Moltissimi arrivano a Medjugorje perché ne hanno sentito parlare, altri perché vogliono verificare di persona quello che vi accade. E li trovano tutti ciò che cercano, poiché la Mamma celeste sa di cosa ognuno ha bisogno.
“Dopo aver letto un libro sui veggenti, mi è nato il desiderio di venire in pellegrinaggio a Medjugorje.
Sono passati degli anni, ma io non avevo realizzato il mio desiderio. Viaggiando per lavoro nel 1998, le strade mi hanno portato da una signora che era andata molto spesso a Medjugorje e così abbiamo iniziato a parlare di questo. Allora mi ha dato un opuscolo sulla Madre di Dio a Medjugorje. Le dissi che già da molto avevo il desiderio di andare a Medjugorje e lei mi rispose che, in quel momento, mi si offriva l’occasione, perché le sue nuore sarebbero andate qualche giorno dopo a Medjugorje e io avrei potuto andare con loro. Ho accettato.
Sulla Collina delle apparizioni ho pianto così tanto e ho vissuto un Rosario così gioioso che non riuscivo a trattenere le lacrime. In Chiesa, ho incontrato la signora Mara, membro della comunità di preghiera e piangendo l’ho abbracciata, chiedendole di perdonarmi perché piangevo. Lei ha fatto un cenno col capo e ha sorriso. Allora non capivo cosa significasse questo, ma ora mi è tutto chiaro.
Sull’autobus, una volta, la guida parlò dell’importanza della Confessione che forse per orgoglio non avevamo ricevuto e ci disse che questa era l’occasione per riceverla, proprio qui.
Seguii le sue parole perché avevo un problema che mi faceva soffrire da anni, ma del quale, quando in passato ero andata a confessarmi, non avevo avuto la forza di parlare. Allora mi sono decisa ad andare e confessarmi sinceramente.
Durante la Santa Confessione piansi così tanto che singhiozzavo, ma quando il sacerdote mi ha rivolto alcune parole di consolazione ho vissuto la Santa Confessione come un vero dialogo amichevole, tale che mai nella vita l’avevo trovato. E’ stato qualcosa di straordinario, inaspettato, miracoloso.
Piangendo, sono uscita dal Confessionale sentendomi leggera e con una gioia senza fine. Ho pensato che tutti vedevano le mie lacrime, ma non me ne sono più preoccupata.
(…) da allora, vado ogni Giovedì alla preghiera e alla Santa Messa. Ho imparato a rallegrarmi ogni giorno e a pregare per me stessa e per gli altri. Mi impegno a vivere i messaggi della Gospa, prego delle preghiere fisse e questo ha la sua durata, ma io maturo nella fede e nell’amore di Dio”.
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Antonella Sanicanti
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