E’ la straordinaria conversione del cuore di un giovane avvenuta a Medjugorje dove si era recato per conquistare la sua ragazza di allora.
Ma è stato invece Lui ad essere conquistato da un amore tanto più grande quanto inaspettato che ha stravolto la sua vita.
Padre Cristoforo Amanzi, oggi sessantacinquenne, racconta cosa gli è accaduto durante quel lontano pellegrinaggio a Medjugorje.
Era il 1987, Ercole, questo il suo nome di Battesimo, aveva 32 anni e si recò a Medjugorje non per spirito di devozione ma per raggiungere la ragazza che frequentava. Una giovane donna separata, mamma di due figli, che aveva iniziato un cammino di fede e non ne voleva più sapere di lui almeno che non fosse cambiato. Con lei c’erano anche alcuni amici, che volevano aiutarla e far comprendere a Ercole quello che stava accadendo nel cuore di lei. Ma in un primo momento, lui non ne voleva proprio sapere.
Poi accade qualcosa di inaspettato. Ercole incontrò una suora, che con fare familiare gli strinse la mano. Per qualche istante non vide più nulla. Dopo di che comparve su uno sfondo nero una scritta di quattro lettere, gialle, luminose come il sole, che componeva la parola “Gesù”. Il giorno successivo nonostante la promessa fatta alla suora non si presentò alla Messa. E per farsi perdonare salì col gruppo sul Krizevac. Quello che accade sul monte lo stravolse.
Scorsero nella sua mente, come in un film, gli episodi più importanti della sua vita, gli errori, i peccati.. tutto. Fu come un esame di coscienza, una vera grazia di cui prese consapevolezza solo successivamente. Poi giunto sulla cima, in prossimità della croce, percepì una voce paterna che gli diceva: “Questo è quello che tu hai fatto fino adesso, Io ti propongo un’altra vita”. In un attimo – racconta Ercole, oggi padre Cristoforo, – compresi che Dio esiste, che ha avuto pazienza con me, mi ha sempre amato, e mi stava dando la possibilità di amare, di ricominciare”.
Era cresciuto in una famiglia semplice dove la più fervente nella preghiera era la mamma. Durante la sua giovinezza si allontanò man mano dalla fede. Attorno ai 25 anni, Ercole, studente universitario in Scienze Statistiche, si iscrisse alla sezione locale del PCI che gli sembrava l’unica risposta all’ideale di una società più giusta. Cercò le sue certezze e le sue soddisfazioni, lontano da Dio, nel lavoro, nella politica, nello sport e nelle amicizie e relazioni affettive. Ne sperimentò però tutta la fragilità.
A Medjugorje il signore offrì a Ercole l’occasione di una nuova ripartenza. E lui non se la lasciò scappare. Tanto che nel 1990, entrò nell’Ordine dei Frati Minori col nome religioso di Cristoforo. Leggendo poi la storia del santo di cui assunse il nome, scoprì che la memoria liturgica coincideva con la data della sua conversione: il 25 luglio. Giorno in cui si festeggia anche il patrono della parrocchia di Medjugorje, San Giacomo.
E un’altra particolarissima e significativa coincidenza: la devozione a San Cristoforo, venerato sia dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa e martirizzato secondo la tradizione della Chiesa occidentale, in Licia (un’antica regione dell’Asia Minore) sotto Decio nel 250, avrebbe soppiantato il culto pagano del famosissimo Ercole, divinità appartenente alla cultura celtica.
Padre Cristoforo, torna spesso a Medjugorje e accompagna i pellegrini, affiancato dai membri della fraternità francescana “Madre della Riconciliazione e della Pace” che lui ha fondato. Il nome della fraternità è legato al fatto accaduto a Marija Pavlovic il 26 giugno 1981, quando la Madonna le apparve piangente con una Croce alle spalle, dicendole:
a una croce, e le rivolse queste parole:
“Pace, pace, pace! Riconciliatevi! Solo la pace. Fate la pace con Dio e tra di voi. Per questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi”
Quello della Regina della Pace è un invito urgente, – sottolinea padre Cristoforo – la Madonna ci chiede di andare oltre l’odio e i rancori, e di puntare a ciò che è importante, perché questa vita è un soffio rispetto all’eternità.
E il Signore ci offre una serie di occasioni, affinché possiamo crescere e maturare nell’amore umile e sapiente, l’amore di Gesù. Perché accada, è necessario credere in Lui”.
Fonte: La Bussola Quotidiana
Simona Amabene
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