Medjugorje messaggio del 25 Maggio 2019. Perché l’inquinamento più nocivo è quello dentro di noi?
Don Renzo ce lo spiega commentano e rileggendo, con noi della Luce di Maria, l’ultimo messaggio da Medjugorje del 25 maggio 2019.
Don Renzo Lavatori commenta per la Luce di Maria l’ultimo messaggio da Medjugorje del 25 maggio 2019
L.d.M – Don Renzo, Maria inizia subito col mettere in chiaro il vero motivo della sua presenza tra noi. Perché?
D.R.L – Nell’introdurre il messaggio, Maria ribadisce che la sua presenza in mezzo a noi non è una sua iniziativa, ma dipende unicamente dalla volontà divina e dalla sua permissione. Tali parole devono farci riflettere che Ella agisce, come già su questa terra, solo dietro il divino volere e si rende disponibile in modo pieno e totale. E’ la donna che ripete la sua adesione incondizionatamente, generosamente e gioiosamente al suo Signore ed è a Lui che dobbiamo elevare il nostro sguardo e la nostra filiale gratitudine.
L.d.M – Cosa vuole farci comprendere ancora di più la Madonna a con queste sue parole?
D.R.L – Ciò che la Vergine vuole far capire è che lei rimane la “serva del Signore” e che è del tutto sottomessa, con la sua libera disponibilità, a Dio. Ed è questo che la contraddistingue da ogni altra persona e soprattutto dalla prima donna, Eva, la quale ha seguito invece il proprio volere, sotto la seduzione del serpente menzognero, in contrasto e disobbedienza alle parole del Creatore.
Inizia un tempo nuovo
L.d.M – Possiamo dire che con Maria è un nuovo inizio?
D.R.L – Certamente. Con Maria inizia un nuovo tempo di redenzione rigenerazione, dove al primo posto occorre mettere la sovranità amorevole di Dio, dalla quale ha origine tutto il movimento del cosmo e della storia e dunque della nostra vita quotidiana, che ha preso una diversa direzione non più verso la menzogna e la cattiveria, ma in sintonia tra la sapienza celeste e il percorso terrestre dell’esistenza. La Vergine ci offre un esempio fulgido, affinché anche noi, suoi figli e discepoli, ci poniamo sul medesimo atteggiamento di accogliere e seguire il volere divino: “Cari figli! Per la sua misericordia, Dio mi ha permesso di essere con voi”.
L.d.M – La Madonna ha una missione ben precisa?
D.R.L – Si, subito dopo specifica, infatti, quale sia la sua missione speciale in mezzo a noi, quella di educarci e guidarci sulla strada di una vera e intensa adesione al Signore: “Istruirvi e guidarvi verso il cammino della conversione”. La conversione non ha altro significato che cambiare rotta, girare all’inverso di dove vogliamo camminare noi esseri umani.
L.d.M – In che senso?
D.R.L – Nel senso che dobbiamo ricuperare l’unico orientamento valido e salvifico, segnato dalla Sapienza del Signore, dalla sua immensa bontà.
Il significato della Conversione
L.d.M – Quindi conversione nel di tornare indietro, perché ci stiamo allontanando?
D.R.L – Esattamente. La conversione significa che procediamo contro corrente. Il mondo, sotto la prepotenza del peccato e dell’egoismo, cammina sulla propria via da lui stesso costruita e proposta, che porta soltanto verso la distruzione, la tenebrosità, la morte, una via intrisa di superficialità, vanità e passionalità nociva.
L.d.M – Che non è esattamente la via che porta a Dio
D.R.L – Infatti, la via progettata da Dio è esattamente il contrario, in quanto ci indica, e ci da la forza di percorrerla, la meta del nostro pellegrinaggio terreno che sta nel regno celeste, al di sopra e al di là della stretta circonferenza della terra. Al primo posto deve stare non il nostro meschino e egocentrico volere, ma la volontà sovranamente sapiente e l’amore tenerissimo di Dio, che si effonde in noi e da noi si riversa sui fratelli. Si tratta di un vitale capovolgimento di vedute, di concezione, di progettazioni e di scelte, non più ripiegate e intrappolate dentro la mondanità, ma aperte e luminose sull’orizzonte celeste, in cui troviamo la salvezza e la beatitudine senza fine, la piena felicità.
L’importanza della Preghiera, quella vera
L.d.M – Don Renzo a questo Maria torna ad esortarci alla preghiera
D.R.L – Dopo queste parole introduttive, la Vergine entra nel discorso centrale, dove indica la realtà fondamentale da scegliere e compiere: “Figlioli, tutti voi siete chiamati a pregare con tutto il cuore”. Ancora una volta si tratta di dare un primato alla preghiera, non solo quella fatta di parole ripetitive e meccaniche, distratte e autoreferenziali, ma quella preghiera sentita e sincera che nasce dal cuore, si ravviva con il fuoco dello Spirito Santo e conduce all’amore intenso e spontaneo verso Dio nostro Padre e verso gli altri, nostri fratelli. Non ci si sposta da là, dalla preghiera del cuore, ricca di fede e di filiale abbandono nella braccia amorevoli del Padre e del Figlio.
