La Madonna da Medjugorje ci dice quali sono gli aspetti fondamentali della nostra vita da cristiani. Come comprenderli e viverli? Ce lo spiega Don Renzo Lavatori.
L.d.M. – Don Renzo, nell’ultimo messaggio del 2 Ottobre alla veggente Mirjana la Madonna a Medjugorje ci parla di molte cose. Quali sono le più importanti su cui concentrarsi?
D.R.L. – Il messaggio mette l’accento su tre questioni che toccano, come sempre, gli aspetti essenziali e irrinunciabili per la nostra vita autenticamente cristiana. Il primo aspetto è la crescita nella fede con tutto il nostro essere; il secondo riguarda l’unione della vita terrena con quella eterna; il terzo infine ricorda e specifica l’impegno di essere portatori e diffusori dell’amore di Dio.
L.d.M. – Come inizia il messaggio della Vergine?
D.R.L. – La Vergine si introduce con alcune accentuazioni circa la sua missione in mezzo a noi, per indicare ancora una volta lo scopo vitale per cui Ella si impegna e agisce a nostro favore. L’origine di tutta questa storia della sua presenza sulla terra proviene unicamente dall’amore e dalla volontà sovrana del Padre: “Cari figli, la volontà e l’amore del Padre celeste fanno sì che io sia qui in mezzo a voi”.
L.d.M. – Cosa significa nello specifico questo fatto?
D.R.L. – Ciò significa che l’iniziativa suprema è data dal cuore paterno di Dio. La Vergine pertanto non fa altro che adempiere fedelmente e docilmente il volere divino. E sotto questo aspetto la sua azione acquista un grande valore, in quanto corrisponde e si adegua al progetto di Dio verso di noi, per condurci alla salvezza totale: “Aiutare con materno amore la crescita della fede nel vostro cuore”.
L.d.M. – Quindi tutto parte sempre dalla volontà del Padre?
D.R.L. – Ma certamente. Non si tratta di un’iniziativa che scaturisce soltanto dal cuore materno di Maria, il ché sarebbe già un significativo dono di amore, ma trova la sua origine e il suo sostegno nell’altezza celeste delle divina Volontà. Pertanto Ella diviene lo strumento privilegiato con cui si protrae, lungo la storia, l’azione di grazia e di misericordia che viene dalla sorgente primaria di ogni favore, cioè dall’essere stesso di Dio Padre e dal suo amorevole progetto salvifico per noi piccoli e deboli figli.
L.d.M. – La Madonna, come puntualizza questo concetto fondamentale?
D.R.L. – Ella chiarisce, di seguito, lo scopo per cui il Padre celeste si muove a pietà dei suoi figli: “In modo che possiate davvero capire lo scopo della vita terrena e la grandezza di quella celeste”. Con queste parole, che commuovono il nostro animo, Ella fa capire che non si tratta di qualcosa di secondario valore o una semplice aggiunta al progetto divino, quanto invece è la finalità ultima che costituisce l’essenza stessa di tutta la storia della salvezza.
Infatti la divina Provvidenza ha voluto impegnarsi per condurre tutti i suoi figli a quella felicità immortale che sta precisamente nel condividere la medesima gloria e beatitudine divine, cioè la nostra partecipazione alla felicità eterna e indistruttibile. Veramente non esiste realtà più importante e vitale di questa.
L.d.M. – Qual’è il conseguente significato più profondo di questa parte di messaggio?
D.R.L. – Ne segue che il messaggio assurge ad un’ampiezza di orizzonte che si estende su tutta l’eternità. Per questa ragione le sue parole non possono essere prese superficialmente, ma vanno meditate e vissute nel contesto concreto in cui viviamo ogni giorno, in attesa di giungere in paradiso. Ciò fa intendere che dobbiamo ascoltarle e assimilarle, al fine che esse siano il rafforzamento e l’impegno di tutta la nostra esistenza terrena in vista della conquista della vita celeste.
L.d.M. – E’ questo concetto che troviamo spiegato nella seconda parte del messaggio da Medjugorje?
D.R.L. – Esattamente. Questa seconda parte non fa altro che approfondire e chiarire il significato del rapporto che unisce la nostra esistenza su questa terra con il raggiungimento dell’esistenza eterna che non avrà fine e che è la pienezza di ogni bene: “Figli miei, la vita terrena è la via verso l’eternità, verso la verità e la vita: verso mio Figlio. Per quella via voglio condurvi”.
