La Madonna a Medjugorje nel suo messaggio scelto per per oggi, ci esorta a non essere tristi: parole che risuonano quanto mai attuali in questo periodo, in cui ci sentiamo gravati da una situazione pesante e preoccupante.
Sono i preziosi insegnamenti che abbiamo la grazia di attingere alla Sua scuola della preghiera.
Questo tempo, che dura dal 24 giugno 1981, è caratterizzato da un avvenimento che è unico nella storia dell’umanità, la presenza della Madonna in mezzo a noi, a Medjugorje.
Messaggio di Medjugorje del 25 luglio 1992 alla veggente Marija
“Cari figli anche oggi vi invito di nuovo ad una preghiera, alla preghiera della gioia, affinché in questi giorni tristi nessuno di voi senta la tristezza nella preghiera, ma un incontro gioioso con il suo Dio Creatore. Pregate, figlioli, per poter essermi più vicini e sentire tramite la preghiera ciò che lo desidero a voi. Io sono con voi e ogni giorno vi benedico con la mia materna benedizione, affinché il Signore vi riempa con l’abbondanze della grazia per la vostra vita quotidiana. Ringraziate Dio per il dono di poter essere con voi perché vi dico: questa è una grande grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.
Riflessione
La Madonna ci esorta a non essere tristi: parole che risuonano quanto mai attuali in questo periodo, in cui ci sentiamo gravati da una situazione pesante e preoccupante. Il nostro sforzo deve consistere nello spostare la nostra attenzione da tutto ci che di negativo ci circonda, per poter riconoscere l’immenso dono che Dio ci ha fatto, mandando Lei in mezzo a noi. Un dono che assume ancor più valore adesso, che stiamo attraversando un tempo di grande prova. E possiamo meglio intuire l’avvenimento di Medjugorje, unico nella storia dell’umanità per durata e per la sua portata che richiama il mondo intero.
A noi è concessa l’immensa grazia di avere in mezzo a noi, la Madre di Dio per un così lungo tempo, che ci guida, ci sostiene e ci incoraggia con i suoi messaggi che ci indicano chiaramente la strada da seguire, per la nostra e altrui salvezza. Ma, come per tutti i doni di Dio, c’è il rischio di cadere nell’abitudine e di perderne di vista l’immensa preziosità. Allora chiediamo la grazia di rinnovare la nostra gratitudine verso Dio, attraverso la nostra risposta decisa agli inviti che Lei ci rivolge, a cominciare dall’invito alla preghiera, che è alla base di tutto. E allora sperimenteremo il frutto della gioia vera, che nasce dal nostro cuore.