Il sussulto dell’animo
L.d.M – Qual’è la vera preghiera del cuore?
D.R.L – E’ il sussulto dell’animo che da noi parte per elevarsi verso il sussulto dell’essere divino, per sentirne i battiti vibranti di amore inaudito che, a loro volta, discendono su di noi e ci colmano di pace infinita, della sua misericordia e provvidenza, della sua luce di verità. Tale scambio tra cielo e terra, salendo e discendendo in un afflato di dolcezza e di forza, costituisce il legame indistruttibile che ci rende sicuri e coraggiosi, sereni e fiduciosi, in ogni circostanza, sia essa bella o meno bella.
L.d.M – Un legame che va tenuto integro con perseveranza
D.R.L – Quel legame non deve mai rompersi, perché è il sostegno di tutto il nostro essere, pensare e agire. In tal modo la preghiera del cuore diventa il tessuto che avvolge e travolge la nostra vita quotidiana, rendendola un canto di gioia e di oblazione, di spontaneità filiale e di impegno serio e duraturo, che non viene sconfitto neanche dai momenti più drammatici.
L.d.M – A cosa ci porta il rinunciare alla preghiera?
D.R.L – Non dobbiamo mai rinunciare alla preghiere, altrimenti siamo come delle macchine prive del carburante e perciò ferme e inoperose, angoscianti e insignificanti, destinate alla demolizione. Si rimane prigionieri della pigrizia e dell’insoddisfazione, incapaci di realizzare qualsiasi cosa di veramente prezioso e salutare, soprattutto si perde lo slancio per la edificazione del regno di Dio già su questa terra e poi nel compimento finale nei cieli.
Pregare col cuore
L.d.M – Direi che la Madonna è alquanto esplicita in questa parte del messaggio, non trova?
D.R.L – Assolutamente si. Ella lo dice espressamente: “Pregare con tutto il cuore, perché si realizzi il piano della salvezza per voi e tramite voi”. La salvezza, quella eterna e definitiva, si attua solo attraverso la spinta e la forza della preghiera. E ciò che conta è propriamente raggiungere la salvezza, altrimenti ne restiamo fuori e poveri noi! La Vergine, da buona Madre, si impegna per portarci con lei in paradiso. A tale scopo ci incoraggia a non perderci nelle cose soltanto terrene, ma tenere lo sguardo e l’impegno verso il regno eterno di verità e amore, di giustizia e di pace per tutta l’eternità.
Lo sguardo verso l’eterno
L.d.M – Cosa ci dona questo sguardo teso verso l’alto?
D.R.L – Tale sguardo verso l’eternità dona senso e valore alla nostra esistenza cristiana, al nostro modo di pensare, amare, volere, soffrire e gioire. Così, attraverso di noi, l’attesa della salvezza eterna si espande nel mondo, attorno a noi, per raggiungere ogni creatura umana che ne ha estremo bisogno e che è alla sua ricerca. La visione si apre sul vasto orizzonte della missione e testimonianza del cristiano, in particolare degli apostoli della Regina della pace, in ogni luogo dove vive e lavora l’essere umano.
L.d.M – Un vero balsamo di vita?
D.R.L – Si. In tal modo l’azione materna di Maria, come balsamo di vita, si diffonde su tutta la faccia della terra, per portare ovunque l’amore salvifico di suo Figlio. Quale ampiezza di vedute Ella possiede! E attende la nostra collaborazione e disponibilità per essere veramente suoi testimoni e apostoli.
La vita eterna
L.d.M – Ma la Vergine introduce anche un altro argomento fondamentale, la vita eterna. Don Renzo, ce lo spiega meglio?
D.R.L – L’altro argomento, che si aggancia al precedente e che viene fortemente sottolineato, è proprio quello della vita eterna a cui siamo diretti. Anche questo, come hai detto, è di fondamentale importanza, in quanto oggi se ne parla poco o niente, né tra il popolo cristiano né all’interno della catechesi della Chiesa. Occorre invece ricuperare la consapevolezza che siamo su questa terra di passaggio, in attesa del regno glorioso di Cristo, dove troveremo finalmente la pienezza della beatitudine. La ricorrente tentazione, che ci assale e ci assorbe, è di pensare, anche inconsapevolmente ma costantemente, che la vita termini su questa terra e poi non si sa che cosa ci sia, come ci fosse il vuoto assoluto.
L.d.M – Perché non riusciamo ad uscire da questa inconscia convinzione?
