Medjugorje: pentimento, confessione e vocazione sono li

Medjugorje
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L’arcivescovo di Salisburgo, Monsignor Georg Eder desiderava andare a Medjugorje per comprendere la natura dei messaggi della Regina della Pace: “Mi sono sempre posto una domanda: perché questi messaggi così semplici che continuano a ripetersi? Sempre questo invito alla preghiera, al digiuno, al pentimento… Mi sono detto: tutto questo deve avere un senso. Cosa fa una madre che educa i suoi figli? Ripete sempre le stesse cose. Così anche Maria a Medjugorje si comporta nello stesso modo. Ella insegna a pregare e lo fa in maniera molto semplice”.

Medjugorje: abbiamo bisogno di convertirci davvero

E dopo aver visitato quel posto, dopo aver appurato la devozione dei fedeli che vi si recano ha detto: “Devo dire che per me vale davvero la parola di Cristo: li riconoscerete dai loro frutti! Quindi nessuna sorpresa. So che spesso vengono gruppi da Salisburgo a Medjugorje e che continuano a crearsi gruppi di preghiera. Ci sono sempre più persone che dicono: “a Medjugorje ho avuto la vocazione!”. Penso: noi dimentichiamo tre cose che si trovano a Medjugorje: pentimento, confessione e vocazione.

In Austria. attendiamo inutilmente queste cose. Di conversione non si parla neppure più, perché la gente non ne ha bisogno; la confessione da noi si sta spegnendo, fatta eccezione per i santuari e le chiese dove si vive e si cerca questo sacramento; le vocazioni spirituali diminuiscono sempre più. A Medjugorje tutto questo avviene di continuo: conversione, confessione e vocazione spirituale!”

Monsignor Georg Eder è preoccupato perché le conversioni avvengono, ormai, così di rado, ma Medjugorje potrebbe rappresentare il giusto input per fa comprendere che tutti abbiamo bisogno di rinnovare la nostra fede e di tante buone vocazioni sacerdotali.
“Io credo nella veridicità di Medjugorje, ci credo già da tempo. Quando i pellegrini mi hanno chiesto di venire con loro a Medjugorje, ho risposto: “Io da tempo sono più vicino a Medjugorje di tanti altri. Una volta venuto, le mie impressioni si sono rinsaldate, grazie alla semplicità dei veggenti e del programma serale. Tutto è conforme allo spirito della Chiesa, molto, molto semplice e allo stesso tempo c’è tanta devozione, molta fede e, al di sopra di tutto, un forte desiderio di conversione e reale rinnovamento”.

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Antonella Sanicanti

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