La testimonianza di un ragazzo che ha visto completamente stravolta la sua vita, dopo l’incontro con la Madonna di Medjugorje. Un racconto che commuove, fa riflettere e che ci fa capire quanto Maria scruti nei nostri cuori.
Daniele era convinto che Dio non esistesse. Ma qualcosa è successo e la sua vita è cambiata.
La storia di un giovane “cambiato”
La paura di non farcela, di non sentirsi adatti a certe situazioni, e di non sentire più la presenza di Dio accanto a sé. E se Lui non fosse mai esistito? Questo è quello che pensava Daniele, oggi un giovane di 24 anni che, però, quando ha iniziato il suo percorso, aveva alle spalle una storia ben diversa.
Il suo racconto, parte proprio da quando era al primo anno di liceo e, iniziando a studiare la filosofia, era arrivato a convincersi che Dio non esistesse: “Mi ero convinto che fossero delle pure invenzioni per dare forza alle persone deboli e povere” – racconta il giovane.
Ma, raggiunta l’età di 23 anni, Daniele è costretto a sottoporsi ad un trapianto di midollo osseo. Una malattia che si portava indietro da tempo. Se da un lato l’operazione è andata bene, dentro si sé Daniele non si sente più lo stesso. Vede la sua vita come cadere in un baratro, forse anche a causa di scelte sbagliate fatte nel corso di quegli ultimi 10 anni.
Qualcosa sta per cambiare: “Tutto è cominciato quando mia madre, dopo il trapianto, mi ha strappato la promessa di andare in pellegrinaggio a Medjugorje” – continua Daniele. L’avrebbe fatto per far contenta sua madre che voleva ringraziare la Vergine per la buona riuscita dell’intervento…o anche per altro? Mancavano 7 mesi all’intervento e il giovane pensava che poteva, poi, tirarsi indietro da questa promessa.
La promessa di andare a Medjugorje
Infatti Daniele era riuscito anche a convincere suo padre (anche lui non credente) di accompagnarli in questo pellegrinaggio: “Tanto avremmo fatto un pellegrinaggio a modo nostro” – pensava il giovane. Ma un improvviso malore del padre, porta Daniele a partire da solo con sua madre alla volta della cittadella mariana.
Il pensiero, come racconta a Medjugorje tutti i giorni, era quello di impiegare il tempo in quei 7 giorni. Pregare sempre? Andare sempre a Messa? No. Questo no. “Rimasi in camera il primo giorno” – racconta Daniele. Non c’era la tv ed il tempo non passava mai. Il giorno seguente decide di andare in chiesa per la Messa, ma di non entrare, “ascoltando la Messa dai megafoni”.
Quando all’improvviso, due persone gli corsero in contro per dargli il segno della pace: “Scoppiai a piangere. Dopo mentre piangevo, una ragazza si avvicinò e mi disse: “Il Signore ha toccato il tuo cuore” – continua il ragazzo.
Lacrime di conversione: una ferita che si risana
Un semplice gesto che, però, ha donato la pace interiore ad un’anima inquieta. Ma Daniele non si è fermato qui: “Il pomeriggio ho sentito il bisogno di confessarmi, dopo 10 anni e ciò mi ha fatto piangere per altre due ore” – descrive. Da lì, poi, la scelta di seguire il gruppo sul monte verso la Madonna, dire il Rosario e partecipare ai vari momenti di preghiera.
Un ritorno in Italia completamente cambiato che, ancora oggi, è visibile sul suo volto. Dio e la Madonna gli hanno donato quella vita spirituale e quella pace che da troppo tempo, gli mancava.