I pellegrini che fanno ritorno da Medjugorje raccontano il loro viaggio come di un’esperienza speciale, di un posto che ha la capacità di porre il sereno anche nelle coscienze più inquiete. Spesso si ritiene che il paese delle apparizioni sia noto sopratutto per i miracoli, ma chi ci è stato è consapevole che in quelle vie, tra quelle persone c’è un’atmosfera speciale, qualcosa che ti permette di riconciliarti con te stesso.
Proprio di questa conoscenza interiore parla uno dei pellegrini che ha fatto visita al paese bosniaco la prima volta questa estate. L’uomo racconta di essere giunto a Medjugorje dopo un inferno durato un anno e mezzo. Tutto è cominciato quando lui e la sua compagna hanno deciso di separarsi, era l’inizio del 2016, e da quel momento in poi è iniziata una guerra per l’affidamento della figlia. La donna ha prima allontanato l’ex compagno denunciandolo per minacce ai carabinieri, quindi, prima che avesse inizio il processo, lo ha obbligato a vedere la figlia solo un’ora a settimana con la supervisione del suocero.
Il pellegrino ha cercato più volte di eludere le restrizioni imposte dalla moglie, ma sia il suo legale che i suoi parenti lo hanno fatto retrocedere dai suoi intenti. Poi un giorno suo suocero gli ha posto davanti la realtà dei fatti, lui insieme alla figlia ed alla nipotina si volevano trasferire a Firenze, lasciandolo nell’impossibilità di vedere la bambina con facilità dato che lui vive e lavora a Napoli. Il suocero gli ha riferito che sua figlia avrebbe ritirato le denunce se lui avesse firmato il permesso al trasferimento, ma questo, non volendo rinunciare alla figlia ha cominciato una battaglia legale per l’affidamento.
Durante la prima udienza il giudice ha notato la forte ostilità presente tra i due genitori ed ha deciso che la loro situazione verrà posta al vaglio degli assistenti sociali. Sconfortato dall’andamento dell’udienza il pellegrino ha cercato e trovato dei voli per Medjugorje ed è li che ha fatto degli incontri che gli hanno cambiato la vita. Già all’aeroporto l’uomo ha fatto conoscenza con una famiglia, dopo aver parlato per qualche ora il loro rapporto si è stretto ed hanno deciso di passare la vacanza insieme: “L’esperienza dovevo iniziarla da solo ma l’ho passata in compagnia di una famiglia incontrata per caso in aeroporto. Eravamo io, Alessia, Tiziana e Calogero”.
Arrivati a Medjugorje la figlia della coppia, Alessia, si è distaccata e il nostro protagonista Tiziana e Calogero hanno avuto modo di conoscersi e piacersi. Insieme hanno condiviso momenti di spiritualità, ma anche momenti di allegria e confidenze. Il nostro protagonista ha visto in quella famiglia coesa un appiglio in un momento difficile della sua vita ed a loro si è aggrappato nel momento in cui ne aveva più bisogno, cioè quando per una strana combinazione di eventi un suo amico, che doveva farlo incontrare con il veggente Ivan, gli ha procurato un incontro con suor Cornelia all’orfanotrofio di Medjugorje: “In quei giorni li sentivo un po’ come i miei genitori, visto che mi mancava vedere una famiglia forte, che dialogasse e mi desse conforto, dato che da dicembre mi sono trovato ad affrontare questo percorso da solo, dato che la mia ex mi ha messo contro tutta la mia famiglia con la quale non parlo da mesi”.
Tiziana e Calogero hanno acconsentito, non senza qualche ritrosia, ad accompagnarlo all’incontro, Suor Cornelia li ha invitati a pregare ed ha detto loro poche parole, ma prima che il pellegrino andasse lo ha bloccato per dirgli: “Tornerai qui con tua figlia”. Quelle parole hanno cambiato per sempre il suo stato d’animo ed ora, più credente che mai, si prepara ad affrontare il percorso con gli assistenti sociali che lo porterà, adesso ne è sicuro, a riabbracciare la sua adorata bambina.