Come possiamo essere “fieri di essere risorti in Lui”?
Da Medjugorje la Madonna ci dice siate amore e preghiera. Le riflessioni sul messaggio del 25 Aprile 2019.
L’affermazione finale nell’ultimo messaggio della Madonna a Medjugorje ci impone alcune riflessioni.
Medjugorje: messaggio del 25 Aprile 2019
Cari figli! Questo è tempo di grazia, tempo di misericordia per ciascuno di voi. Figlioli, non permettete che il vento dell’odio e dell’inquietudine regni in voi e attorno a voi. Voi, figlioli, siete invitati ad essere amore e preghiera. Il diavolo vuole l’inquietudine e il disordine ma voi, figlioli, siate la gioia di Gesù Risorto il quale è morto e risorto per ciascuno di voi. Lui ha vinto la morte per donarvi la vita, la vita eterna. Perciò, figlioli, testimoniate e siate fieri di essere risorti in Lui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Medjugorje: le riflessioni sul messaggio del 25 Aprile 2019
Quella che sta volgendo al termine è la settimana dell’Ottava di Pasqua. Un periodo, come dice la Madre Celeste, di grande grazia nel quale abbiamo l’opportunità di meditare sulla Misericordia del Padre. Quella Divina Misericordia che celebreremo proprio Domenica prossima 28 Aprile. La Madonna ci ricorda che Cristo è morto e Risorto per la nostra salvezza Lui ha vinto la morte per donarvi la vita, la vita eterna.
In questo gesto di amore incommensurabile Gesù, rendendo lo Spirito al Padre, lo ha messo a disposizione per i suoi discepoli, per noi. Donandoci, così, la guida per il nostro cammino. Maria, è preoccupata per noi Figlioli, non permettete che il vento dell’odio e dell’inquietudine regni in voi e attorno a voi. Cosa ne facciamo del dono dello Spirito Santo? Come decliniamo nella vita di tutti i giorni l’essere cristiani? Non lasciamoci distrarre dalle cose della terra, dal rumore del nostro quotidiano dai conflitti, dal rancore, dal senso di rivalsa. Tutte cose, queste, che mirano ad allontanarci dalla Verità.
La vergine viene a dirci che Dio non ci vuole così. Voi, figlioli, siete invitati ad essere amore e preghiera. Essere amore e preghiera è fare, non attendere. E’ perdonare dal profondo del cuore. E’ chiedere aiuto al Padre per combattere quotidianamente con le nostre pigrizie, i nostri egoismi, i nostri limiti. E’ guardare il trave che è nel nostro occhio prima di voler togliere la pagliuzza in quello del fratello.
Il combattimento quotidiano
La Gospa ci mette in guardia: il nemico è subdolo e sempre in agguato. Il diavolo vuole l’inquietudine e il disordine e conosce molto bene come toccare chi è fuori dalla grazia di Dio per arrivare ai suoi scopi. Ma voi, figlioli, siate la gioia di Gesù Risorto il quale è morto e risorto per ciascuno di voi. Se vogliamo veramente essere la gioia di Gesù c’è un solo modo per farlo: seguirlo. Quante volte ce l’ha ripetuto nei suoi messaggi. Per metterci alla sequela di Cristo basta osservare il Suo comandamento amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi (Gv 15,12). Lui sa che da soli non possiamo farcela.
E noi? Noi sappiamo che senza il suo aiuto non possiamo combattere il nemico? Un nemico già sconfitto ma che ancora riesce a strappare a Dio molte anime facendo leva sull’umana superbia. Ci vuole umiltà. E’ su questa virtù, purtroppo rara al giorno d’oggi, che ruota tutta la nostra salvezza. Se saremo umili sapremo ascoltare la Parola di Dio, lasceremo operare in noi lo Spirito Santo, avremo discernimento, saremo aperti agli altri. Perciò, figlioli, testimoniate e siate fieri di essere risorti in Lui. A questa fierezza ci porterà l’umiltà, la preghiera l’essere amore e, soprattuto la misericordia del Padre
Cristiano Sabatini
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