Parole che toccano il cuore, per il dono grande di padre Jozo che da molti è stato definito appunto il “settimo veggente”.
Tante sono state le benedizioni donate dalle sue mani, tante le preghiere da lui elargite. Ma allo stesso tempo, i tantissimi fedeli che lo hanno incontrato sono rimasti stupiti dall’amore che lui ha nei confronti della Regina della Pace.
Un uomo che ha donato tutto se stesso per diffondere la devozione alla Madonna di Medjugorje. I tanti fedeli che lo hanno incontrato sono rimasti stupiti dal suo animo, sempre limpido, pulito e dal suo sguardo rivolto a Maria, nonostante le tante (forse troppe) peripezie che ha dovuto affrontare.
Una vera e propria lettera per ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto, ma anche per ribadirgli che “non sei mai solo”. Leggiamola insieme.
“Nostro prediletto sacerdote, guarda il palmo delle tue mani e ritorna con la mente al giorno in cui il tuo vescovo le unse, e ti mandò per servirci e santificarci. Ricordi i progetti che tu facevi, in quel giorno, su queste mani per recare grazia e salvezza alla tua gente? Ripensa ai bimbi che queste mani hanno battezzato, ai ragazzi che queste mani hanno portato all’altare” – scrivono.
Pensieri che si affollano nella mente di chi scrive nel ricordare le tante opere buone operate proprio dalle mani di Padre Jozo: “Pensa a quante volte queste mani si sono alzate per perdonare, nel sacramento della Riconciliazione, e per benedire in mille occasioni. Ora pensa alla tua ultima Messa […] pensa a queste mani nelle quali hai posto il suo Glorioso Corpo e il calice del suo prezioso sangue”.
Le sue mani: mani benedette che mai si sono stancate di operare: “Pensa alle volte che queste mani si sono allungate ed hanno afferrato le nostre in un amorevole cerchio di preghiera […] Pensa agli ammalati di mente e di corpo che sono venuti da te in cerca di aiuto e che se ne sono poi andati con una speranza viva nei loro cuori”.
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Poi la preghiera a non sentirsi mai solo: “[…] Semmai nei giorni a venire, se ti senti solo e scoraggiato, per favore ricorda queste parole. Alza le tue mani e guardale e ricorda come esse ci hanno nutrito col Pane della Vita, come hanno riportato la speranza nelle nostre vite, come ci hanno confortato, guarito e dato il benvenuto nella nostra casa, la Chiesa […] Queste sono le mani del Sacramento del Sant’Ordine. Noi le veneriamo e non possiamo vivere le nostre vite senza di esse. Grazie per il tuo servire devoto e amorevole”.
Fonte: medjugorjetuttiigiorni
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ROSALIA GIGLIANO
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