La vita di Zoe Labouré (1806-1876, Francia), che dopo i voti si fece chiamare Suor Caterina, è impregnata della storia della Medaglia Miracolosa, che noi tutti conosciamo.
Pare che già a 12 anni avesse avuto la visione di San Vincenzo de’ Paoli. Dopo un’infanzia segnata dal dolore per la perdita della madre, senza alcuna istruzione, entrò, a 24 anni, tra le Figlie della Carità, ispirate proprio al Santo.
Durante il periodo di noviziato, le visioni si intensificarono e riguardarono, prima di tutto, Gesù Eucarestia e Cristo Re.
Nella sua vita, passata in umile preghiera, a svolgere mansioni di routine e ad occuparsi dell’ospizio, le furono donate anche delle visioni della Vergine Immacolata.
Era, infatti, la notte del 18 Luglio del 1830, quando Suor Caterina vide un Angelo e lo seguì, fin nella cappella della Casa Madre, in cui si trovava.
Qui vide la Madonna e le parlò a lungo. “Allora, ho fatto un balzo per avvicinarmi a lei, e mi sono messa in ginocchio sui gradini dell’altare, con le mani appoggiate sulle ginocchia di Maria. Il momento, che ho passato così, è stato il più dolce di tutta la mia vita”.
Il 27 Novembre dello stesso anno, poi, mentre pregava, Suor Caterina vide, mano a mano, formarsi, sotto i suoi occhi, l’immagine, che oggi noi tutti conosciamo, della Madonna, impressa sulla Medaglia Miracolosa, con la scritta: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”.
Le istruzioni della Madonna furono chiare e semplici: “Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”.
La Madonna della visione, in un primo momento, stava in piedi su un globo terrestre, circondato dal serpente. Aveva in mano un altro globo piccolo, rappresentante il mondo e ogni persona, da offrire a Dio. Il globo piccolo era all’altezza del cuore della Vergine e, dalle sue mani, fuoriuscivano due fasci di luce.
Poi, il piccolo globo scomparve, come se la Madonna avesse ottenuto le grazie per il mondo, tramite la sua intercessione. La Madonna abbassò, dunque, le braccia e fu allora che la scritta comparve.
Suor Caterina vide anche un’altra figura (quella che ora è sul retro della Medaglia Miracolosa), ossia la lettera M, con sopra la croce e sotto i Cuori di Gesù e Maria. 12 stelle brillavano intorno, formando una sorta di corona (pare, comunque, che di quest’ultimo particolare Suor Caterina non avesse fatto parola).
Così, nel Giugno del 1832, furono coniate le prime millecinquecento medaglie.
Tutte le copie vennero distribuite e la richiesta non cessò mai (ancora oggi è così), poiché non mancarono i miracoli. L’ebreo Alfonso Ratisbonne, il 20 Gennaio del 1842, si convertì e divenne sacerdote. Nel 1832, a Parigi, un’epidemia di colera cessò, solo dopo la distribuzione della Medaglia Miracolosa, da parte delle Figlie della Carità.
Nel 1834, si coniarono 500.000 medaglie; nel 1835, più di un milione; nel 1839, 10 milioni.
Alla morte di Suor Caterina, se ne contavano un miliardo.
Qualche anno dopo la sua nascita al cielo, la salma di Suor Caterina venne riesumata. Le mani e gli occhi, che avevano toccato e visto la Madonna, risultarono intatti.
Per le Famiglie Vincenziane, la commemorazione di Santa Caterina è il 28 Novembre.
Ogni 27 del mese, e il 27 Novembre in particolare, alle ore 17;30, in memoria di quella speciale apparizione, si recita una preghiera appositamente formulata.
Signore Gesù, che promettesti d’innalzare gli umili e svelare i tuoi segreti ai semplici, hai voluto premiare Santa Caterina, arricchendola durante la sua vita di grandi grazie e onorandola dopo la morte con l’onore degli altari, concedi a noi di approfittare della preziosa Medaglia che per suo mezzo la Madre tua ci ha donato e, dopo aver imitate le virtù della tua fedele serva in terra, possiamo essere con lei partecipi della tua gloria in Cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
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