L.d.M. – Parole, direi, inequivocabili. Come farle nostre?
D.R.L. – Le parole sono di una estrema chiarezza e profondità, per cui vanno ponderate e analizzate per poterle accogliere in pienezza. Anzitutto si dice che l’unico senso della vita terrena sta nell’orientamento verso la salvezza celeste. Non ci sono altri scopi o altri interessi più importanti e vitali di questa affermazione. Non possiamo illuderci o perderci dentro viottoli o meandri che non arrivano a nulla, anzi ci conducono verso la perdizione eterna. L’unica traccia da seguire è propriamente quella di relazionare e orientare la modalità dell’esistenza su questa terra verso la pienezza della vita nell’aldilà.
L.d.M. – Qual è il rischio nel non fare questo?
D.R.L. – Se perdiamo questo collegamento cadiamo inevitabilmente nella strettoia temporale di cose futili e passeggere, che non servono per la conquista del bene eterno e infinito. D’altra parte è questo bene assoluto e imperituro che costituisce l’aspirazione più intima del nostro animo e soltanto in essa troviamo stabilità, serenità e sempre tanta speranza.
L.d.M. – Come trovare e mantenere questo collegamento?
D.R.L. – La Vergine precisa che per attuare tale collegamento tra terra e cielo vi è un’indicazione stradale infallibile e unica: quella del Figlio suo Gesù, vero Dio e vero uomo, il Verbo incarnato, morto e risorto per donarci la vita vera e totale. Tale precisazione è molto significativa, perché noi siamo proclivi a fermarci su altre lusinghe o aspirazioni o miraggi che sono incentrati sulla terra e che apparentemente sembrano affascinanti e seducenti, ma che di fatto ci legano alla terrenità e impoveriscono l’animo rendendoci schiavi delle cose materiali e privi della forza spirituale e trascendente.
L.d.M. – Con quali conseguenze?
D.R.L. – Diveniamo in concreto povere creature soggette alla vanità e vacuità, perdendo di vista il bene sommo e divino. Per questo Maria lo dice con forza e pressione. Cerchiamo di ascoltarla e assecondarla per il nostro unico vero compimento e pienezza di essere per sempre beati.
L.d.M. – Qual è dunque il segreto per non perderci in questo cammino?
D.R.L. – La Vergine ci offre un’ulteriore raccomandazione per non perderci lungo il percorso terreno e non spingerci su sentieri deteriori: “Voi, figli miei, voi che avete sempre sete di maggior amore, verità e fede, sappiate che solo una è la fonte da cui potete bere: la fiducia nel Padre celeste, la fiducia nel suo Amore”.
L.d.M. – Don Renzo, ci spiega meglio questa intensa frase che parla della nostra perenne sete?
D.R.L. – Ella parte dal desiderio, che alberga nel nostro animo, di dissetarci sempre più ampiamente alla sorgente dell’amore e della verità. Infatti se alle volte sbandiamo, ci smarriamo dietro le nostre debolezze, dobbiamo subito riprendere la strada giusta per appagare fino in fondo la nostra sete e fame di amore e verità.
L.d.M. – Com’è possibile fare questo?
D.R.L. – Ciò è possibile se non perdiamo e dimentichiamo costantemente la fiducia e la speranza, non nelle cose passeggere e futili, ma nell’unica forza di vita che sta nella fiducia verso il Padre celeste: “Abbandonatevi completamente alla sua volontà e non temete: tutto ciò che è il meglio per voi, tutto quello che vi porta alla vita eterna, vi sarà dato!”. Le parole sono così incisive davanti alle quali non si può battere ciglio o fare una qualsiasi obiezione.
L.d.M. – Abbandonarsi completamente al Padre e lì il segreto?
D.R.L. – Si. Lì, nella fiducia filiale in Dio Padre, sta il meglio, cioè l’elemento più consistente e sicuro per raggiungere la meta ultima, la salvezza finale. Dentro quell’alveo non ci si perde né smarrisce, ma si va serenamente e sicuramente per la via retta e fruttuosa. Tutto ci sarà dato di quanto è buono e necessario, in modo da essere colmi già su questa terra dell’amore infinito di Dio e della sua potenza e sapienza. Che cosa esiste di più dolce e amabile, di più confortevole e rassicurante rispetto a queste meravigliose parole di Maria?
