La Madonna da Medjugorje ci parla attraverso tre verbi. Un forte invito a pregare, lavorare e soprattutto testimoniare. Come? Ce lo spiega Don Renzo Lavatori.
La Vergine Maria da Medjugorje ci spiega come trovare beneficio, forza e speranza dalla nostra missione di testimoni.
L.d.M. – Don Renzo, l’ultimo messaggio lasciato dalla Vergine Maria alla veggente Marija a Medjugorje è un invito molto chiaro e diretto. Cosa ci chiede la Regina della Pace?
D.R.L. – Il messaggio può essere letto sotto tre angolazioni: l’amore per il Regno dei cieli; la testimonianza nel mondo; la decisione per una vita santa.
L.d.M. – Don Renzo, come inizia il discorso della Madonna?
D.R.L. – La Vergine avvia il suo discorso in tre verbi precisi e impegnativi: pregare – lavorare – testimoniare: «pregate, lavorate e testimoniate con amore il Regno dei cieli». I tre verbi all’imperativo indicano un ordine autorevole di una maestra o guida di formazione e di vita per i propri discepoli.
L.d.M. – Parliamo del primo aspetto?
D.R.L. – La preghiera costituisce la fonte o la forza da cui scaturisce ogni altra cosa. Non si può fare nulla di buono per la costruzione del regno di Dio se non si comincia nella preghiera, la quale consente a noi, povere creature umane, di essere irrorate, vivificate e rinvigorite dalla potenza divina che dal cielo discende sulla terra. In effetti solo con tale potenza a noi è consentito di compiere opere fruttuose e benefiche. Ciò dimostra che tutta la nostra esistenza e il nostro comportamento umano va sempre preordinato in senso assoluto da questa origine primaria e indispensabile per qualsiasi impresa a livello cristiano e umano.
L.d.M. – Il secondo aspetto è quello del lavoro
D.R.L. – Esatto. Alla preghiera succede, conseguentemente, il lavoro assiduo e costante nel valore interiore di formazione e di maturazione della fede e della verità, che ci plasmano e ci educano a essere idonei per giungere al terzo aspetto, quello della testimonianza, che dev’essere chiara ed efficace. Il tutto si anima e si adorna di amore, perché tutto va fatto con la disponibilità del cuore e non come un semplice gesto formale di evangelizzazione. Solo l’amore dona sapore e gioia alla testimonianza del Vangelo.
L.d.M. – Don Renzo, la prima frase si chiude con le parole: «affinché possiate stare bene qui sulla terra». cosa vuole sottolineare la Vergine?
D.R.L. – Consolazione e soddisfazione. Con queste parole la Vergine fa capire che se uno vive di preghiera intensa e fedele, lavorando con impegno e generosità, trova un beneficio anche su questa terra.
L.d.M. – In che senso?
D.R.L. – Nel senso che l’unione con Dio e la nostra generosità di servire i fratelli non è solo una realtà che si riversa all’esterno verso gli altri, ma ritorna verso di noi e ci colma di pace e di vera gioia del cuore.
L.d.M. – Perciò ci si guadagna su tutti i fronti.
D.R.L. – Fuori e dentro di noi. Che meraviglia! Di fatto tutti noi possiamo costatare tali benefici effetti, quando stiamo con Dio e camminiamo amorevolmente con i fratelli. Si forma un flusso stupendo di scambio nel dare e ricevere, una specie di raccordo tra coloro che si donano e coloro che accolgono il dono. In fondo non si fa altro che anticipare già su questa terra quella felicità che si effettuerà nella vita eterna.
L.d.M. – Il terzo aspetto è il testimoniare. Come adempiere pienamente a questa richiesta della Madonna?
D.R.L. – Equipaggiati di preghiera e lavoro, noi siamo benedetti dal Signore, cioè veniamo ricolmati nelle sue grazie e in modo particolare del suo Santo Spirito. In tal modo si moltiplicano gli effetti e i frutti della nostra testimonianza, fino ad arrivare ad un risultato centuplicato. Veramente si può dire che l’evangelizzazione dei popoli raggiungerebbe tutta la faccia della terra e si attuerebbe una grande conversione a Cristo: «Figlioli, Dio benedirà il centuplo il vostro sforzo e sarete testimoni tra i popoli». Ciò ci incoraggia e ci sprona a non fermarci e a non perdere la speranza. Tuttavia va ricordato che tutto il nostro impegno di testimoniare va fondato e sostenuto dalla preghiera e dalla crescita interiore di fede e di amore.
