La medaglia di San Benedetto da Norcia può essere incastonata in una croce (la croce di San Benedetto) ed usata dal sacerdote, durante gli esorcismi.
E’ utilizzata, dunque, nei Sacramentali, ossia nei “Sacramenta minora” disposti dalla Chiesa. L’esorcismo ne è un esempio. Facciamo questa precisazione per sottolineare che croci, medaglie, scapolari ed ogni oggetto ritenuto sacro/benedetto non è da usare come un amuleto, secondo regole presunte. Assume valore solo nelle circostanze in cui la Chiesa -attraverso i suoi Ministri- svolge il rito per cui è predisposto.
Anche se non conosciamo il momento storico esatto in cui è stata forgiata per la prima volta la medaglia/croce di San Benedetto da Norcia, possiamo dire con certezza che, inizialmente, era una croce a devozione del Santo. Poi, è stata trasformata anche in una medaglia e/o in una croce con medaglia.
Le immagini riportate sulle due facce sono tantissime e molto significative. Così, il retro della medaglia mostra una croce, circondata da una scritta. Il significato di quelle lettere fu rinvenuto solo nel 1647, quando, nel Monastero Benedettino St. Michael’s Abbey a Metten (Germania), su un manoscritto, risalente al 1415, furono trovate delle parole che definivano una preghiera. Quelle parole avevano proprio le stesse iniziali delle lettere poste intorno alla croce, sulla medaglia di San Benedetto.
Si trattava di una preghiera di esorcismo, in latino. Il manoscritto si riferiva alla storia di un architetto che, nel XIII secolo, sul Ponte del Diavolo a Sens (Francia), aveva venduto l’anima a satana. Quando venne esorcizzato -perché pentitosi implorava il perdono di Dio- dovette ripetere, secondo le indicazioni del sacerdote, proprio quella preghiera. Le lettere di cui stiamo parlando sono C S S M L – N D S M D (sui bracci della croce, inscritta nella medaglia), che stanno per “Crux Sacra Sit Mihi Lux – Numquam Draco Sit Mihi Dux” (“Possa la Santa Croce Essere la Mia Luce – Possa il Demonio Non Essere Mai il Mio Signore”). Tra i bracci della stessa croce, ci sono le lettere C S P B, ossia “Crux Sancti Patris Benedicti” (“Croce del Santo Padre Benedetto”).
Intorno alla croce della medaglia, leggiamo le lettere V R S N S M V – S M Q L I V B, iniziali di “Vade Retro Satana Numquam Suade Mihi Vana – Sunt Mala Quae Libas Ipse Venena Bibas! (“Arretra Satana, Non Tentarmi Mai con le tue Vanità – Quello che mi Offri è il Male. Bevi tu Stesso il Veleno!”). Sopra tutto questo, c’è la scritta “PAX”, ossia “Pace”.
Sull’altra faccia della medaglia, il davanti, ci sono immagini che ricordano il Santo e la sua Regola. Notiamo -tra l’altro- che, se guardiamo una croce di San Benedetto da Norcia con la medaglia incastonata, la faccia raffigurante il Santo è posta dietro. Su quella faccia della medaglia è raffigurato, dunque, San Benedetto con in mano una croce e la sua Regola, rispettivamente a destra e a sinistra.
A destra e a sinistra, ma in basso, vediamo anche una coppa col vino e del pane. Essi sono avvelenati, in quanto ricordano entrambi un evento della vita del Santo, che racconta di un attentato alla sua vita, da parte di altri Monaci che volevano contrastarlo. La coppa di vino avvelenato si fece in mille pezzi, quando San Benedetto impartì su di essa il segno della croce; il pane, invece, viene portato via dal corvo, raffigurato sulla medaglia. A causa di quell’attentato evitato, San Benedetto è anche invocato contro gli avvelenamenti.
Ai lati del Santo ci sono le parole “Crux Sancti Patris Benedicti” (“Croce del Santo Padre Benedetto”). Sul bordo della medaglia, ci sono, infine, le parole “Eius in obitu nostro praesentia muniamur” (“Possiamo essere rafforzati dalla sua presenza nell’ora della nostra morte”), riferito al fatto che San Benedetto è anche invocato per una buona morte.
Fu Papa Benedetto XIV ad approvare l’uso della medaglia e la sua diffusione, nel XVIII secolo.
Leggi anche – La fondamentale differenza tra Sacramenti e Sacramentali
Antonella Sanicanti
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