Il potere dei Social Network è immenso e, se tutti decidessimo di usarlo per il bene comune, allora la nostra comunità, quella umana, diverrebbe più sensibile e attenta ai problemi delle persone in difficoltà.
Sarebbero tanti i casi disperati o particolari che verrebbero posti sotto i riflettori e il passaparola, il “condividi post”, in questo caso, diverrebbe un moto genuino, per sollecitare risposte utili e solidali, quanto subitanee.
“Urgente!”
“Ciao a tutti, mi chiamo Mbaticio e sono una bimba senegalese, vorrei fare tante cose, purtroppo passo la giornata a grattarmi in continuazione. Vivo in un villaggio a 50km da Dakar e i medici non hanno trovato soluzione per la mia malattia. Però non sono l’unica, anche mio fratello ha la stessa mia pelle e anche la sorellina maggiore l’aveva, è andata in cielo qualche mese fa.”.
Questo diceva un messaggio di qualche giorno fa, una chiara richiesta di aiuto che, grazie a Dio, non è rimasta inascoltata.
Lo pubblica e lo condivide un certo Andrea Caschetto:
“Cari amici, mi sono informato, purtroppo non sono un medico, ma solo l’amico dei bambini. Potrebbe essere: epidermide bollosa o ittiosi. Vi chiedo, con tutto il cuore, di cliccare mi piace e condividere la foto di Mbaticio, per far sì che possa arrivare a chi potrebbe dare una mano a lei e al suo fratellino. Qualsiasi medico competente mi scriva pure un messaggio privato, con consigli per dove portarla e le possibili cure. Taggate medici, meglio se specializzati, di vostra fiducia. Qui l’unica cosa che hanno detto i dottori locali ai genitori e che i piccoli moriranno quasi sicuramente. Io non ci sto! Grazie a tutti.”.
Le ittiosi sono delle malformazioni della pelle che la rendono squamosa; possono impedire, in alcuni casi, l’assorbimento di vitamine fondamentali alla sopravvivenza, per questo motivo possono evolvere pericolosamente ed associarsi a gravi patologie, a danno di vari organi. Sono sempre molto dolorose e determinano un prurito insopportabile.
Qualcuno risponde all’appello e, il 6 Settembre, si legge, sotto il post di Andrea:
“Senegal. Direi che si tratta di una forma di ittiosi congenita e purtroppo abbastanza frequente (ne ho visti 3 casi e x lo più sono legati ad accoppiamenti tra consanguinei). Ho chiesto aiuto a qualche collega dermatologo, chiaramente io non ho le competenze specifiche. Mi hanno inviato delle creme a base di corticosteroidi con funzione lenitiva. Inoltre ci sono da fare bagni frequenti (cosa che chi conosce la realtà dei villaggi sa che é molto difficile) x mantenere la pelle il più sensibile umida e cicli di terapia antibiotica (amoxicillina), x contenere le frequenti infezioni a cui vanno incontro.
Rispondono bene all’uso di vasellina salicilata (cosa che dovresti trovare facilmente lí).”.
Poi, il giorno dopo:
“Mbaticio e suo fratello avranno presto le visite e le cure. Vi ringrazio di gran cuore a tutti. Le oltre 10.000 persone che si sono attivate da tutta l’Italia. Gli oltre 500 messaggi con consigli per salvare questa meraviglia! Ma il grazie più grande va a una bambina bellissima, che ha affrontato la stessa patologia, l’ittiosi lamellare, dando la forza a sua mamma di far muovere insieme UNITI (Unione Italiana Ittiosi). Vi terrò aggiornato sui piccoli. Grazie a tutti.”.
Ed è così che, la trasmissione di alcuni post su Facebook, ha mobilitato gente di buon cuore ed ha contribuito ad aiutare dei bambini, che vivranno con una nuova speranza, dall’altra parte del mondo.
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