Il significato delle intense parole che la Madonna lascia a Medjugorje ci viene illustrato e chiarito in profondità da Don Renzo Lavatori. Facciamone tesoro.
Da Medjugorje la Madonna non smette mai di metterci in guardia. Gli ultimi messaggi sono sempre più incalzanti.
In una delle sue ultime apparizioni si può intuire anche un’amara profezia. Ma il suo messaggio è sempre di speranza. Una speranza che dobbiamo però conquistarci con fede umiltà e soprattutto preghiera, tanta preghiera. Così riusciremo a restare saldi nelle prove che ci attendono.
L.d.M. – Don Renzo la Madonna lo scorso 25 Luglio a Medjugorje ha lasciato a Marija un messaggio breve ma molto intenso. Quasi profetico. Su cosa e a cosa ci ha richiamati?
D.R.L – Il messaggio si presenta in una suggestiva configurazione. Esso è come un anello prezioso, al centro del quale vi è incastonato un brillante o una perla di luminosità misteriosa, che si irradia sul futuro. Esso è incorniciato da una fulgida e solida capsula dorata. Al di là della simbologia, si può dire che la perla preziosa è la predizione di un futuro spinoso. Tuttavia essa va custodita e sorretta dalla preghiera, che come una corazza ci protegge, ci difende e dona gioia.
L.d.M – Don Renzo ha parlato di profezia ce ne spiega i dettagli?
D.R.L – La profezia dice queste parole: “Figlioli, verranno le prove e voi non sarete forti e il peccato regnerà, ma se siete miei, vincerete perché il vostro rifugio sarà il Cuore di mio Figlio Gesù”. La frase può essere divisa in due parti: nella prima, che riguarda l’aspetto più impressionante, annuncia le prove che si dovranno affrontare e la nostra debolezza, mentre attorno a noi si scatena il peccato.
L.d.M – Di quale spessore saranno le prove e cosa esse provocheranno in noi, nella Chiesa e nella società?
D.R.L – Delle prove si deve dire che saranno piuttosto pesanti, se di fronte ad esse noi siamo deboli, incapaci di affrontarle con le nostre forze umane. La Vergine precisa che queste prove saranno causate dal peccato, cioè dalla malvagità e dagli attacchi del male, in quanto il mondo, inteso come avversione a Dio, alla verità e all’amore, si rafforzerà e distruggerà la società, si intrometterà nelle famiglie e nella Chiesa stessa. D’altronde sono realtà che fin d’ora possiamo constatare abbondantemente e ne sentiamo l’amarezza e l’angoscia.
L.d.M – Nella seconda parte della frase non c’è però una luce di speranza?
D.R.L – Certamente, la seconda parte offre un incoraggiamento, una grande speranza, che dipende da noi. Qui dobbiamo mettere tutta la nostra buona volontà e il nostro impegno per collaborare con la grazia divina e poter superare le prove. Tale impegno sta nel rimanere saldamente uniti a Maria e rifugiarci nel Cuore di Gesù redentore. La Vergine costituisce la mediazione affinché noi non ci smarriamo e non perdiamo di vista l’amore della salvezza che è il Cristo Signore.
L.d.M – Ma come possiamo essere così forti da non soccombere?
D.R.L – E già, se le nostre capacità sono estremamente vacillanti e insicure, dove troveremo il coraggio e il sostegno per rimanere forti e fedeli? A questo punto dobbiamo rifarci alla prima frase del messaggio che dice: “Cari figli! La mia chiamata per voi è la preghiera. La preghiera sia per voi gioia e una corona che vi lega a Dio”. È chiaro che lo strumento indispensabile e idoneo è la preghiera. La Vergine ne dà subito le motivazioni dicendo che la preghiera assicura la pace, la serenità, la gioia nell’animo nostro, in modo che non cadiamo in agitazioni e in angoscia. D’altra parte la preghiera, come ben sappiamo, è un varco che consente di essere uniti a Cristo, cioè una catena o corona che ci lega al cielo.
L.d.M – Pregare di più per essere più forti?
