Chi è Jelena Vasilj che svela i segreti di Medjugorje?
Jelena Vasilj è una donna toccata dalle apparizioni della Regina della Pace di Medjugorje, ma non esattamente come i veggenti. A differenza loro, infatti, Jelena non vede la Madonna esternamente, ma interiormente a se stessa. Jelena ha delle locuzioni, una sorta di stato di estasi in cui sente, dentro di se, il messaggio divino.
Jelena Vasilj, in un incontro con i fedeli italiani e francesi, risalente al 1998, raccontò del percorso intrapreso con la Madonna e di quello che è stato, a suo avviso, l’insegnamento più importante che la Madre Celeste le ha dato: “Il cammino più prezioso che abbiamo fatto con la Madonna è stato quello del gruppo di preghiera. Maria aveva invitato i giovani di questa parrocchia e lei stessa si era offerta come guida. All’inizio aveva parlato di quattro anni, poi non abbiamo saputo come staccarci e così abbiamo continuato per altri quattro anni. Penso che chi prega può sperimentare ciò che Gesù voleva dire a Giovanni quando gli ha affidato la Madre. Infatti, attraverso questo cammino la Madonna ci ha veramente dato vita ed è diventata nostra Madre nella preghiera; per questo ci facciamo sempre accompagnare da Lei”.
Il gruppo di preghiera è tutt’ora il marchio di fabbrica di Medjugorje e rappresenta quel faro di speranza a cui sempre più persone si affidano, per vivere finalmente nella luce la loro esistenza. Prima di intraprendere questo cammino, però, era necessario che i veggenti comprendessero in cosa consistesse la preghiera: “Che cosa ci ha detto sulla preghiera? Cose molto semplici, perché non avevamo altri riferimenti spirituali. Non avevo mai letto S. Giovanni della Croce o S. Teresa d’Avila, ma attraverso la preghiera la Madonna ci ha fatto scoprire le dinamiche della vita interiore. Come primo passo c’è l’apertura a Dio, soprattutto attraverso la conversione. Liberare il cuore da ogni impedimento per poter incontrare Dio. Quindi ecco il ruolo della preghiera: continuare a convertirsi e diventare come Cristo”.
Medjugorje: la Madonna ci chiama alla conversione
Il punto focale del messaggio della Madonna è infatti la conversione, un processo che non è inteso come il semplice convertirsi alla religione cattolica, ma come un percorso, in continuo divenire, che accompagna tutta la nostra esistenza. Per far parte di quel processo, spiega Jelena, prima di tutto bisogna liberare il cuore dai pesi che porta, quindi lo si deve aprire totalmente a Dio e solo in quel momento si può raggiungere la pace tanto cercata, una pace che coincide con l’incontro con Dio: “La Madonna ci ha detto che solo con questa pace e liberazione del cuore possiamo iniziare a pregare. Questa preghiera, che è anche della spiritualità monastica, si chiama raccoglimento.
E’ importante capire però che l’obiettivo non è solo una pace, una quiete, ma è l’incontro con Dio. Nella preghiera, comunque, non si può parlare di fasi, di segmenti, perché tutto questo si incontra anche se io ora sto facendo un’analisi. Non posso dire che la pace, l’incontro con Dio arriva al tal minuto, ma vi sto incoraggiando a cercare questa pace. Quando ci liberiamo, qualcosa ci deve riempire, infatti Dio non ci vuole far rimanere orfani nella preghiera, ma ci riempie del suo S. Spirito, della sua vita. Per questo leggiamo le Scritture, per questo in modo particolare preghiamo il S. Rosario”.
L’ultima parte del discorso della veggente è teso a spiegare la fecondità del Santissimo Rosario, una forma di preghiera che molti non hanno compreso del tutto: “Il Rosario ci permette di entrare nel mistero dell’Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. La ripetizione è utile perché la nostra natura umana ha bisogno di questo per far nascere una virtù. Non abbiate paura della ripetizione, anche se c’è il rischio che la preghiera diventi esteriore. S. Agostino ci insegna che più noi ripetiamo, più noi preghiamo, più il nostro cuore si allarga. Quindi quando voi insistete nella vostra preghiera, siete fedeli e non fate altro che invitare la grazia di Dio nella vostra vita: tutto dipende dalla nostra libertà e dal nostro sì”.
Luca Scapatello
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