Medjugorje%3A+La+Madonna+indica+l%26%238217%3Bunica+via+di+salvezza
lalucedimaria
/medjugorje-seguite-questa-che-e-lunica-via-di-salvezza/amp/

Medjugorje: La Madonna indica l’unica via di salvezza

Un invito dolce ma anche pieno di ansie per noi suoi figli, così La Vergine Maria da Medjugorje ci lancia l’ennesimo appello parlando di Eucarestia, Riconciliazione e  Abbandono.

La Madonna da Medjugorje ci richiama a scoprire e a non dimenticare l’Amore del Figlio anche attraverso la sua manifestazione di amore verso di noi

Don Renzo Lavatori commenta per la Luce di Maria l’ultimo messaggio da Medjugorje del 2 Agosto 2019

L.d.M. – Don Renzo, come ci aiuta ad interpretare quest’ultimo messaggio?

D.R.L. – Il messaggio si divide in due parti: la prima parte si concentra sulla figura di Gesù e del suo grande amore; la seconda costituisce una confidenziale manifestazione del cuore materno di Maria e del suo amore nei confronti dei suoi figli. Vi è poi una ricca e poderosa esortazione quale conclusione e sigillo del messaggio, che lo rende estremamente attuale ed efficace.

Grande è l’amore di mio Figlio.

L.d.M. – Don Renzo, come da lei sottolineato, Maria apre subito con una frase netta e precisa: Cari figli, grande è l’amore di mio Figlio

D.R.L. –  Sono le parole iniziali con le quali si apre il discorso, come un prologo d’infinita bellezza e suggestione. In effetti la frase abbraccia tre squisite parole: la prima è data da un aggettivo, grande, che ne esprime l’ampiezza e insieme è un invito ad aprire l’animo per ascoltare quanto ella dirà.

L.d.M. – Che cosa c’è di così grande e meraviglioso?

D.R.L. – Viene subito il secondo termine a dircelo: l’amore, davanti al quale si rimane con il fiato sospeso ed estasiato.

L.d.M. – Cos’è quest’amore di cui parla Maria da Medjugorje?

D.R.L. – Ben sappiamo che quella parola è colma di un enorme valore ed è ricca di una incidenza che tocca ogni cuore umano. Essa è la fonte, il sostegno, il senso, lo scopo di tutta la nostra esistenza. Anzi è il farmaco di guarigione e di salvezza, la radice della quiete e pace interiore. In fondo è tutta l’essenza più vitale del nostro esistere, vivere ed operare. L’orecchio e soprattutto la mente si aprono desiderando di capire e di sapere di quale amore si tratti e che cosa esso comprenda di così suggestivo spessore da far sobbalzare tutto il nostro essere.

L.d.M. – Di quale amore dunque si tratta?

D.R.L. – Lo dice immediatamente dopo: non è questione di un amore generico, indefinito, frivolo e deludente. Esso è l’AMORE, con i caratteri maiuscoli; niente di meno esso è quell’amore incommensurabile e dolcissimo che sgorga dal cuore di suo Figlio, che costituisce il terzo elemento: che cosa può esistere di più attraente e sorprendente?

L.d.M. – Ci dica Don Renzo, cosa può esistere di più attraente e sorprendente?

D.R.L. – A quelle tre parole iniziali aggiunge una sottile considerazione per farcene assaporare il gusto e la dolcezza: «Se conosceste la grandezza del suo amore, non smettereste di adorarlo e ringraziarlo». Veramente noi siamo ben lontani di conoscere e apprezzare quell’amore infinito, che si è manifestato soprattutto nel dono della vita in sacrificio di espiazione e di redenzione per i nostri peccati.

L.d.M. – Cosa ha già operato per ognuno di noi quell’Amore?

D.R.L. – Quell’amore ci ha risanati e salvati, rendendoci figli amati e benedetti del Padre celeste. Il nostro piccolo e arido cuore fa fatica a rendersi conto della infinitezza dell’amore di Cristo ed esserne inondato in pienezza. Se fossimo disponibili ad accoglierlo, saremmo veramente felici e pronti a sentirne i benefici e di conseguenza ad adorare e ringraziare il Cuore Sacratissimo di Gesù A questo punto occorre fermarsi e riascoltare quelle tre parole e farle nostre per sempre.

