Suor Franca è una Monaca Agostiniana che conosce molto bene Medjugorje. A lei colpiva tanto il fatto che la Regina della Pace terminasse ogni suo messaggio con la frase: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.
Ora, cerca di spiegarci il perché di quel messaggio, nel messaggio: “Qualunque sia la circostanza che ci porta a Medjugorje, siamo stati chiamati. Ed io, Monaca di clausura, che in seguito a problemi di salute sono stata condotta a quel luogo santo – con i dovuti permessi naturalmente – e ospitata in una casa di preghiera della nuova Comunità di vita contemplativa “Regina della Pace, completamente tuoi…”, con immensa gratitudine mi chiedo ancora a che debbo che la Madre del mio Signore mi abbia chiamata a sé”.
Suor Franca era legata alla Madonna da sempre, soprattutto a causa del suo malessere e per decidere della sua vocazione. Maria le era stata sempre accanto, indicandole la via. “Avevo sentito parlare vagamente dei fatti che avvenivano a Medjugorje, non ne ero particolarmente attratta, mi incuriosiva però conoscere un evento così significativo dei nostri tempi, come pure le varie realtà della Chiesa di oggi delle quali arrivano solo echi ai monasteri.
Giunta a Medjugorje come non mai la sua amorevole materna premura mi ha avvolta e, sotto il suo manto di luce e di pace, mi ha ricolmata di gioia. Alla sua luce vediamo la luce. Alla luce dell’esperienza che ha ridato vita alla mia vita, luce ai passi del mio vagare e occhi per vedere il vissuto dei fratelli e sorelle, mi sono accorta che davvero Medjugorje è casa di Maria, luogo privilegiato e santo di incontro con la Madre di Gesù, con Colei che maternamente si fa guida per condurci a Lui. Unico centro infatti è Gesù Eucaristia, tutto ruota attorno a Lui, Gesù Agnello immolato e Risorto”.
“A Medjugorje Gesù e Maria propongono purezza di cuore nel vivere e relazionarsi con gli altri e quella cittadella è divenuta immagine della Chiesa vivente dove tutti si riconoscono fratelli perché figli di un solo Padre e una sola Madre, un’immensa Casa-Famiglia che supera i confini territoriali e culturali per aprirsi ad ogni figlio e figlia che risponde al richiamo di una Madre”.
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Antonella Sanicanti
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