Sono trascorsi 20 anni da quel 24 novembre 2000, quando padre Slavko Barbaric, al termine della via Crucis sul monte Krizevac a Medjugorje, riconsegnava la sua anima a Dio Padre.
Una morte rapida, inaspettata che ha sconvolto tutti coloro che lo conoscevano e amavano, avvenuta sul monte su cui lui saliva con frequenza quasi quotidiana e ogni venerdì era solto guidare la preghiera della Via Crucis.
Familiari, veggenti, parrocchiani e pellegrini di tutto il mondo sono stati raggiunti dalla notizia della sua morte improvvisa che li ha lasciati increduli e addolorati. Padre Slavko, era un grande punto di riferimento per tutti, e instancabile nel suo servizio impegnato su tantissimi fronti. Non era facile accettare la fine di tutto ciò.
Padre Slavko Barbaric, è stato un gigante di spiritualità, un testimone autentico di Medjugorje, che ha amato profondamente la Madonna. Non so da dove cominciare ad evidenziare qualcosa in particolare della vita di questo grande uomo e sacerdote, unico, perché tutto era particolare in lui. Infatti è fuori dal comune ciò che ha fatto nel periodo della sua vita a Medjugorje.
Possedeva delle qualità straordinarie: conosceva otto lingue, era plurilaureato, comunicava con estrema facilità con le persone, era colto ma al contempo semplice. Inoltre aveva girato tutto il mondo diffondendo il messaggio di pace e conversione della Madonna. Altresì sapeva prendersi cura dei bambini, degli anziani, delle ragazze madri, dei giovani, era attento agli ultimi e a chi era in difficoltà.
Davvero si fa fatica a credere che un solo uomo potesse avere tante qualità insieme e tanta energia. Oltretutto dormiva tre, quattro ore per notte. Pregava e digiunava molto ed amava la Madonna con amore filiale. Padre Slavko era l’anima di Medjugorje.
Il 24 novembre 2000, al termine della Via Crucis, che come ogni venerdì meditava insieme ai pellegrini ed ai parrocchiani, ha iniziato ad avvertire un dolore al petto. Così si è seduto su un masso, e poi si è rapidamente accasciato, ha perso conoscenza ed ha reso l’anima al Signore, erano circa le ore 15. Aveva 54 anni.
La notizia della sua morte ha fatto velocemente il giro del mondo, suscitando grande sconcerto e dolore tra coloro che lo avevano conosciuto e amato. Ma poi accade che il giorno dopo, la Madonna nel suo messaggio mensile del 25 novembre 2000 riferisce queste parole alla veggente Marija Pavlovic:
“Cari figli, oggi che il Cielo vi è vicino in modo particolare, vi invito alla preghiera perché attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. Figlioli, oggi vi sono vicina e benedico ognuno di voi con la mia benedizione materna perché possiate avere la forza e l’amore per tutte le persone che incontrate nella vostra vita terrena e perché possiate dare l’amore di Dio. Gioisco con voi e desidero dirvi che il vostro fratello Slavko è nato al Cielo e intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Ed ecco che il lutto, veniva accarezzato dalla più lieta di tutte le notizie, padre Slavko era giunto in Paradiso! La Madonna con tenerezza materna, ha portato questa grande consolazione, gioia e speranza, nei cuori di chi gli ha voluto bene: il Cielo gli ha spalancato le porte, e da Lassù Lui ora prega e intercede per noi.
Non ho avuto la possibilità di conoscere padre Slavko quando era in vita, sono arrivata per la prima volta a Medjugorje, a maggio 2009, quindi molti anni dopo la sua dipartita. Ma è come se lo avessi incontrato, seppur non fisicamente. Ho ritrovato la sua presenza viva, nel programma della parrocchia di san Giacomo, in particolare nell’adorazione eucaristica che lui aveva iniziato, in risposta all’invito del messaggio della Madonna.
Poi nei libri che ci ha lasciato in eredità, frutto della sua profonda esperienza di fede. E ancora quando salgo sulla Collina o sul Krizevac, tante volte me lo sono immaginato col suo passo svelto e deciso, così come me lo hanno descritto.
Ma soprattutto c’è un luogo a me tanto caro, il cimitero dove lui è sepolto, dietro la chiesa di San Giacomo. Quando sono a Medjugorje, spesso mi reco lì da sola, mi siedo sulla panchina posta di fronte alla sua tomba per aprirgli il mio cuore ed ho la certezza che padre Slavko mi stia ascoltando, che ora lui è vivo in Cielo, così come ha detto la Madonna.
Simona Amabene
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