Marco era un ragazzo comune, niente doti particolari, nessuna ambizione lavorativa o di vita che lo spingessero verso un obbiettivo, ma tanta confusione su se stesso e sulla vita che lo portavano ad indossare la maschera da clown per la comitiva. Poco importava se le persone lo reputavano superficiale, l’unica cosa che aveva davvero importanza era fare ridere ed essere sempre al centro dell’attenzione. Per anni ha passato giornate sempre uguali, il pomeriggio a casa di amici o in piazza per farsi qualche canna e distogliere il pensiero da qualsiasi senso di responsabilità, quindi arrivava la sera, l’alcol, le discoteche e le ragazze.
Insomma, Marco era un adolescente che preferiva gli eccessi alla vita regolata e che preferiva il divertimento alla costruzione del futuro. Il non senso di quella vita lo ha portato a non costruire nemmeno un legame stabile, a cambiare frequentazioni di continuo fino a fargli perdere interesse per i legami stessi. Poi un giorno, di ritorno da una discoteca, è andato a sbattere con la macchina causando la morte dei suoi passeggeri. Uscito illeso fisicamente, ma distrutto psicologicamente è stato mandato in una comunità di recupero dalla madre, terminata il percorso di recupero ha deciso di andare alla ricerca di un senso a questa vita ed è diventato buddista.
Il buddismo ha permesso a questo ragazzo di regolare le sue giornate e distogliere il pensiero dagli eccessi e dagli stupefacenti, ma il vero cambiamento lo ha vissuto quando è andato in viaggio a Medjugorje: “Ho incontrato persone semplici con la gioia nel cuore. Di giorno in giorno notavo che stava cambiando qualcosa dentro di me. Le giornate cominciavano con la colazione, lodi mattutine, rosario, pranzo, coroncina, catechesi, rosario, apparizione, messa, cena e condivisione con l’adorazione perpetua del Santissimo. Dopo essere stato più di 10 anni lontano dalla chiesa ho passato le giornate con leggerezza senza farmi pesare niente: le condivisioni, i salmi e le catechesi parlavano dei miei pensieri! Al terzo giorno durante l’apparizione di Maria, sono scoppiato in pianto di liberazione: ho sentito una voce chiara dentro di me che diceva: ‘Sono tua madre e ricordati che ti amo tantissimo’”.
Adesso Marco va in giro per il mondo a portare il messaggio di Dio a chiunque incontri ed ha trovato finalmente un senso, una finalità a quella vita prima confusionaria e sregolata: “Questo è lo scopo della mia vita e quella di tutti: ritornare al Padre dopo un istantaneo pellegrinaggio sulla Terra per vivere con lui la vita e la beatitudine eterna”.
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