Anche Rita Klaus era gravemente malata di sclerosi multipla e lo era da ben 25 anni.
Si trovava a Pittsburgh, in Pennsylvania, ed era una madre e un insegnante.
Lei stessa racconta: “Per la prima volta, mi fu diagnosticata quando avevo 20 anni ed era difficile da accettare. Addirittura negavo di averla; non l’accettavo. Quando iniziò a progredire, razionalizzai che era vero e stava rovinando la mia vita. Ero depressa e molto arrabbiata, ma in qualche modo dovevo seguire la volontà di Dio”.
Poi, un amico la coinvolse in un gruppo si preghiera per la guarigione e così cominciò a pregare il Santo Rosario. Quegli incontri le regalavano pace interiore e dunque decise di continuare a seguirli, perché le permettevano di accettare meglio la malattia.
Intanto, essa progrediva e lei fu costretta a deambulare con una sedia a rotelle, a farsi accompagnare a lavoro, a dipendere sempre dal marito e dai figli.
Comincio, per forza di cose, la riabilitazione in ospedale. “Era giunto il momento di affrontare il fatto che ero handicappata e di iniziare la vita su una sedia a rotelle. Mio marito poteva accettare le stampelle, ma non sopportava la sedia a rotelle. Eppure era qualcosa con cui entrambi avremmo dovuto convivere. Amavamo la vita all’aria aperta e amavamo andare in campeggio. Questo avrebbe davvero rallentato tutto per noi”.
A quel punto, capitò tra le mani un libro che descriveva ciò che accadeva a Medjugorje e per questo iniziò a pregare il Santo Rosario ogni giorno.
“Poi, una notte di Giugno di quell’anno, mentre giacevo a letto finendo il mio Rosario, ho sentito una voce che diceva: Perché non chiedi? Non so perché non avevo mai chiesto prima di essere guarita. Cercavo di accettare il mio handicap. Così ho chiesto con tutto il cuore che lei chiedesse a suo Figlio di guarirmi da qualunque cosa avessi bisogno di essere guarita. In quel momento, sentii una strana sensazione attraversarmi e non ricordo altro, mentre mi addormentavo”.
E il giorno dopo, mentre era in classe (stava frequentando un corso) accadde qualcosa:
“All’improvviso, mentre ero seduto lì a studiare con il resto della classe, iniziai a provare una sensazione di calore nei miei piedi e nelle mie gambe e un intenso prurito. Ma non me lo spiegavo, poiché non avevo alcuna sensibilità, ormai, ai piedi e da diversi anni. Poi ho guardato giù ai miei piedi e non solo avevano prurito, ma le dita si stavano muovendo!”
Non si rese conto nemmeno di aver lasciato la classe, di essere andata a casa e che, mano a mano, le sue gambe cambiavano forma: tornavano ad essere dritte come prima, mentre lei non riusciva più a credere ai suoi occhi.
“A quel punto, sono svenuta e ho iniziato a urlare che le mie gambe erano dritte. Continuavo a dire: “Grazie, Madre Benedetta! Grazie, Gesù!”.
Quando il giorno dopo si recò dal suo medico per accertarsi dell’accaduto, ebbe difficoltà a fare in modo che gli credesse: “Pensò che fosse uno scherzo, diceva che io dovevo essere la sorella gemella di Rita. Mi sottopose a vari test neurologici e trovò che tutto era in ordine”.
Dopo la guarigione, Rita Klaus si è recata a Medjugorje, per testimoniare quanto accaduto, ed ha anche ripreso a pedalare in bicicletta, essendo ormai completamente guarita.
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Antonella Sanicanti
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