Una spiacevole vicenda emerge dalla riapertura Santuario della Regina della Pace di Medjugorje.
In questi giorni infatti, numerosi fedeli e pellegrini sono corsi in aiuto della Gospa.
Lo hanno fatto cercando di inviare offerte in denaro alla meta di pellegrinaggio bosniaca, che ha dovuto affrontare un lungo periodo di cura per via dei divieti legati al coronavirus, e che perciò si è trovato anche con entrate economiche annullate, e con le tante spese ordinarie da pagare. Come tutte le realtà, da quelle familiari a quelle lavorative.
In tutto ciò, però, pare che le banche si siano subito gettate sulla situazione che si è venuta a creare, intravedendone opportunità di guadagno. Che se gestite in modo truffaldino, diventerebbero anche guadagno nient’affatto lecito. Specialmente per gli interessi cospicui applicati sulle offerte umili dei poveri fedeli, preoccupati per il santuario e intenzionati a dare una mano alla Gospa.
Sul sito della parrocchia di San Giacomo di Medjugorje il parroco padre Marinko Šakota ha pubblicato un comunicato in cui prende le distanze da quanto sta succedendo in queste ore, e allo stesso tempo invita i fedeli a non cadere nella trappola degli approfittatori.
La richiesta di padre Marinko è quella di non versare più le proprie offerte con le transazioni guidate dalle banche. Queste infatti hanno costi ingenti, spesso persino più alti della stessa offerta versata dai fedeli. Quindi, il pericolo è che l’offerta economica dei pellegrini e dei fedeli della Gospa finisca per aiutare non il santuario, ma le banche del territorio bosniaco.
Scrive infatti il parroco di Medjugorje: “Molti di voi ci hanno contattato di recente in merito alla difficoltà di versare il proprio contributo sui nostri conti bancari per aiutare ad espandere la capacità di trasmissione del programma di preghiera serale, con traduzioni in più lingue. Ci scusiamo per queste difficoltà”.
E aggiunge: “Va detto che noi stessi abbiamo avuto delle difficoltà, perché a volte per alcune transazioni abbiamo dovuto pagare una commissione più elevata rispetto all’importo ricevuto (ad esempio, pochi euro)”. Perciò la constatazione amara. “Quindi voi e noi abbiamo aiutato solo le banche”.
Fortunatamente però si è riusciti ad avere una soluzione, almeno per il momento. “Alla fine il nostro Centro informativo Mir Medjugorje è riuscito a risolvere questo problema. Ora potete versare anche un piccolo importo e partecipare così ai costi di produzione, traduzione e trasmissione del nostro programma in tutto il mondo”.
Giovanni Bernardi
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