oltre un anno infatti assistiamo a un bombardamento continuo di allarmismi sulla pandemia, e abbiamo visto anche quest’anno il divieto di svolgimento, ad esempio, per la processione del Corpus domini. Ora vediamo giorni e giorni di sballo illegale in una proprietà privata senza alcun accorgimento, e la questura di Viterbo è persino riuscita ad affermare che “non si sono registrate finora particolari criticità per quanto riguarda l’ordine e la sicurezza pubblica”.
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Al momento dello sgombero, il rave era già arrivato al quinto giorno consecutivo, con giovani arrivati da tutta Europa nella notte fra il 13 e il 14 agosto. Ad ora sono state identificate oltre 2.000 persone e più di 700 mezzi, e la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte del venticinquenne, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, in cui si procede per morte come conseguenza di altro reato.
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Sul suo profilo Facebook la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è stata durissima. “Sono 5 giorni che va avanti il rave party di Mezzano tra droga, alcol e illegalità. Nonostante sia morto un ventiquattrenne, nessuno è ancora intervenuto a sgomberare il campo. Lamorgese, dove sei?”.
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Al di là però della domanda inevasa, resta solo il terrificante bollettino finale dell’evento: due ragazzi in overdose, due denunce di violenza sessuale, diversi ragazzi ricoverati per coma etilico, diversi positivi al Covid, cani morti sotto il sole. Qualcuno ha parlato persino di un altro decesso. Di sicuro, resta il danno economico delle attività vicine, da cui i turisti sono scappati. Poi, la devastazione ambientale. Infine, il rischio del contagio avvenuto all’interno della festa illegale. Un evento che, sotto una inquietante molteplicità di aspetti, lascia davvero senza parole.
Giovanni Bernardi
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