La Madonna a Medjugorje nel suo messaggio scelto per oggi, afferma una verità che ci deve indurre a una riflessione: quanto crediamo nella potenza della preghiera?
Le sue parole nel suo messaggio scelto per oggi, ci invitano a prendere seriamente in considerazione come preghiamo, se la nostra orazione si riduce a una sterile sequenza, o è dialogo e sincero abbandono a Dio.
“Cari figli, vi invito anche oggi alla preghiera. Figlioli, credete che con la preghiera semplice si possono fare dei miracoli. Attraverso la vostra preghiera, voi aprite il vostro cuore a Dio e lui opera miracoli nella vostra vita. Guardando i frutti, il vostro cuore si riempie di gioia e di gratitudine verso Dio per tutto quello che fa nella vostra vita e attraverso voi per gli altri. Pregate e credete figlioli, Dio vi da delle grazie e voi non le vedete. Pregate e le vedrete. Che la vostra giornata sia riempita di preghiera e ringraziamento per tutto quello che Dio vi da. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
La Madonna a Medjugorje ci dice in modo chiaro e fermo che la preghiera è talmente potente, da compiere miracoli. Ma il punto è, quanto ci crediamo davvero?
È qui si gioca il tutto, su quanto ci fidiamo di Dio o meno. Spesso si corre il rischio di confidare più nella formula della preghiera che in Dio stesso e la preghiera diventa non più un mezzo per cercare un rapporto sincero col Signore, ma il fine ultimo, e così riduciamo la preghiera a qualcosa di scaramantico che non ha nulla a che fare con la vera fede in Cristo.
Con la sua presenza materna a Medjugorje vuole aiutarci a stabilire una relazione autentica con Dio, per imparare ad abbandonarci con fiducia e allora inizieremo a vedere i miracoli nella nostra vita, e come Lei dice il nostro cuore si riempirà di gioia e riconoscenza per la sua opera: “(…) il vostro cuore si riempie di gioia e di gratitudine verso Dio per tutto quello che fa nella vostra vita.
E non c’è miracolo più grande e gradito a Dio della conversione dei nostri cuori che è possibile solo se collaboriamo con la Grazia attraverso una quotidianità che si fa preghiera, ovvero unione continua con Dio. È una relazione che si costruisce, passo dopo passo, con perseveranza, lotta e fatica e con l’aiuto indispensabile dei sacramenti, della Parola e del digiuno.
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