D.R.L – Perché ci lasciamo ipnotizzare dalle realtà materiali, come fossero i valori più vitali per noi, con una drammatica conseguenza di perdere la corsa e rimanere fuori dalla salvezza, per restare reclusi nella condanna dell’inferno. Non è in gioco qualcosa di poco conto, ma la felicità eterna che stupidamente ci lasciamo derubare dal maligno cadendo nella sua seduzione. Poveri noi! Da qui il significato importante e necessario del richiamo materno di Maria, che dobbiamo fare nostro con tutte le forze affinché non siamo trascinati alla malora per sempre.
L’inquinamento più pericoloso è quello dell’anima
L.d.M – Non dobbiamo dunque farci ingannare.
D.R.L – Non lasciamoci ingannare dalla futilità dei beni passeggeri e inconsistenti, che ci attanagliano il cuore e ci impediscono di respirare l’aria balsamica del cielo. Oggi si parla molto dell’inquinamento atmosferico, ma anch’esso riguarda l’aspetto materiale, sebbene importante, mentre trascuriamo quell’inquinamento più grave della nostra anima che si intossica di veleni molto peggiori e pesanti fino alla morte eterna senza scampo.
La vita è breve
L.d.M – Ed anche su questo punto Maria direi sia stata molto chiara
D.R.L – Eccome. La Vergine ce lo ripete con estrema chiarezza: “Siate coscienti, figlioli, che la vita è breve e vi aspetta la vita eterna secondo i vostri meriti”. Dovremo ripetercelo spesso che la vita terrena è fugace e fugge via velocemente. Da questa consapevolezza consegue un sano distacco e la libertà interiore davanti alle lusinghe del mondo e della carne.
La Vergine, come fa d’altronde il vangelo, ci riporta alla verità fondamentale per una saggia esistenza terrena: ricordate che la vita terrena è breve. Per questo va valorizzata, affinché sia il tempo in cui noi possiamo acquistare i meriti per ottenere la vita eterna.
L.d.M – E non abbiamo molte occasioni per farlo, giusto?
D.R.L – Si tratta dell’unica occasione in cui possiamo mettere tutto il nostro impegno per conquistare il premio della beatitudine del paradiso. Resta vero che il premio della felicità eterna è un dono della divina bontà e misericordia, tuttavia esso deve essere accompagnato dalla nostra responsabile cooperazione di servire il Signore, eseguire la sua santa volontà, ascoltare la sua Parola di vita e, di riflesso, essere generosi verso i fratelli più bisognosi. Le opere di carità ed elemosina sono efficaci per ottenere la ricompensa celeste.
L’unica via
L.d.M – Questa è la via?
D.R.L – Solo in tal modo possiamo vivere sereni su questa terra, sempre protesi per raggiungere la meta del paradiso. Maria ci sprona e ci aiuta a guardare avanti, verso quel punto luminoso, da cui scaturisce la grazia per una vita senza tramonto, dove la morte è sconfitta per sempre e con la morte ogni dolore, ogni cattiveria e ogni tenebrosità. Là, nella pienezza della verità e dell’amore, avremo finalmente la pienezza della felicità.
L.d.M – Grazie Don Renzo per averci, ancora una volta, aiutati ad entrare meglio nella profondità delle Parole della nostra amorevole Mamma Celeste.
Supplica a Maria, Madre Buona, di Don Renzo Lavatori
O Maria, tu apri la strada del bene e della beatitudine senza fine a noi creature umane, che spesso restiamo offuscate dalla nebbia della cecità superficiale e dalla durezza del cuore che ci chiude all’amore divino. Eppure siamo e ci diciamo figli tuoi che tu accogli e proteggi sotto il tuo manto materno. Per questo noi ricorriamo a te, nostra consolatrice e guida sicura nel cammino della santità.
Ti supplico, o Madre buona, allontana ogni insidia del maligno e rendici ogni giorno più docili e fedeli ai tuoi saggi suggerimenti. Avvolgi del tuo amore il nostro animo e guariscilo da tutte le sue ferite. Abbi pietà di noi, miseri peccatori, ma desiderosi di crescere e vivere in conformità alla volontà salvifica del Padre celeste, alla Parola rivelatrice del Figlio incarnato, al calore ardente dello Spirito Santo. Amen!
Chi è Don Renzo Lavatori
Don Renzo Lavatori, nasce a Monte Roberto (AN) è laureato in Teologia dogmatica, nonché membro della Pontificia Accademia Teologica. Sono molte le cariche da lui ricoperte tra cui quelle di docente di Teologia dogmatica, alla Pontificia Università Urbaniana di Roma. Docente presso l’ISSR dell’Apollinare dell’Università della Santa Croce, docente presso l’Ecclesia Mater del Laterano per la teologia ai laici del vicariato di Roma. Autore di molti testi e conduttore di insegnamento teologico a Radio Maria, ci aiuta a comprendere l’ultimo messaggio della Regina della Pace da Medjugorje.
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