D.R.L – Certamente e allora che verremo rafforzarti, rinvigoriti, incoraggiati e confortati, perché sorretti dalla divina grazia. Le nostre deboli forze acquistano così l’infinita potenza celeste. Con la preghiera, l’anima nostra prende coraggio per sconfiggere il male e poter affrontare la lotta con la fiduciosa certezza di trasformare il male in bene, la morte in vita e il dolore in grazia.
L.d.M – Ma il concetto di preghiera non si esaurisce qui, giusto?
D.R.L – Esattamente. La seconda frase sulla preghiera completa la spiegazione: “Perciò, figlioli, ritornate alla preghiera affinché la preghiera diventi vita per voi di giorno e di notte”. Queste parole, che sono la conclusione del messaggio, sono un preciso ordine di Maria di aggrapparci alla preghiera e non mollare su questo punto di fondamentale importanza.
L.d.M – Ma di quale preghiera si parla nell’ultimo messaggio da Medjugorje e perché?
D.R.L – La Vergine ce ne offre due pennellate stupende: una è l’affermazione che la preghiera è l’anima della nostra vita, non basta pregare qualche volta o quando ce ne ricordiamo. Essa deve scandire ogni aspetto della nostra quotidiana esistenza, in modo che nessun atto o pensiero o desiderio o faccenda o scelta possa essere privo del supporto divino che ci viene dato dalla preghiera. Si dice infatti che la preghiera deve essere il respiro dell’anima o il battito del nostro cuore. Come è importante capire la modalità di una preghiera ininterrotta, che costantemente ci accompagna e ci sostiene e ci illumina: a casa, in macchina, al lavoro, al divertimento, agli eventi sociali e agli impegni di svariato genere.
L.d.M – Per questo la Vergine precisa: giorno e notte?
D.R.L – Proprio per questo. Giorno e notte cioè sempre dal mattino alla sera e dalla sera al mattino. Si tratta della preghiera interiore che sussulta e invoca il Nome Santissimo di Gesù e di Maria come un palpito nel nostro cuore.
L.d.M – Il concetto di preghiera ininterrotta spaventa molti che pensano: dove trovo il tempo?
D.R.L – Non bisogna dire che la preghiera ininterrotta resta impossibile, perché siamo presi da mille cose e dobbiamo accudirle con attenzione. Questa è soltanto una scusa per giustificare la nostra pigrizia spirituale. La preghiera invece diventa il soffio, l’attrazione, il battito di ogni momento, come succede quando siamo innamorati di una persona o presi da una passione, facciamo la vita normale, di tutti i giorni, ma il nostro animo è avvolto e rasserenato dal pensiero continuo per quella persona o sospinti dai desideri che portiamo dentro di noi.
L.d.M – Don Renzo ci spieghi meglio
D.R.L – In altre parole la preghiera ininterrotta può essere vista come l’anelito e l’incitamento del cuore innamorato di Gesù. Tutto qui. Spesso noi abbiamo paura di innamorarci del Cristo, perché lo facciamo una idea o una persona fra mille che conosciamo. Invece il Signore deve essere l’unica persona, quella persona di cui sentiamo il fascino più intenso, l’amore più grande, cioè l’innamoramento. Allora sarà facile pregare senza interrompersi mai.
O Vergine Maria, Madre, a te ricorro debole tuo figlio, per essere irrorato e ricolmato del tuo amore materno. In tal modo potrò accostarmi al tuo Figlio mio Signore e Redentore, con tutto il trasporto nel mio animo, come fai tu e come tu mi insegni. Conducimi, con la tua pazienza e insistenza, verso di Lui, affinché sia Lui la persona che amo sopra ogni cosa e di cui non posso fare a meno.
Senza di Lui la mia vita si disperde e si annienta. Lui e la vita, la luce, l’amore, di cui devo essere impossessato. Tutto il resto viene imbastito, progettato e realizzato dentro questo abbraccio con cui mi unisco a Cristo e Cristo si effonde in me. Ti sono grato Madre buona, che mi sei vicina, a far sì che io sia avvinto e non mi allontani dal tuo dolcissimo e amabilissimo Figlio e mio Signore. A Lui la gloria e l’onore nei secoli. Amen
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