Medjugorje: “sentivo un gran desiderio di ricevere la Comunione”.
Si può essere cristiani, ma non appartenere completamente a Cristo ed accade quando con comprendiamo la forza della nostra fede e il significato dell’amore di Dio. Per questo motivo e a causa delle paure che impregnano la nostra vita cerchiamo alternative umane alla speranza, finendo per allontanarci ancora di più dalla retta via.
La testimonianza di questo giovane che a Medjugorje lo ha ben compreso ci aiuta a capirlo meglio.
“Avevo 20 anni, vivevo in un ambiente cristiano, ma senza Cristo nel cuore. Spinto da uno stato di inferiorità dovuto alla balbuzie, cercai un alibi in libri di psicologia, di autoipnosi, di occultismo. Poi, tutto preso dal desiderio di sviluppare alcune facoltà psichiche che mi facessero superare il mio stato, mi imbattei nelle filosofie orientali “liberanti”! Nessuno mi aveva detto che Lui solo “guarisce tutte le tue malattie, salva dalla fossa la tua vita e sazia di beni i tuoi giorni” mentre tu ”rinnovi come aquila la tua giovinezza” (Salmo 103).
Medjugorje: avevo perso la fede in Dio
Sempre alla ricerca di una efficienza,credetti di trovare la mia identità in una comunità LFT ispirata a filosofie tantriche. Per queste ho lasciato tutto, anche il negozio di verdure. Credevo nel loro guru (maestro) Shree Anandamurti, prigioniero in India, che doveva essere il guru degli ultimi tempi. Così la lettura accanita dei testi del Tao di Bhagwan e di altri per due anni mi ha cambiato completamente la testa e mi ha fatto perdere la fede cattolica e, in seguito, l’approccio ai libri di Ra anche la fede nell’esistenza di Dio e dell’anima dopo la morte. (…)
Ma la Mamma vegliava su di me e mi fece incontrare un gruppo carismatico e poi … un libro su Medjugorje: volevo dimostrare a mia madre e a me stesso che era tutta una montatura. Così fui spinto ad andare a Medjugorje per convincermene, ma anche una vaga curiosità. (…) nella cappella delle apparizioni cominciai a star male nella ressa: non volli né sedermi, né inginocchiarmi Resistetti fino allo spasimo e mormorai: Se sei tu , perdonami e aiutami.
Il male quasi scomparì. Durante la messa in italiano, sentivo un gran desiderio di ricevere la Comunione sebbene mi sentissi un pesce fuor d’acqua. Appena finita la Messa cercai un confessore, mi sentii liberato e nella veglia natalizia ricevetti Gesù.
(…) Cominciai a ricevere l’Eucarestia ogni giorno. Tornato a casa ero deciso a romperla con le filosofie, a non più spendere centinaia di migliaia di lire per il lotto e il totocalcio: solo 10.000 al massimo. Mancai una volta e sentii che non si poteva più. Fu una nuova e più forte decisione. Solo l’Eucarestia di tutti i giorni mi poté aiutare a cambiare mentalità, dopo l’indottrinamento di quelle filosofie: la grazia divina vinse ogni condizionamento mentale”.
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Antonella Sanicanti
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