Come evitare il peccato e i suoi nefasti effetti su di noi?
Padre Ljubo, un sacerdote che opera a Medjugorje, ci aiuta a comprenderlo.
“E sappiamo bene che il peccato c’inganna, che il peccato è qualcosa che ci promette tanto e che è attraente. Satana non si presenta brutto, nero e con le corna, di solito si presenta bello e attraente e promette tanto, ma alla fine ci sentiamo ingannati, ci sentiamo vuoti, feriti.
Sappiamo bene -io faccio sempre questo esempio che può sembrare banale- che quando tu hai rubato in un negozio della cioccolata, dopo, quando la mangi, la cioccolata non è più così dolce. Anche per l’uomo è così: un marito che ha tradito la moglie o la moglie che ha tradito il marito non può essere felice, perché il peccato non permette di godere la vita, di avere la vita, di avere la pace. Il peccato, nel senso più ampio, è satana; il peccato è una forza che è più forte dell’uomo”.
Medjugorje: solo Dio ci difende dal peccato
Come potrebbe, dunque, l’uomo tenersi lontano dal peccato? Solo chiamando in causa Dio. Solo lui, infatti potrà darci la forza di contrastarlo. “Ci salva solo Gesù nella preghiera, ci salva Gesù nella confessione che facciamo, Gesù nella S. Messa, Gesù in questo incontro salva. Nient’altro”. Per questo Gesù è un dono per tutti noi e la Regina della Pace di Medjugorje ce lo ricorda costantemente.
“Gesù e la Madonna vogliono venire da te, vogliono entrare nel tuo cuore perché tu stasera diventi credente, colui che vede davvero Dio. Gesù e la Madonna non sono persone astratte, nelle nuvole. Il nostro Dio non è qualcosa di astratto, un qualcosa che è lontano dalla nostra vita concreta. Il nostro Dio è diventato un Dio concreto, è diventato persona e ha consacrato, con la sua nascita, ogni momento della vita umana, dal suo concepimento fino alla morte. Il nostro Dio ha, per così dire, assorbito ogni momento, tutto il destino umano, tutto quello che tu vivi”.
Io dico sempre, quando parlo ai pellegrini a Medjugorje: La Madonna è qui. La Madonna, qui a Medjugorje si incontra, si prega, si sperimenta, non come una statua di legno o un essere astratto, ma come una Madre, come una Madre viva, una Madre che ha il cuore”.
Antonella Sanicanti
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Antonella Sanicanti
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