La Madonna nel suo messaggio al veggente Ivan Dragicevic del 20 Ottobre 2023, ci mette di fronte alla drammaticità di questo momento storico.
Leggiamo e meditiamo le sue parole che sono un invito a pregare e a far pregare in questo momento tragico, in cui la guerra, l’odio, la distruzione hanno travolto intere nazioni, e minacciano la pace in tutto il mondo.
Ivan Dragicevic è uno dei sei veggenti di Medjugorje. Lui insieme con Vicka Ivankovic e Marija Pavlovic, hanno ancora l’apparizione ogni giorno, e talvolta, secondo il volere di Dio, la Madonna gli consegna un messaggio che è d’incoraggiamento sulla via della conversione, e come nel caso dell’ultimo, del 20 Ottobre scorso, un monito per l’intera umanità.
Medjugorje. Messaggio della Regina della Pace del 20 Ottobre 2023 al veggente Ivan:
“Cari figli, oggi vi invito a pregare per la pace. In questo momento in cui la pace è minacciata, in modo particolare vi chiedo di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie e di esortare anche gli altri alla preghiera per la pace.
Cari figli, voglio che comprendiate la gravità della situazione e che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera e dalla vostra perseveranza!
Cari figli, io sono con voi e vi invito ad iniziare con serietà a pregare e a digiunare.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Riflessione
La Madonna ci chiede, con sollecitudine, di “rinnovare” la preghiera e il digiuno, come a intendere che ci siamo adagiati, e non preghiamo e non digiuniamo più col cuore, mentre invece i tempi che stiamo attraversando richiedono un’adesione forte, decisa e costante al cammino di fede nella Chiesa.
Ci dice inoltre “nelle nostre famiglie”, le piccole chiese domestiche che sono oggi così attaccate. Quel luogo che dovrebbe essere fatto di amore, unione, sostegno, è invece sempre più diviso e di conseguenza fragile.
Coloro che hanno ricevuto il dono della fede hanno una grande responsabilità verso gli altri, come ci ricorda la parabola del Vangelo: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce» (Lc 8,16).
Solo se quel dono è nutrito attraverso un’autentica vita cristiana, contribuirà al bene non solo di sé, ma dell’intera comunità. E a un cristiano sta a cuore il bene di tutti, non può farsi fregare dalla cultura individualistica che induce invece a preoccuparsi del proprio tornaconto.
Solo con il nostro esempio d’amore generoso e la preghiera, possiamo collaborare con la grazia e suscitare nell’altro il desiderio di una relazione con Dio, così come Lei ci invita “di esortare anche gli altri alla preghiera”.
Oggi di fronte alla guerra, alla distruzione, alla morte violenta di tante persone innocenti, di tanti bambini, tutti noi siamo interpellati. I tempi che stiamo attraversando, richiamano ogni cristiano a una risposta decisa, a pregare e a digiunare “per la pace”.