C’è un segreto per essere felici in questa vita, e la Madonna a Medjugorje ce lo rivela nel suo messaggio del 25 settembre 1989.
“Vi invito a ringraziare Dio per tutti i doni che avete scoperto durante la vostra vita, anche per il dono più piccolo che avete percepito”.
Oggi abbiamo perso il senso della gratitudine verso Dio, e viviamo distratti dando per scontato molti avvenimenti e molte cose nella nostra esistenza.
La Madonna conosce bene il nostro atteggiamento e perciò ci invita a modificare il nostro sguardo, a tingerlo di gratitudine per non cadere in un atteggiamento indifferente che ci appiattisce e ci rende incapaci di gioire e di vedere quante cose belle ci circondano. E a riconoscere in Dio la fonte di tutto per imparare a metterLo al centro della nostra vita.
Medjugorje: Messaggio del 25 settembre 1989 alla veggente Marija:
“Cari figli, vi invito a ringraziare Dio per tutti i doni che avete scoperto durante la vostra vita, anche per il dono più piccolo che avete percepito. Io rendo grazie insieme a voi, e desidero che tutti sentiate la gioia dei doni e che Dio sia tutto per ognuno di voi. Allora, figlioli, potrete crescere incessantemente sul cammino della santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!“.
Riflessione
Questo messaggio mi fa riflettere molto sul mio percorso. Prima dell’inizio della mia conversione, ero tesa in una continua ricerca di qualcosa in più che non bastava mai, che non riusciva ad appagare fino in fondo il mio bisogno interiore, e rimanevo inquieta e scontenta. Dopo invece è cambiata la percezione di tutto intorno a me. Ho riletto la mia vita sotto lo sguardo amorevole di Dio e ho imparato – anzi meglio sarebbe dire sto imparando, perché è una lezione che non si esaurisce mai fin quando cammineremo su questa terra – a rendere grazie a Dio per ogni cosa.
A non dare più nulla per scontato. E questo produce in me una gioia profonda che è frutto della consapevolezza di essere amata da Dio, come lo è ognuno di noi. E a vedere nei doni, in tutte le loro forme e varietà, l’amore di Dio che si fa concreto.
Simona Amabene