Medjugorje: l’Eucarestia un dono immenso

L.d.M. – A questo punto il discorso di Maria cambia

D.R.L. – Detto questo, la Vergine si dilunga nella descrizione delle caratteristiche dell’amore del Figlio suo nei nostri riguardi. Si sofferma sul dono immenso dell’eucaristia, che contiene la presenza viva e personale di Gesù: «Lui è sempre vivo con voi nell’eucaristia, poiché l’eucaristia è il suo Cuore. L’Eucaristia è il cuore della fede».

L.d.M. – Don Renzo possiamo soffermarci un po’ su l’Eucarestia?

D.R.L. – Certamente. Su questo mirabile mistero di amore dobbiamo un attimo soffermarci per poterlo intendere almeno in parte e depositarlo dentro di noi, farne veramente il sostegno e il nutrimento essenziale della vita cristiana. In quel pezzo di pane e nelle poche gocce di vino, attraverso il potere divino concesso da Cristo ai sacerdoti, vi è realmente presente e operante Gesù stesso quale vero uomo e vero Dio.

L.d.M. – Una verità non facile da comprendere

D.R.L. – Una realtà umanamente inconcepibile, che sorpassa ogni nostra possibile supposizione o immaginazione. In esso Gesù ha voluto restare per sempre accanto a noi e venire in noi, per ricolmarci della sua grazia e trasformarci in lui. Niente di più impensabile e stupefacente. La fede ci assicura di tale immenso dono di amore.

L’Eucarestia: il nostro tesoro

L.d.M. – Per questo la Vergine ci chiede di farne il nostro tesoro?

D.R.L. – Proprio per questa ragione. La Vergine ce lo dice chiaramente di farne il tesoro più prezioso, la cosa di cui non si può pensare una più importante e decisiva. Ella definisce l’Eucaristia come il cuore stesso di suo Figlio, perché in essa vibra, palpita la pienezza del Suo amore, quale sorgente inesauribile di doni e di grazie. Proprio nel pezzo di pane e nel poco vino si nasconde il Suo Cuore pieno di benevolenza e di generosità. D’altra parte essa dovrebbe essere, in corrispondenza al cuore di Cristo, l’espressione del nostro cuore, cioè del nostro amore e della nostra gratitudine nei suoi confronti.

L.d.M. – Cosa può scaturire quando riusciamo arrivare a comprendere questo?

D.R.L. – Si stabilisce una stupenda reciprocità di sintonia nell’amore: dall’Eucaristia l’amore di Gesù si effonde in noi e, per la stessa Eucaristia, il nostro cuore si immerge in quell’oceano di amore e lo fa suo, per poi restituirlo in mille modi durante lo svolgimento della propria esistenza di ogni giorno, nei momenti belli e in quelli meno belli. In tal modo, il cuore di Cristo si unisce al nostro piccolo cuore per formare un’unica sinfonia di gioia, di conforto, di perenne comunione nell’amore.

L.d.M. – La Madonna, da Medjugorje, come sottolinea questo aspetto nel suo ultimo messaggio?

D.R.L. – La Vergine lo dice espressamente: «Egli non vi ha mai abbandonato: anche quando voi avete cercato di allontanarvi da lui, egli non si è allontanato da voi». Si tratta di un legame indistruttibile. L’amarezza sta nel fatto che noi possiamo distaccarci e perderci nei nostri terreni desideri e attaccamenti, perdendolo di vista. Egli tuttavia non si allontana da noi e ci richiama assiduamente e amorevolmente a tornare a Lui, a riabbracciarlo e tenerlo stretto nel nostro petto. Pur essendo grande la nostra ingratitudine, molto più grande è il Suo amore Eucaristico. Come non dovremmo scioglierci in un cantico di riconoscenza e di lode?

Medjugorje: il mio Cuore materno è felice.

L.d.M. – Don Renzo, la seconda parte del messaggio del 2 Agosto da Medjugorje, inizia con una frase molto dolce e profonda.

D.R.L. – E’ verissimo. In questa seconda parte la Vergine manifesta apertamente i suoi sentimenti di amore con tono di squisita dolcezza, che non può non toccare il nostro animo di figli suoi: «Perciò il mio Cuore materno è felice quando vede che, colmi d’amore, ritornate a Lui; quando io vedo che andate a Lui sulla via della riconciliazione, dell’amore e della speranza».

