Non respingeva mai un paziente, aveva sempre del tempo da dedicare a tutti. Questo era il Beato László Batthyány-Strattmann, sempre al servizio degli altri, in particolare dei poveri.
Una preghiera come pagamento per la sua visita, era ciò che chiedeva questo Santo medico ogni volta che accudiva e visitava i suoi pazienti indigenti.
Non mandava mai via nessuno dei pazienti che accorrevano da lui per una visita o per chiedere conforto in un periodo di malattia. Il dottor Laszlo era così: un uomo semplice ma sempre al servizio dei poveri e degli ultimi. E proprio a loro, dei quali sapeva che non potevano permettersi di pagare la sua prestazione medica, lui in cambio chiedeva una preghiera, quella del Padre Nostro.
Era un uomo che aveva ereditato, sì, un castello; un uomo che aveva il titolo di “principe”, ma nonostante tutto restava generoso, tanto da trasformare un’ala di questo castello che aveva ereditato in un vero e proprio ospedale.
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“In Ungheria era noto come Medico dei poveri. I non abbienti accorrevano da lui cercando assistenza e consigli. Li curava gratuitamente; come pagamento per il trattamento e il ricovero in ospedale chiedeva loro di recitare un Padre Nostro” – scrivono i suoi biografi.
Un San Giuseppe Moscati d’Ungheria, potremmo definirlo. Ed infatti le similitudini fra i due Santi medici. Dava assistenza gratuita anche per i medicinali, ma soprattutto, prima di ogni intervento che effettuava, pregava Dio, da lui visto non solo come la sua guida, ma anche come il medico divino: “Prima di operare chiedeva a Dio di benedire l’intervento […]
Prima che i suoi pazienti venissero dimessi dall’ospedale, donava loro un’immagine di Nostro Signore e un libro spirituale intitolato ‘Apri gli occhi e vedi’. Era un modo per guidarli nella vita spirituale” – continua la sua biografia.
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Vissuto fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, proprio come San Giuseppe Moscati, è oggi considerato come uno dei Beati ai quali i medici, specie dell’Est Europa, ricorrono per una preghiera e per un conforto. Nel 2003, Papa Giovanni Paolo II, lo ha dichiarato Beato.
La professione medica e l’assistenza agli ultimi e ai più poveri: questa è stata la missione di vita di questo Santo medico.
Fonte: Aleteia
ROSALIA GIGLIANO
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