Roberto Mancini, l’ex CT della Nazionale di calcio Italiana, racconta una particolarissima esperienza di fede vissuta in prima persona a Medjugorje.
La sua devozione alla Madonna di Medjugorje: “Credo nelle apparizioni ed ho parlato anche con uno dei veggenti”. Una fede che lo accompagna nella sua vita ma che si è rafforzata da quando qualcuno ha iniziato a parlargli di Medjugorje.
È una delle personalità più in voga del momento: Roberto Mancini, l’ex CT della Nazionale azzurra. Più volte l’allenatore ha raccontato e parlato della sua fede e, in particolare, del suo incontrare e rafforzare la fede a Medjugorje.
Una volta si è recato a Medjugorje. Ne aveva sentito parlare sin da quando era giovane, nel 1983. A parlargliene fu il suo parroco, don Mario Galli, un sacerdote di Genova e che non perdeva occasione per parlare delle apparizioni e dei veggenti. Roberto ascoltava con attenzione e, anche se cresciuto in una famiglia cattolica, ancora non sentiva questa necessità e questo desiderio di recarsi lì in viaggio.
Mancini: Medjugorje e la fede
Nel 1983 un sacerdote gli parlò di Medjugorje. “Don Mario parlava ed io ascoltavo, all’inizio con poca convinzione, poi con sempre maggiore interesse, fino al giorno in cui, divina provvidenza, incontrai un caro amico a cui un pellegrinaggio a Medjugorje, e una Messa sul Podbrdo, il luogo in cui la Madonna apparve per la prima volta, gli avevano letteralmente cambiato la vita” – racconta il Ct.
Sarà soltanto dopo molti anni, convinto dal suo amico Paolo Brosio, che Mancini si recherà in pellegrinaggio in Bosnia: “Sono sempre stato credente e i racconti di Brosio, ma prima ancora quelli di padre Galli, mi avevano molto colpito. Appena ne ebbi la possibilità decisi di partire, volevo saperne di più. Rimanemmo lì tre giorni, ho un ricordo bellissimo: Medjugorje non è un posto che ti lascia indifferente, bisogna andarci per capire” – raccontò il Ct.
Un incontro particolare per Mancini è stato, anche, quello con una delle veggenti di Medjugorje, Vicka: “C’è stato un momento della mia vita in cui, dopo essermi allontanato dalla Chiesa, sono tornato per capire. Mi sono più volte recato a Medjugorje e ho parlato con i veggenti. Una di loro, proprio Vicka, mi è anche apparsa in sogno poco prima che la incontrassi”.
Un sogno molto particolare, quasi premonitore, come descrive Mancini: “Lei in sogno era così come poi l’ho conosciuta. Non l’avevo mai vista, conoscevo soltanto ciò che il mio parroco mi aveva raccontato. Cosa ha significato tutto ciò? Ancora oggi non so spiegarmelo. Sta di fatto che, quando l’ho incontrata, gliel’ho raccontato e lei mi ha semplicemente sorriso” – conclude.