L.d.M. – Il senso è tornare a Cristo e restare aggrappati a Lui?

D.R.L. – Come sempre. Ella ci dice che l’unica cosa che conta veramente e che ci rende autentici cristiani è aggrapparci a Cristo, amarlo sopra ogni cosa, farne il perno di tutto il nostro essere e agire. E se dobbiamo segnalare purtroppo i nostri distacchi da Lui, allontanandoci e separandoci dalla Sua parola e dalla Sua grazia, la Vergine se ne dispiace, tuttavia ne gode se risaliamo la china e torniamo nuovamente a stare con suo Figlio e a ricostruire la nostra unione con Lui.

L.d.M. – Come ritrovare la strada persa?

D.R.L. – La Vergine nell’ultimo messaggio da Medjugorje, ci indica concretamente quanto dobbiamo fare: percorrere la via della fede che consiste nell’affidamento filiale a lei e soprattutto a Cristo; insieme ravvivare l’amore per lui e renderci disponibili a compiere la sua volontà; infine ci sospinge ad avere speranza, in quanto tutta la nostra vita si basa sulla potenza divina di suo Figlio, sulla sua opera di redenzione con la morte in croce e la risurrezione.

L’unica via

L.d.M. – Esiste altra via?

D.R.L. – Non esiste altra via di salvezza. Di questo occorre prendere atto e convincerci, contro ogni tentazione che ci sospinge a trovare e a pensare che esistano altre realtà o spiritualità o avventure che siano portatrici della salvezza. Nella confusione religiosa, in cui ci troviamo, è facile cadere in tale aberrante tradimento dell’unica speranza che ci viene offerta da Gesù.

L.d.M. – Don Renzo nella parole della Madonna non si avverte anche una certa ansia?

D.R.L. – Ebbene si. Ella continua a spiegare chiaramente la motivazione della sua ansia materna verso di noi: «Il mio Cuore materno sa che, quando vi incamminate sulla via della fede, siete dei virgulti, dei germogli; ma, con la preghiera e il digiuno, sarete dei frutti, il mio fiore, gli apostoli del mio amore».

L.d.M. – Cosa vuole dirci con queste parole?

D.R.L. – Ci fa intendere che se ritroviamo la fede sincera e convinta in Cristo, noi siamo come delle piante che portano frutti di vita terrena ed eterna. Ciò a motivo che le nostre radici non sono nascoste sotto la terra, ma sono avvinte alla potenza divina che sa trasformare ogni nostra situazione quale momento di crescita e di fioritura per arrivare alla produzione di opere feconde di bene. Allora soltanto potremo dirci, come ella stessa ci chiama dolcemente «gli apostoli del mio amore».

Non è più il tempo della tiepidezza e della mediocrità della fede

L.d.M. – Come ci vede Maria da Medjugorje?

D.R.L. – Ci vede come fiori belli che risplendono di bontà e di verità, di generosità e di intensa preghiera. Di fatto la nostra vita deve essere intessuta di «preghiera e digiuno», cioè ricolmata sia della grazia divina ottenuta con la preghiera sia della nostra collaborazione con il sacrificio e il digiuno, con l’impegno quotidiano di fedeltà e di servizio a Dio e ai fratelli.

L.d.M. – Come predisporci dinanzi a tali parole?

D.R.L. – Non possiamo restare insensibili e far cadere queste parole nel dimenticatoio e nell’indifferenza. Non è più il tempo della tiepidezza e della mediocrità della fede. Oggi o si è cristiani convinti o restiamo prigionieri della futilità del mondo. L’insistenza della Vergine non fa altro che premere sulla nostra scelta forte nella fede e su una vita cristiana coerentemente e generosamente vissuta. La fede di basso livello purtroppo non è più sufficiente davanti a una società e a una Chiesa che si perde nei meandri della terrenità e del pragmatismo. Solo con tale radicalità credente risuonano vere e suadenti le sue parole: «Sarete portatori dei luce e, con l’amore e la speranza, illuminerete tutti attorno a voi».

photo web source

Medjugorje: meditare e vivere i messaggi

L.d.M. – Come chiude questo ultimo messaggio da Medjugorje della Vergine Maria?

