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Medjugorje

Medjugorje, padre Jozo: il 6 agosto la sua prima Messa

Il 6 agosto 1967, padre Jozo Zovko, all’età di 26 anni, celebrava la sua prima Santa Messa a Uzarici, il paese dov’è nato. 

E’ stato ordinato sacerdote nella chiesa di Sant’Antonio a Sarajevo, il 9 luglio 1967. Alla sua prima Messa, partecipatissima, erano presenti non solo i suoi compaesani ma anche molti fedeli venuti da fuori.
Comincerà così il suo sacerdozio, che lo porterà a esercitare il suo ministero al servizio di diverse parrocchie in Erzegovina, da Medjugorje a Tihaljna, poi a Sirokj Brijeg. E adesso vive a Zagabria.

Un testimone autentico che non esageriamo a definire un martire, a causa della persecuzione che ha subito, per aver difeso le apparizioni della Madonna a Medjugorje. Un sacerdote dotato di grandi carismi, dono del Signore, e molto amato da tutti coloro che hanno avuto la grazia di conoscerlo.

Medjugorje: chi è padre Jozo Zovcko

Fra Jozo Zovcko è nato il 19 marzo 1941 a Uzarici – Sirokj Brijeg, nei pressi di Mostar, nella provincia della Bosnia Erzegovina. Proviene da una famiglia contadina numerosa, che ha coltivato la sua vocazione religiosa. Ha studiato a Sarajevo, Lubjana e Graz, e poi in Austria. E’ sacerdote dal 1967. Si distingue per l’attività svolta a favore dei giovani che gli ha procurato non pochi problemi con il regime comunista di allora.

Verso la fine del 1980 è nominato parroco di Medjugorje. Il 24 giugno del 1981 iniziano le apparizioni della Madonna che si presenta a sei ragazzi come Regina della Pace. Dopo un iniziale disorientamento, dovuto alla difficoltà da parte di padre Jozo di credere che veramente la Madonna potesse apparire nella sua parrocchia, egli divenne il primo testimone e strenuo difensore del messaggio di Medjugorje. E pagò duramente la sua posizione a favore delle apparizioni.

La sua iniziale incredulità

E lui stesso stesso a raccontare quei primi giorni e le sue perplessità: “I veggenti sono venuti da me e mi hanno detto: ‘Padre, noi vediamo la Madonna’. Ma io non ho creduto. Chi poteva credere ad una cosa simile? Però non li ho rifiutati. Ho detto:’Bene, andiamo a parlare’. Ho parlato tutto il sabato pomeriggio con ciascuno di loro, a quattr’occhi.

E ho registrato tutto quanto ci siamo detti. E poi, ho riascoltato la registrazione per tutta la notte. Ma che cosa ho ascoltato? Niente, perché non ero aperto ad ascoltare. I veggenti pieni di entusiasmo mi hanno raccontato la loro esperienza, ma io ero sempre più triste e non vedevo, perché pensavo che fossero stati i comunisti ad organizzare tutto per screditare la Chiesa…”

La Madonna: “Va e salva i ragazzi”

Più volte padre Jozo ha poi raccontato l’episodio che ha cambiato definitivamente il suo atteggiamento nei confronti delle apparizioni. Egli si trovava, solo, in chiesa a pregare, verso il tardo pomeriggio. Chiedeva incessantemente al Signore di aiutarlo a capire il significato di quanto stava succedendo, e se veramente Maria appariva nella sua parrocchia.

“All’improvviso – testimonia padre Jozo – ho sentito una voce reale che mi diceva ‘Va e salva i ragazzi!’. Subito mi sono alzato dalla panca e sono corso fuori . Verso di me correvano i veggenti e mi hanno detto ‘Aiutaci, la polizia ci sta cercando!’. Li ho portati in canonica e li ho nascosti. E’ arrivata la polizia e mi ha chiesto se avessi visto i ragazzi. Io ho detto che erano andati verso la canonica e i poliziotti se ne sono andati”

Padre Jozo: il carcere

Padre Jozo ha il compito di accompagnare i primi mesi delle apparizioni. Rimane a Medjugorje fino all’agosto 1981, quando viene messo in carcere per 18 mesi. La sua colpa? Aver creduto all’apparizione della Vergine Maria non aver ritrattato la sua convinzione nella veridicità dell’evento nonostante le percosse e le violenze da parte della polizia. Da allora padre Jozo è divenuto uno dei primi testimoni di Medjugorje, assieme a padre Slavko, nonostante i 18 mesi di carcere nelle “dure” prigioni dell’ex Jugoslavia e le umiliazioni, anche gravi, che ancora non sono finite.

Auguri di cuore per i tuoi 53 anni di Messa e per essere un testimone coerente, perché in te si è incarnato l’essere cristiano a immagine di Cristo, perché hai abbracciato la Croce fino in fondo.

Simona Amabene 

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