L.d.M. – Arriviamo così alla terza parte dell’ultimo messaggio da Medjugorje del 2 Ottobre. Cosa ci dice a questo punto la Regina della Pace?
D.R.L. – Le ultime parole del messaggio scendono nel concreto, come sempre, e ci sospingono ad essere operatori di bene del mondo e saper diffondere l’amore di Gesù per amarlo sopra ogni cosa e farlo amare da altri: “Comprendete che lo scopo della vita non è sempre volere e prendere, ma amare e dare; avrete la vera pace e il vero amore, sarete apostoli dell’amore”.
L.d.M. – Cosa significa realmente essere “apostoli dell’amore”?
D.R.L. – La Vergine dichiara subito cosa significa essere apostoli dell’amore, mettendo assieme due cose: la prima è quella di amare e dare, evitando di rimanere chiusi nel proprio egoismo di possedere e prendere; la seconda è quella di ottenere positivamente la vera pace e il vero amore. Solo in questa prospettiva di donare e amare si attua l’apostolato. Ma ciò è possibile se noi, prima di donare e amare, siamo colmi dell’amore divino e compassionevole verso le sofferenze di coloro che sono privi dell’amore.
L.d.M. – Non è sempre facile. Come riuscire a coniugare questo nella nostra quotidianità?
D.R.L. – Si tratta di un mirabile scambio di comunione nell’amore di Cristo. L’apostolo di Maria vive di quest’amore e così lo può donare al prossimo; D’altronde i fratelli bisognosi riescono a trovare il medesimo amore di Gesù ed esserne ristorati. Si forma un unico legame di amore e di salvezza, di pace e speranza, che trasforma la faccia della terra.
L.d.M. – Si, ma quali sono i passi che bisogna riuscire a fare?
D.R.L. – I passaggi sono questi: dal cuore di Gesù, attraverso il cuore di Maria, l’amore arriva al nostro cuore; dal nostro cuore si riversa nel cuore dei nostri fratelli sofferenti che si riempiono del medesimo amore. A sua volta questo amore ritorna a Gesù e, per mezzo di Maria. Si riversa nei suoi apostoli per formare una sorgente inesauribile di un amore circolare. Esso forma il senso più bello e affascinante per un’umanità salvata e rinnovata in Cristo unico perfetto salvatore. Ed è a Cristo che la Vergine intende ricongiungerci continuamente: “Figli miei, apostoli del mio amore adorate mio Figlio insieme a me, ed amatelo al di sopra di tutto. Cercate sempre di vivere nella sua verità”.
L.d.M. – Quante esortazioni amorevoli in questa frasi con cui la Gospa ci saluta?
D.R.L. – Sono espresse tre esortazioni: adorare il Figlio Gesù in sintonia con lei, sua Madre; amarlo al di sopra di ogni altra cosa, quale valore assoluto e incomparabile; restare fedeli oggi e sempre alla verità di Cristo contenuta nel suo Vangelo e conservata e predicata dalla Chiesa. Non resta che meditare e vivere questo invito meraviglioso all’Amore che vince ogni avversità e dona pace e concordia. A questo divino Amore sia onore e gloria nei secoli.
L.d.M. – Amen. Grazie Don Renzo
Quali stupende parole ci rivolgi, o Madre pietosa! Esse ci toccano il cuore e ci spronano a vivere fino in fondo l’amore vero e totale, che solo tuo Figlio ci dona dall’alto della sua croce. Aiutaci ad avere un animo aperto all’accoglienza di tale amore per conoscerlo sempre più teneramente e così poterlo diffondere attorno a noi.
O Maria cara, ti sono grato e ti abbraccio con tutto il mio amore filiale, ti affido la mia persona, la mia vita, i miei familiari, le persone più bisognose del tuo amore. A te, dolcissima Regina e Madre, tutta la mia riconoscenza e la mia fedeltà filiale, nell’attesa di ricongiungerci per sempre nella pienezza dell’amore e della vita in paradiso. Amen
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