D.R.L. – L’ultima parte del messaggio raccoglie le idee sopra indicate e le riassume, donando ad esse una luce ulteriore e una forza maggiore: «Figli miei, come Madre vi prego: pregate, riflettete, meditate. Tutto ciò che vi accade di bello, di doloroso, di lieto e di santo fa sì che cresciate spiritualmente, che mio Figlio cresca in voi». Ritorna l’invito a pregare e meditare, perché succede spesso di dimenticare e di passare sotto banco le sue considerazioni. Di fatto accade che i suoi messaggi, pur essendo diffusi su tutti i mezzi di comunicazione, restano nel vuoto e non scendono dentro di noi, non diventano nutrimento della mente e del cuore.

L.d.M. – Qual è dunque il giusto atteggiamento da tenere in merito ai suoi messaggi?

D.R.L. – Non basta saper accoglierli superficialmente, come acqua che passa sull’impermeabile, ma è urgente farli nostri, esserne irrorati e illuminati. Nulla di noi stessi, la sofferenza, il lavoro, la gioia, deve restare al di fuori del flusso di luce che nasce dalle sue espressioni. Inoltre la Vergine richiama ciò che più le sta a cuore, cioè ritornare a suo Figlio: «Figli miei, abbandonatevi a lui, credete a lui, confidate nel suo amore: sia lui a guidarvi».

Abbandoniamoci a Cristo

L.d.M. – Quell’abbandono totale così difficile da mettere in pratica

D.R.L. – Su questo insiste continuamente la Vergine e noi però facciamo i sordi. Forza e coraggio a impegnarci a ritrovare la centralità di Cristo come ella desidera. Altrimenti resteremo privi della grazia divina e, per i tempi duri che viviamo, saremo travolti dalla tenebrosità e dalla morte spirituale. Non esiste via di scampo: o con Cristo o contro Cristo; o con la vita o con la morte; o con la felicità o con l’infelicità per sempre.

L.d.M. – Dove attingere questa forza e coraggio?

D.R.L. – Ce lo dice proprio alla fine quando torna il richiamo all’eucaristia: «L’eucaristia sia il luogo in cui nutrite le vostre anime, per poi diffondere l’amore e la verità, testimoniare mio Figlio». Ascoltiamo, meditiamo, viviamo l’eucaristia come ella ci dice. Siamo suoi figli docili e obbedienti. Diamo a lui la nostra riconoscenza e adesione totale.

L.d.M. – Grazie a Don Renzo che, come sempre, al termine del suo commento ci lascia una splendida preghiera da recitare insieme alla nostra Madre Celeste

Preghiera di Don Renzo Lavatori: Maria risvegliaci

Grazie, o Vergine Maria, delle tue materne premure verso di noi figli tuoi e apostoli. Te ne siamo veramente grati. La tristezza sta nel fatto che tu spesso ci richiami ai valori fondamentali del cristianesimo, ma noi facciamo in modo che non incidano nella nostra anima e non portino frutti di bene, come tu vorresti.

La tua parola purtroppo risuona come voce nel deserto, anche all’interno della comunità cristiana. Abbi pietà di noi. Ogni volta te lo ripetiamo di voler mettere in pratica i tuoi consigli, ma poi concretamente viviamo come sempre, dediti alle faccende mondane e dimentichi di tuo Figlio, l’unica nostra vera salvezza su questa terra e nella vita eterna.

Ti preghiamo, con tutto il cuore, risvegliaci, ravviva il nostro torpore e apri i nostri occhi verso il cielo, dove tu ci aspetti e ci conduci. Amen

© Riproduzione riservata

Cristiano Sabatini

Scritto da
Cristiano Sabatini

Recent Posts

  • Preghiere

Preghiera della sera 22 Novembre 2024: “Donami la pazienza”

“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…

7 ore fa
  • Notizie

Padre Pio e il mistero delle Anime del Purgatorio: la storia dei soldati defunti

In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…

9 ore fa
  • Preghiere

Preghiera del 22 novembre alla Madonna della Guardia di Gavi: due miracoli straordinari

Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…

11 ore fa
  • Notizie

Le Pettole di Santa Cecilia: la tradizione gustosa che omaggia la patrona della musica

Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…

12 ore fa
  • Novene

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa per chiedere una grazia, quinto giorno

Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…

13 ore fa
  • Senza Categoria

San Francesco: quel miracolo che in pochi conoscono

San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…

16 ore fa