Durante la seconda giornata del Festival dei Giovani a Medjugorje è intervenuto padre Danko che ha fornito alcune utili istruzioni per un buon ascolto.
Il frate francescano che per diversi anni si è preso cura con passione del Mladifest, ha tenuto quest’oggi la sua catechesi.
Le sue parole ci interrogano e ci portano a riflettere e a rivedere il nostro modo di ascoltare Dio e anche il prossimo.
Padre Danko ha iniziato il suo intervento con un aneddoto. Il protagonista può essere ognuno di noi che è spesso pronto a indicare il problema nell’altro e non vede che invece il problema è in noi. Semplicemente perché è molto più semplice, costa meno fatica. Mentre prendere coscienza di noi stessi, significa rimboccarsi le maniche e intraprendere un lavoro dentro di noi.
Un uomo temeva che sua moglie non sentisse più come sentiva prima e pensava che lei dovesse portare l’apparecchio acustica all’orecchio, ma non sapeva come dirglielo. E allora ha chiamato il medico di famiglia per un consiglio, il quale gli dà questo suggerimento. ‘Prima dobbiamo verificare i fatti per capire quando e come lei non sente. Quando sei nel soggiorno e lei in cucina o comunque distante da te. Dille qualcosa. Se lei non risponde tu avvicinati due metri più vicino e così ancora finché lei non ti risponde’.
E così fa. Passa qualche giorno e si verifica la situazione suggerita dal medico. Il marito si trova in soggiorno, e la moglie in cucina. Lui semplicemente le dice:’Cara come stai?’. Nessuna risposta. Lui si avvicina di due metri e le rivolge la stessa domanda con lo stesso tono di voce. Niente. Lo ripete due e tre volte e via via si è avvicinato sempre di più a lei. E alla fine, al quinto tentativo, lei gli risponde:’Caro cosa hai? E’ la quinta volta che ti rispondo che sto bene! Mi sembra che tu non senta.
Spesso succede che diamo la colpa agli altri, diciamo che gli altri non ci sentono, sono sordi e invece lo siamo noi. Vorrei riflettere con voi sull’ascolto. L’ascolto fa parte della vita. Noi siamo abituati ad ascoltare il creato, il cinguettio degli uccelli, ascoltiamo la musica. E tutto ciò è diventato la normalità, non l’apprezziamo più. Se però perdiamo questo dono dell’ascolto, solo allora ci rendiamo conto di quello che abbiamo ricevuto.
Spesso ascoltiamo senza sentire la persona che ci parla. Gesù quando si rivolge, lo fa direttamente alla persona, si rivolge a un singolo. A Lui non interessavano le folle, i like su Facebook come invece fanno le nuove generazioni, che contano quanti amici. 5.000, 10.000 ma poi in realtà non hanno nessuno. Chi non sa ascoltare il fratello, non saprà ascoltare neppure Dio. L’amore è il fondamento dell’ascolto. Sappiamo che quando due si innamorano, due fidanzati, hanno gli occhi e le orecchie ben aperte, per non perdere nessuna parola, memorizzano ogni gesto”.
Chiediamo al Signore per intercessione della Vergine Maria la grazia di aprire il nostro cuore al Suo amore, alle sue ispirazioni e all’ascolto dell’altro. Cominciando dalla famiglia, perché possa essere luogo di amore e accoglienza, l’uno verso l’altro, come ci insegna la Regina della Pace a Medjugorje.
Ringraziamo Foto studio Dani per la gentile concessione delle foto.
Simona Amabene
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