L.d.M. – Don Renzo la frase che segue recita così: «Le anime dei non credenti sentiranno la grazia della conversione e il Cielo sarà grato per le vostre fatiche e i vostri sacrifici». Parole che ci hanno lasciato non poco sorpresi. Qual è il significato di questa espressione?
D.R.L. – Si rimane sorpresi e perplessi. Si parla di gratitudine da parte di Dio verso di noi. Noi pensavamo che il nostro lavoro fosse un dovere e una conseguenza della nostra testimonianza dell’amore di Maria. Invece ella dice che il Cielo, cioè tutto l’ambito celeste divino del regno, cominciando dalla Trinità Santissima fino agli Angeli e ai Santi, si china su di noi per ringraziarci di quanto facciamo su questa Terra. Una cosa impensata e grandiosa, che solo la divina bontà può giustificare. Ne segue che non possiamo esimerci dal nostro impegno generoso e fedele.
L.d.M. – Come conclude questo suo messaggio da Medjugorje la Madonna?
D.R.L. – Alla fine la Vergine raccoglie il suo insegnamento in due frasi lapidarie: una è quella di sottolineare che lo strumento migliore per una testimonianza verace è il rosario. Bella è l’immagine di descrivere i suoi discepoli portatori del rosario nelle proprie mani, come un’arma spirituale e una catena di amore che giunge vitalmente e felicemente a Maria: «Figlioli, testimoniate con il rosario nella mano che siete miei, e decidetevi per la santità». Non ci sono altre soluzioni più fulgide e radiose. Tutti siamo chiamati a diventare santi, cioè a configurarci a Cristo e immergerci nella divina volontà. Il mezzo più idoneo è precisamente quello di tenere il rosario in mano, nel significato di recitarlo, meditarlo e viverlo pienamente e totalmente.
L.d.M. – Abbandonarsi alla divina volontà, non è sempre così semplice
D.R.L. – Va detto che tutto questo comporta fatiche e sacrifici, ma la nostra forza non sta nella nostra debolezza, ma nell’onnipotenza della preghiera e in specifico nell’attaccamento alla Vergine Madre, con il rosario, perché siamo suoi figli e solo una madre santa e sapiente come lei ne può essere il sigillo di sicurezza e di validità. Ciò avviene in quanto siamo suoi apostoli, perché le apparteniamo in un rapporto di vero filiale amore tra noi e Maria.
O Vergine cara, ti esprimiamo tutta la nostra gratitudine e principalmente il nostro filiale amore. È vero che siamo figli tuoi e tali vogliamo essere per sempre, già su questa terra e poi nell’eternità felice del cielo. Aiutaci a rafforzare ogni giorno sempre più il legame che si stabilisce tra noi, tuoi figli pellegrini sulla terra in mezzo a un mondo angosciato, e la tua materna protezione.
Ciò avviene attraverso la preghiera del rosario che dobbiamo portare sempre con noi e recitarlo con devozione. Siamo certi che, accolti nel tuo Cuore Immacolato, noi potremo attraversare tempi burrascosi e difficili, ma con te non temiamo di nulla e ci appressiamo a vivere in perfetta e totale unione con te. Vogliamo darti un abbraccio che ci unisce per tutti i secoli dei secoli. Amen
© Riproduzione riservata
“Con te non avrò paura”. È la preghiera della sera da recitare questo Martedì per…
Gli episodi relativi alla vita terrena di Gesù ci sono riportati dagli evangelisti, che, con…
La Madonna di Damasco appare a tre veggenti e pronuncia un suo particolare desiderio. I…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
Quella tra San Domenico e il dono della Vergine Maria è la storia di una…
Predicatore francescano, san Leonardo da Porto Maurizio, la cui memoria liturgica è oggi 26 novembre,…